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Auto biografia del papero ( parte sedicesima )
Post n°853 pubblicato il 03 Maggio 2012 da paperino61to
Fin dalla mia nascita la mia anima è stata carpita dal Rock Roll, ma ormai per voi non è più una novità. Verso i 13/14 anni , volevamo creare un complesso, però come tutte le cose che hanno fatto parte del mio percorso di vita, anche le cose più semplici a volte si rivelano tortuose. Con alcuni amici decidemmo di provare a suonare qualcosa insieme. Ci trovavamo a casa di uno di questi amici, soprattutto del batterista, per ovvi motivi ( la batteria portarla anche solo al portone a fianco non era una passeggiata ) e anche perché a casa mia vigeva l’ off limit per gli amici. Ebbene la formazione era la seguente : Maurizio ( ancora adesso nonostante siano passati tanti anni il dolore per la sua scomparsa è ancora angosciante : non superò i 20 anni di età) batterista ; Davide al flauto , suo fratello Stefano alle tastiere, e un altro Maurizio e io alle chitarre.
Le chitarre non erano elettriche ; a quel tempo era già tanto avere quelle acustiche, costavano molto meno e non “ rompevamo” le scatole ai genitori con l’amplificatore messo al massimo. Mio padre , saputo la notizia mi domandò se in repertorio avevamo pezzi di Gino Latilla e Rabagliatti. “ No papà, credo sia un po’ difficile averli, sai siamo un tantino distanti da questo genere musicale”. Per la verità eravamo distanti pure tra di noi, un repertorio in “ comune “ non l’avevamo. Fin dalle prime prove si notava un certo “ problemino “ a convergere “ sullo stesso punto, anzi sulla stessa canzone. Andiamo per ordine : il batterista amava i Pink Floyd ( aveva tutti gli album pubblicati), Davide era sui Jethro Tull, suo fratello virava per i Genesis, io per ( come ancora adesso ) sull’hard rock stile Led Zeppelin o Deep Purple e infine Maurizio : “BAGLIONI “. Capite anche voi che coniugare il riff di “ Whola Lotta Love “ con la frase ; “ passerotto non andare via “ era un bel problema. Le preferenze musicali degli altri esponenti erano già più vicino al mio gusto musicale , però la diversità era enorme . In pratica sembrava di essere al Parlamento dove ognuno diceva la sua senza mai trovare un accordo. In ogni caso al grido di : “ Taca banda bornio “ ( attacca a suonare cieco), iniziammo a far uscire note dagli strumenti. Oddio qualcosa in effetti era uscito,il problema era capire cosa. Certo potevamo sembrare all’avanguardia per quell’epoca,ma avevo seri dubbi che il pubblico lo capisse ma soprattutto lo apprezzasse. Ora se fossero onesti i Rolling Stone’s dovrebbero ammettere che con lo scioglimento del nostro gruppo non sarebbero mai diventati la più grande band del mondo o no ?
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