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Verso il paradiso di ghiaccio
Post n°1168 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da paperino61to
A volte ci sono canzoni che fanno sognare o che danno spunto per scrivere delle storie, in questo caso il raccontino che vi presento prende spunto da una canzone dei Led Zeppelin : " Immigrant song ". Buona lettura e buon ascolto.
Guardo davanti a me l’immensa distesa di acqua, armato solo di una lunga spada intrisa di sangue. Ho viaggiato per anni cavalcando cavalli bardati di morte, il rumore del ferro che cozzava contro le ossa risuonava giorno e notte, mentre le vedove si consolavano con gli alfieri degli Dei.
Veniamo dalla terra dei ghiacci e della neve , abbiamo solo un Dio : Odino.
Sul mare con il vascello sono andato fino al confine del mondo, ho visto la costa d’oro e le loro donne dalla pelle color ebano.
Del colore verde dei campi non è rimasto nulla, solo il fumo degli incendi e i pianti dei bambini orfani. Nei sette mari ho conosciuto la sconfitta, le catene che laceravano la mia pelle, la derisione del vincitore.
“ Noi siamo i vostri padroni, giudici e boia “ urlavano alzando coppe di vino al cielo, ma colui che alberga in me non ha chiesto pietà, non ha versato lacrime di paura. Quell’io che non conosco ha conquistato la libertà con il sangue dei vinti, ora l’unica cosa che dovreste fare è ricostruire le vostre rovine.
Chiudo gli occhi e ripenso a casa mentre passo accanto ad un altra città che scivola via nella notte buia e profonda. Rivedo la mia gioventù , un amore perso su una scogliera avvolta dalla nebbia nella terra dei ghiacci e della neve.
Avanzo contro il vento, cercando di non perdere tempo in ricordi che non torneranno in vita , ne tantomeno gli anni sprecati in folle battaglie solo per compiacere il mio Dio.
Vivo un altro giorno con le lacrime di un vecchio e con le mani rivolte al cielo pieno di nubi in una muta preghiera, sperando che la nave mi porti a destinazione e sapendo che le Giovani Vergini del Valhalla verranno a prendermi con i loro carri.
La Spada in una mano tremante si lascia scivolare sul ponte della nave , sento il bisbiglio impaurito dei marinai, ho pietà per loro , codardi di acqua dolce e non vichinghi come me, dove la paura non ci accompagna mai.
Eccole arrivare, le vedo. Sono bellissime , mi porgono la mano per salire sul carro, sorrido, finalmente anche per me il paradiso sarà la mia casa, e con esso rivedrò quell’amore perso troppo presto.
Testo della canzone Immigrant song dei Led Zeppelin :
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