Vento di voci nel sale,
Le mie armi ordiscono l'armatura,
I miei occhi distanti
Respirano desio di pace.
Innesto sul dorso ali poseidonee
E brucio attimi salati.
Poi il passo gigante
E affondo lento,
Blu nel blu,
Bolla tra bolle,
Là, dove il rosso scompare,
Insieme agli altri caldi.
Dove la forza non attrae,
Dove l'uomo si confonde
Nel passato dei giorni
E il suono confonde l'udito.
Là, le astrazioni giocano
con la muta Atlantide.
Evoluzioni in corpo libero,
Solo con il proprio respiro.
Sguardo vitreo rivolto su
A salutare i raggi testardi
E vanamente speranzosi
Di Entrare oltre il lecito,
Imprigionati nell'aria
Invidiosa di tanta pace.
Trenta lunghezze giù
Le labbra possono toccare
Il cuore con un sorriso.