RIVELAZIONI

Stanca, ma felice.
Sono giorni che corro da una parte all'altra della città, anche solo per venirti a trovare un'ora. Come stasera, e per fortuna che in questo ospedale l'ingresso è libero ai parenti, e non ci sono orari.
Oggi eravamo soli, senza i tuoi colleghi, o tuo fratello. Abbiamo parlato seduti nell'atrio, abbracciati, sempre in contatto. Ci baciavamo, come se nulla fosse, quasi a dimenticare che comunque sei in ospedale.
Voglia di riprendere la vita normale, al più presto.
Al ritorno il bus è passato per via dei Fori Imperiali. Hanno già allestito tutto per il 2 giugno. E penso, penso ad un anno fa. Stasera c'è la prova notturna. Lo scorso anno sono morta di freddo quella notte, immobile in divisa, con la bandiera da difendere a costo della vita. Quest'anno è diverso. Ho rinunciato ad una cosa a cui tengo tanto, che mi fa sentire orgogliosa di essere italiana e portatrice di valori di pace. Mi hanno cercato i miei superiori fino a ieri, pregato di andare, anche il Ten che ci ha addestrato lo scorso anno e lo fa anche questo a chiesto perchè non ero presente.
Quest'anno è diverso. Forse perchè dovevamo sfilare insieme, tu con il tuo Reparto dei Ris, io nel mio. Volevamo viverla insieme questa cosa.
Ma io ho rinunciato. Non me la sono sentita con te in ospedale.
Forse, magari tra noi le cose poi non funzioneranno, ma se anche così dovesse essere, mi sono chiesta se mai rimpiangerò di non aver partecitato scegliendo per l'ennesima volta un uomo piuttosto che me stessa e le mie "ambizioni".
No, so che non me ne pentirò mai. L'ho fatto con il cuore, comunque poi vadano le cose.

Quest'anno ho scelto, ho scelto te.