Creato da pezzi.divetro il 01/02/2009

Pezzi di vetro

Pezzi di vetro - sulla sabbia bagnata - come emozioni frantumate che ormai non tagliano più…

 

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Satira e moralità

Post n°74 pubblicato il 19 Marzo 2010 da pezzi.divetro
 

vignetta di Altan

Roberto Benigni ha detto (link al video):

«Non è vero che non c'è libertà di stampa in Italia! E' uscita oggi una notizia ANSA di Berlusconi (che uscirà domani su tutti i giornali) dove dice: “In Italia c'è libertà di stampa!”. Ha obbligato tutti i giornali a pubblicarla, pena la chiusura del giornale...Proprio per essere sicuro...Proprio perché è un paese libero!»
«Berlusconi in questo momento si è un po' incattivito...E' strano, non è da lui! Avete visto, ha venduto Kakà ed ha comprato Feltri: costa meno, però Feltri sulle punizioni è molto più bravo.»


Luciana Littizzetto ha detto (link al video):

«Non c'è mai nessuno che si prenda le colpe. Neanche i preti si prendono le colpe. Non so se avete sentito quello che è successo nel coro del fratello del papa... Nel coro delle voci bianche ci sono stati episodi di pedofilia ed anche bambini presti a sberle. Episodi di pedofilia dal 1964. Han cominciato a fare i maiali da quando siamo nati noi!
Il portavoce del Vaticano ha detto che questi episodi di pedofilia non ci sono solo nella Chiesa: sono cose molto diffuse che riguardano anche altri ambienti, quindi bisognerebbe preoccuparsi anche di quelli...

Ma ti sembra una risposta logica??! Ma ti pare che uno dice una cosa del genere??! Ma cosa vuol dire: che siete meno colpevoli perché lo fanno anche gli altri??!

Poi, se permetti, siete dei preti, siete ancora più colpevoli!

Perché poi, oltretutto, sono anni che si nascondono! Che fanno le cose e poi....mettono sotto il tappeto, come la Polverini.

Ma se io mio figlio, per dire, lo mando a giocare a basket, magari le orecchie un po' più dritte le tengo. Ma se lo mando a cantare in un coro di preti – che tra l'altro si chiama il “Coro dei passerotti di Regensburg” - un po' più tranquilla vorrei essere! Se lo mando in una setta satanica, so che mi torna a casa bruciacchiato; mi rendo conto che mi ritorna non come è uscito... Ma in un coro di preti!

Allora, io non dico che mi esca diplomato in canto a cappella, ma che di quella cosa lì ne veda una soltanto e in muratura!
Per cui, se potete – è un messaggio che mando, Eminenza! – se potete fare pulizia una volta per sempre negli oratori, nelle scuole, nei cori, con la stessa grinta che ci mettete per battervi contro la pillola e il preservativo. Avete quella grinta, per cui...!»

 

Daniele Luttazzi, in un'intervista, ha risposto così ad alcune domande (link al video).

[Voce fuori campo]: «Mario Landolfi, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, disse che la satira può deformare ma non deve informare.»

[Daniele Luttazzi]: «Oh oh! Gli piacerebbe! Ma per fortuna la satira informa, deforma e fa quel cazzo che le pare. I limiti li dà la legge: guai al controllo politico.
Se Landolfi avesse letto qualche libro, saprebbe che i più grandi autori satirici erano anche grandi giornalisti: uno per tutti Karl Kraus. Ed è naturale che sia così, dato che la satira commenta le notizie: satira e informazione vanno di pari passo.
In Francia un Ministro è stato costretto a dimettersi dopo lo scoop di un settimanale che denunciava un suo reato, anche se si trattava di un settimanale satirico “Le Canard Enchainè”. Ma Landolfi è di AN, e usava quella scusa balorda come pretesto per giustificare la mordacchia che voleva imporre alla satira. Nel mio caso, poi, quella scusa balorda non regge proprio, perché vedete: sono anche giornalista.
»

[Voce fuori campo]: «I tuoi detrattori dicono che la tua satira è volgare»

[Daniele Luttazzi]: «Ooooh.. La volgarità è il pretesto principe con cui i tromboni, in tutte le epoche, hanno cercato di tappar la bocca alla satira. “Si parva licet” anche del Boccaccio dicevano che era volgare, e anche lui difendeva la sua arte (come me in questo momento).
La verità è che la satira non è volgare: è esplicita. La satira usa come tecnica la riduzione al corporeo, alle esigenze fisiologiche primarie: mangiare, bere, urinare, defecare, scopare... Lo fa per sovvertire le gerarchie costituite: è il potere liberatorio della satira secondo la tradizione millenaria che dalle feste dionisiache arriva fino al nostro carnevale; non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo.
Non è triste parlare di queste cose 2 secoli dopo Voltaire?
L'immaginario deve poter oscillare tra sacro e profano per essere sano. Chi vuol mettere la mordacchia alla satira ha dei problemi.
C'è chi proibirebbe la satira sulla religione, perché i sentimenti religiosi vanno rispettati. Ma può un autore satirico rispettare i sentimenti di chi crede all'esistenza di un essere invisibile nel cielo che punisce le azioni umane? Giove, intendo...»

[Voce fuori campo]: «Dicono che la satira offende le persone»

[Daniele Luttazzi]: «No. La satira non offende le persone: solo i loro pregiudizi. E questo vale per tutta l'arte»

[Voce fuori campo]: «Dicono che la satira è odio»

[Daniele Luttazzi]: «Non è odio: è solo irriverenza. Se non si capisce questo, non se ne esce!»

 

E' curioso come, in Italia, siano i comici e gli autori satirici ad essere portatori di saggezza e moralità. Non è che non lo fossero mai stati, ma in Italia sembrano quasi gli unici; ben al di sopra delle figure istituzionali che – per definizione e investitura – dovrebbero essere detentrici e portatrici di questa “moralità”.
Ed è anche strano come il potere politico abbia tanta paura della satira, al punto di attaccarla, insultarla e cercare di zittirla.
Credo che l'Italia sia sempre stato un paese di illustri personaggi e grandi artisti. Ed i comici attuali sono grandi interpreti della loro arte. Chi ha paura della satira, chi cerca di zittirla, lo fa soltanto perché ha cose marce da nascondere.
I nostri artisti raccontano la verità con risate amare.
Forse è proprio questa narrazione della verità che fa tanta paura ai potenti.

E voi cosa ne pensate?

 

 
 
 
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