Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Un genio del nostro rinascimento
Post n°462 pubblicato il 14 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
“Fu tanto raro e universale, che dalla natura per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira […] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d’acque, et altri ghiribizzi, né mai co l’animo suo si quietava, ma sempre con l’ingegno fabricava cose nuove.” da (Anonimo Gaddiano, 1542)
Un mito, orgoglio per gli italiani
Così viene descritto Leonardo, un uomo dai mille interessi, dall’ingegno acuto, attento e instancabile osservatore, artista vissuto tra la Toscana e la Corte milanese, morto in Francia nel 1519, umanista a tutto tondo e scienziato ante litteram. Un uomo del Rinascimento, questo è Leonardo nel suo rappresentare, meglio di chiunque altro, lo spirito di quel tempo d’oro che pose al centro dell’universo l’Uomo, nella sua dimensione materiale e spirituale. E Leonardo dell’Universo e dell’Uomo volle conoscerne i segreti, la genesi, la meccanica. Senza risparmiarsi dedicò la sua vita a questo, e tutto ciò che scopriva lo applicava in ogni arte, quella pittorica e quella volta a migliorare la vita degli uomini, con le sue invenzioni e le sue intuizioni. Un genio che ha lasciato nelle migliaia di pagine dei suoi appunti, fra dissertazioni, rapide note, schizzi e disegni, un patrimonio immenso di conoscenza, che si può apprendere in un’avvincente visita alla Galleria a lui dedicata al Museo della Scienza e della Tecnologia. Qui si trova la più importante collezione di modelli storici, costruiti studiando e interpretando proprio quei disegni e quegli appunti di Leonardo da Vinci, alla cui realizzazione hanno lavorato i più importanti studiosi del Maestro e abili modellisti. Ingengere, architetto, progettista Sulla mobilità
Stratega
sulla mobilità di massa, abbiamo dovuto attendere qualch secolo per vederla circolare. Le foto da web che per la loro strardinaria importanza sono ptrimonio della cultura.
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