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« Autobiografia del papero...Bacheca Fiat »

Il documento del disonore ( capitolo tre )

Post n°1040 pubblicato il 19 Ottobre 2012 da paperino61to

Lastrade arrivò di gran carriera , l’appartamento era un via e vai di agenti,qualcuno fu mandato dai tetti di fronte alla finestra, ma con scarsi risultati. La mano dell’ispettore si grattava di continuo la testa, segno questo di disagio e soprattutto di non sapere  in quale direzione andare.

                   

“ Caro Lestrade, sicuramente Von Ghuter è venuto qui per il pupillo di sua Regina d’ Austria !  “

 “ Come fa a saperlo  ? Glielo ha detto lui? “ domandò Lestrade.

 “ No,affatto, lo deduco dal Times, guardi qui  “, e indicò la fotografia di un giovane in compagnia di alcune donne . Sullo sfondo si vedeva l’ambasciatore  Von Ghuter”.

  “ Ergo caro Holmes,  ci stava chiedendo aiuto per questo pupillo, magari qualche ricatto  “ esclamai.

 “ Esatto  mio buon vecchio amico , esatto. E ora chi può essere in grado di architettare un ricatto niente meno che a una Regina , per di più di uno Stato straniero ?  “ ; mentre poneva questa domanda il suo volto si fece greve.

Sapevo , e sapeva anche lui , che solo una persona era in grado di farlo, il Professor Moriarty, l’unico criminale che poteva eguagliare Holmes in astuzia e intelligenza.

 “ Voi dite ? “ fece l’ispettore sempre più turbato.

                     

 “ Si, caro Lestrade, Moriarty come sempre agisce  nell’ombra, ma c’è la sua firma in questo delitto. Devo parlare al giovane. Presto , Watson  una carrozza ,  andiamo all’ambasciata austriaca  “.


Dopo mezz’ora eravamo nella sala d’attesa dell’ambasciata. Ci venne incontro il Ministro Litz, lo avevo riconosciuto da una sua fotografia pubblicata tempo addietro sul giornale.

“ Piacere signor Holmes, Dott. Watson “. Ci strinse la mano con fermezza, poi ci domandò di seguirlo. Entrammo nel suo studio.

“ Prego , accomodatevi “ dicendo questo ci indicò due poltrone in velluto rosso.

 “ Immagino che siate qui per la morte del povero Von Ghuter , vero ? “.

 “ Si, Ministro, e non solo  “ rispose Holmes.

Il volto del Ministro  si rabbuiò e  socchiuse gli occhi dietro alle lenti. Poi appoggiò la testa tra le mani  e con un filo di voce disse di continuare.

“  Son convinto che sia in atto un ricatto verso il pupillo della vostra Regina “.

 “ Cosa ve lo fa credere ? “ rispose Litz.

“  Semplice, per uccidere il vostro ambasciatore non hanno perso tempo.  Appena arrivato da noi è partito il proiettile che l’ha ucciso.  Per venire nel nostro appartamento, aveva una ragione ben valida, quindi ne deduco che poteva solo riguardare il giovine, ergo un ricatto “ disse Holmes.

 “ Ha perfettamente ragione, signor Holmes. La cosa non è facile ammetterla, ho chiesto lumi a corte, mi è stato detto che  in una vostra eventuale visita, io potevo esporre i fatti senza tralasciare nulla , inoltre mi hanno riferito di   di aiutarla in tutti i modi “ .

Dopo un paio di ore uscimmo dall’ambasciata austriaca, l’idea che ci eravamo già fatti prendeva forma in noi , qualcuno  stava ricattando il pupillo , senza ma e senza se.  Dovevano versare la bellezza di un milione di sterline, pena la pubblicazione di certe fotografie compromettenti, con il rischio di un’eventuale diatriba tra i due governi, quello inglese e quello austriaco, con conseguenze non molto piacevoli, visto l’aria che tirava in quegli anni tra le varie potenze.

              

 “ Caro Watson, è una bella gatta da pelare, ora torniamo a Baker Street , ci faremo rifocillare dalla signora Hudson e  mentre ceneremo le spiegherò il mio piano “.

 

 

 
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