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COPENAGHEN: Wiland - Jacobsen, Mellberg, Sigurdsson, Bengtsson - Bolanos (79' Toutouh), Claudemir (85' Margreitter), Delaney, Braaten - Adi (69' Gislason), Jorgensen. All. Solbakken.
JUVENTUS: Buffon - Chiellini, Bonucci, Ogbonna - Lichtsteiner (85' Isla), Vidal, Pirlo, Pogba, Peluso (74' De Ceglie) - Quagliarella (76' Giovinco), Tevez. All. Conte.
ARBITRO: Ivan Bebek (Cro)
RETI: 14' Jorgensen; 54' Quagliarella
NOTE: Ammoniti: Mellberg, Bengtsson, Lichtsteiner, Peluso, Vidal; recupero: 1' e 3'. Angoli: 16 a 3 per la Juventus.
Come diceva Trapattoni, saggio e antico allenatore bianconero, «mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco». Ad Antonio Conte deve essere riecheggiato qualcosa di analogo questa sera a Copenaghen, soprattutto dopo la fine del primo tempo, quando la sua Juventus, nettamente superiore ai danesi, era comunque sotto di un gol. Ma, nonostante la superiorità, non riusciva a trovare il bandolo della partita, quel `gatto´ proprio non riusciva a prenderlo.
L’umile Copenaghen dopo 14’ era passato in vantaggio, e per tutto il primo tempo aveva sostanzialmente giocato alla pari contro i nobili avversari. Solo nella ripresa, e solo dopo una (prevedibile) sfuriata di Conte negli spogliatoi, la Juventus ha ritrovato se stessa. Le sono bastati pochi minuti per il pareggio: all’8’ traversone basso e teso di Peluso, `velo´ di Tevez e tiro di Quagliarella a botta sicura di sinistro, 1/o gol della stagione. Ma quanta fatica. Finisce 1-1, nonostante l’assedio bianconero con il portiere danese Wiland protagonista. Un inizio di Champions league in salita per i bianconeri soprattutto alla luce del successo del Real Madrid che ha superato 6-1 a Istanbul il Galatasaray.
La Juventus pareggia 1-1 in Danimarca. Il tecnico: “Ma ne abbiamo sbagliati altri 13”
Trovandosi in mano un pareggio di 1-1 dopo aver sparato 22 volte verso la porta nemica, Antonio Conte la mette sull’ironia, per non piangere: «Siamo stati fortunati a fare gol - dice il tecnico bianconero - visto che non siamo riusciti a farlo in altre tredici occasioni, anche più clamorose. Mai visto così tante, soli davanti al portiere: lui è stato bravo, ma noi dobbiamo esserlo di più». Così, a Copenaghen, il risultato non s’è più schiodato e per la Juve c’è stata la prima delusione che complica subito il cammino di Champions.
Ma per i bianconeri è stata dura: «Il primo tempo è stato complicato - racconta ancora Conte - abbiamo incontrato difficoltà perché eravamo lenti nelle linee di giocata. E ora commentare il pareggio per 1-1 diventa difficile, per quello che si è fatto. Una partita che si doveva stravincere per le occasioni avute, nella quale ci è mancato il gol. C’è grande rammarico: bisognerà fare tesoro di tutte le situazioni».
Il tecnico continua l’analisi: «Con il senno di poi possiamo dire di essere partiti piano e poi di esserci svegliati ed aver aumentato i giri. E se perdiamo l’intensità, la voglia, la determinazione, noi troviamo delle difficoltà: sappiamo di non essere una squadra schiacciasassi, ma se giochiamo forte siamo pericolosi per tutti». Semplicemente, non è sempre possibile: «Se rallentiamo, non siamo come Real e Barcellona, che trovano il gol con le singole giocate: noi non riusciamo ad andare a duemila sempre, e allora dobbiamo migliorare: appunto perché non sempre possiamo andare a duemila».
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