Creato da pezzi.divetro il 01/02/2009

Pezzi di vetro

Pezzi di vetro - sulla sabbia bagnata - come emozioni frantumate che ormai non tagliano più…

 

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Piove sul bagnato

Post n°168 pubblicato il 06 Novembre 2011 da pezzi.divetro
 

repubblica.it

Da brivido quello che è successo a Genova. Montagne d'acqua che si sono riversate nelle strade, hanno divelto l'asfalto, hanno sollevato le macchine facendole galleggiare come piume e le hanno ammucchiate e schiantate fra di loro. E, purtroppo, nel disastro ci sono state anche 6 vittime, tra cui 2 bambini: i più deboli, come al solito, invece di essere protetti soccombono.

Solite domande: si poteva evitare? Ci sono colpe?

Certo che si poteva evitare. Siamo nel ventesimo secolo, e le previsioni del tempo vengono fatte con precisione assoluta a distanza di pochi giorni. Così come nei paesi tropicali sanno dell'arrivo degli uragani, da noi possono prevedere temporali e alluvioni. L'aveva scritto Luca Mercalli su Il Fatto Quotidiano.

Ci sono colpe? Certo che ci sono colpe. Tutte quelle strutture che vengono strapagate per garantire l'ordine, dove sono? Tutte quelle associazioni che per mestiere dovrebbero monitorare le emergenze, perché non hanno preso le giuste precauzioni? Siamo arrivati al punto in cui devo leggermi da solo le previsioni meteo e capire se la mia città sarà invasa dall'acqua o no.

Questi disastri sono il dipinto di un'Italia che sta diventando da terzo mondo. Probabilmente le esondazioni e i danni sono figli della mala industria del cemento, figli della cattiva manutenzione dei paesaggi e dei luoghi; figli di una politica del governo che toglie soldi alle amministrazioni comunali (che però anche loro hanno colpe gravissime nel momento in cui non danno l'allerta e non prevengono i disastri).

Un'Italia da terzo mondo. Ormai anche le piogge ci mettono in ginocchio. In estate saremo piegati dalla siccità e dall'emergenza elettrica, perché tutti accenderanno i condizionatori e la nostra autosufficienza energetica non riesce a sostenerlo.

Sono stufo di trovare sempre colpe, che è la cosa più facile da fare. Sarebbe ora che chi ha colpe PAGHI e in maniera SEVERA, non con parvenze di cacciate dagli incarichi, per poi ritrovarci la stessa gente in altri posti.

Il Presidente del coniglio ha detto "Si è costruito dove non si doveva". Si dimentica che lui ha fatto ben 2 condoni: su tutte le costruzioni abusive ha dato, quindi, la sua totale approvazione rendendole legali.

Non se ne può più. I francesi, per quanto siano antipatici, hanno avuto il coraggio, una volta, di fare una rivoluzione come si deve. Sarebbe ora che anche noi italiani imparassimo un po' dalla storia, noi che non abbiamo mai finito una guerra mondiale dalla stessa parte, noi che abbiamo cacciato la famiglia reale e ce la siamo ritrovata, anni dopo, in Italia a fare commercio di prostitute, a ballare sui canali Rai e a vantarsi di aver ucciso un uomo a fucilate per poi farla franca grazie agli avvocati. Noi che il fascismo è ripudiato dalla Costituzione ma che qui è ancora pieno di persone che ripudiano più la Costituzione del fascismo. Noi che il papato, una volta, gli era stata abbassata la cresta dai Bersaglieri, e adesso le decisioni del papato, nello Stato Italiano, contano più di quelle di un Ministro della Repubblica. Non se ne può più. Ridatemi l'Italia. Voglio un'Italia libera. Voglio tornare orgoglioso di essere cittadino italiano.

In nome di Dio, vattene!

Editoriale del Financial Times

Dove la mente non conosce paura 
e la testa è tenuta ben alta; 
dove il sapere è libero; 
dove il mondo non è stato frammentato 
entro anguste mura domestiche; 
dove le parole sgorgano 
dal profondo della verità; 
dove lo sforzo incessante tende le braccia 
verso la perfezione; 
dove il limpido fiume della ragione 
non ha smarrito la via 
nell'arida sabbia del deserto 
delle morte abitudini; 
dove
Tu guidi innanzi la ragione 
verso pensieri e azioni sempre più ampi; 
in quel cielo di libertà, Padre, 
fa che il mio paese si desti.

(R. Tagore)

 
 
 
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