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post n.61

Post n°61 pubblicato il 22 Marzo 2009 da romhaus
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TEMPI MODERNI


Notava quell’osservatore di mio padre che una volta le donne sugli autobus passavano il tempo del viaggio guardandosi con uno specchietto e truccandosi mentre adesso stanno sempre col cellulare davanti a digitare e ad inviare messaggini…  non tutte però, c’è anche chi si dedica ad altro…


Mi trovavo sull’autobus che, dopo una giornata di lavoro, mi avrebbe riportato a casa… era pieno e non ero riuscito a trovare di meglio che appoggiarmi con la schiena ad una delle due “pareti” a spigolo che delimitano lo spazio riservato all’autista. Anche un’altra persona sembrava aver avuto la mia stessa idea, appoggiandosi all’altra parete. Anzi, quando si era appoggiata l’avevo sentita scontrarmi leggermente il sedere col suo e, pensando le servisse spazio, mi ero un po’ spostato avvicinandomi ad una signora anziana seduta nel sedile posto dietro all’autista. Quasi subito, però, mi sono sentito scontrare di nuovo e nel poco spazio rimasto, cercando di non finire in braccio alla signora seduta, mi sono spostato ancora un po’. Tutto inutile… ho sentito, anzi, questo culo che continuava a scontrare il mio e ad appoggiarsi tranquillamente come se niente fosse… Con la coda dell’occhio ho visto che il culo in questione apparteneva ad una donna più giovane di me, ma non sono riuscito a vederla in volto. Ho provato un’ultima manovra per staccare il mio sedere dal suo ma è stato tutto inutile: quella donna aveva deciso che il suo viaggio avrebbe dovuto continuare col suo culo appoggiato al mio ed anzi, quasi a giocare un po’, di tanto in tanto ho sentito che lo staccava per poi arrivare a scontrarmi di nuovo con un po’ di velocità come a voler col suo sedere schiaffeggiare il mio… Capito che per me l’alternativa sarebbe stata sistemarmi in un altro posto, ho deciso di non muovermi da lì per vedere costei dove avrebbe voluto arrivare: ed infatti, una volta appurato che da lì non mi sarei più mosso, con movimenti quasi impercettibili, il viaggio è continuato col quel culo appoggiato al mio che sembrava strofinarsi delicatamente… Qualche secondo prima che l’autobus effettuasse la fermata precedente la mia, all’improvviso il distacco… forse per  lei sofferto e, finalmente, per me la resa dei conti. Avrei potuto vederla in volto (e lei me, semmai non l’avesse ancora fatto!)… L’autobus si era ormai quasi svuotato e lei si era andata a sistemare di fronte alla porta centrale, che qui a Genova è quella prevista per la discesa, con lo sguardo rivolto dalla mia parte, guardando però apparentemente nel vuoto…  L’ho fissata e finché non è scesa non le ho tolto gli occhi di dosso: non era particolarmente bella anche se assomigliava molto a Fiorella Mannoia quand’era più giovane (a parte che aveva il mento molto largo). Ero curioso di vedere fino a che punto si sarebbe spinta con la sfacciataggine, magari con un sorriso o con un cenno, ma… o non le sono piaciuto, o lei aveva già fatto tanto che si aspettava che fossi io a seguirla, o la sua soddisfazione l’aveva già avuta facendo il culo morto…

 
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