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Il vangelo di Filippo

Post n°52 pubblicato il 09 Maggio 2010 da sancta_trinitas

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Ma ve ne sono altri, superiori a tutti i nomi con cui vengono chiamati, superiori alla violenza. Perché, là dove c'è violenza vi sono anche quelli che sono più forti della violenza.
Quelli che sono là non sono una cosa e un'altra, ma sono tutti due la stessa cosa; quello che è qui è quello che non sarà in grado di oltrepassare i limiti della carne.

Di tutti coloro che posseggono il Tutto, non necessariamente tutti conoscono se stessi. E in verità, quelli che non conoscono se stessi non gioiranno di ció che essi posseggono, ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.

 

Non solamente l'uomo perfetto non potrà essere colto, ma non potrà nemmeno essere visto. Perché se egli è visto sarà colto. In nessun'altra maniera qualcuno potrà ottenere per se stesso questa grazia, a meno che non si rivesta della Luce perfetta e non diventi egli stesso Luce perfetta. Quando l'avrà rivestita, egli andrà nella Luce. Tale è la Luce perfetta.

È necessario che noi diveniamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo. Colui che ha ricevuto il Tutto, senza dominare questi luoghi, non potrà dominare il Luogo. Ma egli andrà nell'Intermedio, in quanto imperfetto. Solo Gesú conosce la fine di costui.

L'uomo santo è completamente santo, già fin nel corpo. Perché, se ha ricevuto il pane, egli lo farà santo, e cosí il calice o tutte le altre cose che egli riceve, egli le purificherà. E come non purificherà anche il corpo?

Nello stesso modo in cui Gesú ha reso perfetta l'acqua del battesimo, cosí ha svuotato la morte. In conseguenza di questo, noi invero discendiamo nell'acqua, ma non discendiamo nella morte, affinché non siamo rigettati nello spirito del mondo. Questo, quando soffia, fa venire l'inverno; quando soffia lo Spirito Santo, viene l'estate.

Colui che possiede la conoscenza della verità è un uomo libero; e l'uomo libero non pecca, perché chi commette il peccato è schiavo del peccato. La madre è la verità, ma la gnosi è il padre.
Coloro a cui non è permesso di peccare, il mondo li chiama liberi. A coloro a cui non è permesso di peccare, la conoscenza della verità eleva i cuori, cioè li rende liberi e li solleva al di sopra di tutto il luogo. Ma l'amore costruisce: colui che è diventato libero grazie alla gnosi, diventa schiavo di coloro che non si sono ancora potuti elevare fino alla libertà della gnosi; perché solo la gnosi li rende capaci di diventare liberi. L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: "Questo è mio" o "Quello è mio", ma dice: "Questo è tuo".

L'amore spirituale è vino e balsamo. Ne godono tutti coloro che saranno unti con esso, e ne godono anche quelli che stanno vicino a loro, mentre quelli che ne sono unti sono presenti. Se quelli che sono unti col balsamo si allontanano da loro e se ne vanno, quelli che non sono unti, solamente quando si trovano lontano da loro, continuano a rimanere nel loro cattivo odore.
Il Samaritano ha dato niente altro all'uomo ferito che vino ed olio. Non c'è altra cosa che l'unzione. Ed egli ha guarito le ferite, perché l'amore copre moltitudine di peccati.

A colui che la donna ama sono rassomiglianti quelli che essa mette al mondo. Se è suo marito, essi sono rassomiglianti a suo marito, se è un adultero, essi sono rassomiglianti all'adultero. Spesso, se una donna giace con suo marito per necessità, ma il suo cuore è presso l'adultero, con cui essa è solita unirsi, ciò che essa metterà al mondo, lo metterà al mondo rassomigliante all'adultero. Ma voi che siete con il Figlio di Dio, non amate il mondo, ma amate il Signore, affinché quelli che voi genererete non siano rassomiglianti al mondo, ma siano rassomiglianti al Signore.

 
 
 
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