Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Messaggi del 25/01/2021
Post n°508 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da AngeloQuaranta
Post n°507 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da AngeloQuaranta
La storia da riscrevere ![]()
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto non ne so e di quanto si possa percepire, di intenso, profondo, senza riuscire a cogliere appieno il senso dell'insieme. Ho pensato che fosse più corretto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore." Cosa succede dove sembra che non stia succedendo nulla? Nelle regioni più dimenticate, come la Calabria che pare esistere soltanto per la criminalità e la 'ndrangheta? Invece, forse, è proprio lì che si prepara il futuro. Un viaggio a tappe nel Sud, dove ogni esperienza parla per sé e di sé ma, tutte insieme, riescono a disegnare un paesaggio narrativo intenso e unico. Pino Aprile
Post n°506 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da AngeloQuaranta
![]() “Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni "anti-terrorismo", come i marines in Iraq. Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante il conflitto etnico; o come i marocchini delle truppe francesi, in Ciociaria, nell'invasione, da Sud, per redimere l'Italia dal fascismo (ogni volta che viene liberato, il Mezzogiorno ci rimette qualcosa). Ignoravo che, in nome dell'Unità nazionale, i fratelli d'Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma. E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile. Non sapevo che in Parlamento, a Torino, un deputato ex garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al Sud a quelle di «Tamerlano, Gengis Khan e Attila». Un altro preferì tacere «rivelazioni di cui l'Europa potrebbe inorridire». E Garibaldi parlò di «cose da cloaca».” (Pino Aprile)
Post n°505 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da AngeloQuaranta
I POLITICI DEL NORD INVOCANO MISURE RAZZISTE CONTRO IL SUD, QUANTI ALTRIESEMPI ANCORA? ![]() di Marco D’Alessandro* Non so se la misura sia ormai colma, certo è che se non lo è ci siamo veramente vicini. Da 160 anni i settentrionali vomitano i loro giudizi sui meridionali, ogni singola volta che possono, da 160 anni i politici settentrionali inventano nuovi espedienti per derubare risorse al Mezzogiorno. In questi giorni stiamo assistendo ad un inasprimento di queste spregevoli azioni. Sicuramente in conseguenza dell’affacciarsi sul panorama politico Nazionale di un movimento nuovo, il Movimento 24 Agosto di Pino Aprile, che sta ridando orgoglio ai Meridionali, che sta facendo prendere coscienza, che quello che abbiamo sentito dalla invasione del 1860 in poi sui meridionali, che ci ha addirittura convinti che fosse verità, è in realtà assolutamente falso, una bugia, un espediente per poter giustificare ai loro occhi tutte le nefandezze che per 160 anni hanno fatto ai nostri danni. Sì, proprio nefandezze. Come altro si possono chiamare le ruberie, la distruzione del nostro sistema sanitario regionale che ha fatto sì che la vita media al sud Italia sia più breve che al nord Italia, come può chiamarsi la “scientifica” distruzione del sistema infrastrutturale e il depauperamento del patrimonio industriale del Mezzogiorno? Questo modo di agire però, non lo ritrovo solo in alcuni esponenti di certi partiti come la Lega Nord ma radicati in ogni testa degli abitanti al settentrione, in misura più o meno marcata ma in tutte le teste. Di conferme ne abbiamo ogni giorno. Proprio ieri la notizia sul delirio della Moratti, sostituta del suo “degno” predecessore Gallera, che l’ha portata a chiedere di vaccinare prima gli italiani ricchi, prima i suoi amati lumbard, in spregio della Costituzione italiana, del buon senso, e del rispetto verso la persona? Che dire dell’idiozia di tal Tabellini, già rettore dell’Università Bocconi di Milano, che ha affermato che per agganciare l’Italia all’Europa bisogna aumentare la distanza tra Milano (Milano ai suoi occhi identifica l’area ricca del paese) e Napoli che deve sacrificarsi e restare indietro. Nei giorni scorsi le affermazioni di Sala sindaco di Milano che nel suo delirio è stato seguito dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi sul ripristino de facto delle gabbie salariali che significano in soldoni stipendi più ricchi al Nord e più bassi al Sud, infine la ministra Paola De Micheli che ha assegnato, assegna e a quanto pare assegnerà, tutte le risorse possibili al Nord a danno del Sud (di esempi ce ne sono a iosa, basta andare su un qualunque motore di ricerca e fare due ricerche sui fondi assegnato a progetti del nord e niente a quelli del Sud). Tempo fa, il Prof de Crescenzo scrisse di un nuovo sentimento di distacco e disprezzo verso Napoli e verso il sud partendo dai titoloni di sciacalli alla Feltri seguiti alla tragica morte di un poveretto in un bagno del Caldarelli cui gli odiatori nordici hanno urlato: "solo a Napoli poteva capitare". Il Prof de Crescenzo, il suo post lo iniziò con la premessa che il dolore non ha latitudine, che i morti di Bergamo sono uguali a quelli di Napoli. Tale premessa, credo, gli sarà sembrata doverosa per fare capire che non c'è livore verso gli sventurati malati e non c'è godimento nella sofferenza di chi vive sulla propria pelle il dolore del virus ma solo grande risentimento verso questi pseudo giornalisti che vomitano odio a piè sospinto. Però chiedo: siamo certi, serva a qualcosa? Alla luce di quanto sopra alla luce del piano politico per non farci avere, se non pochi spiccioli, niente del Recovery Fund, alla luce delle continue offese di giornalisti di testate del Nord che, di continuo, infangano le città del sud con servizi, esclusivamente, su mafia, immondizia, delinquenza comune, possiamo essere certi che sortisca un minimo di effetto? Credo proprio di no, credo che non serva a nulla dimostrare di essere diversi, non viene recepito, questa è ormai una guerra nord contro Sud e in una guerra ci si comporta di conseguenza. Questa mia triste consapevolezza nasce dal fatto che queste nefandezze sono sotto gli occhi di tutti, da nord a sud, da oltre un secolo siamo trattati peggio di una colonia e questa sacrosanta verità la sanno anche gli abitanti delle regioni che perpetrano questo comportamento verso il sud. I cittadini lombardi lo sanno, i cittadini veneti lo sanno i cittadini piemontesi lo sanno. Ci guardano e pensano a noi con disprezzo, alle volte è un’ombra, un sottile pensiero, alle volte è un odio profondo, ma lo sanno. I giornalisti che scrivono bugie, i politici che fanno leggi vergogna, sono figli di questo pensiero radicato nelle loro teste. Per questa ragione inizio ad avere difficoltà a provare empatia, inizio ad avere difficoltà a pensare ai settentrionali come ad altri italiani e questa è un'altra grande vergogna che devono provare i razzisti settentrionali: l’averci fatto diventare uguali a loro. *M24A-ET Foggia
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