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La donna di via Fabrizi 23 ( capitolo settimo )

Post n°1735 pubblicato il 17 Luglio 2014 da paperino61to

 

Arrivato a casa telefonai subito a Baldi che era ancora in ufficio .

“ Ciao Baldi , sono io “

“ Buongiorno,commissario ,  dica pure. Come ? Si sono solo  “ rispose l’agente.

“ Senti, quel tuo amico della milizia lavora sempre nell’ufficio eventi ? “.

“ Chi ? Monteri ? Si , per quello che ne so direi di si. Di cosa ha bisogno ? “ .

“ La lista di chi partecipa all’evento a Torino tra un paio di settimane. Ho avuto la conferma che alcuni personaggi di spicco del partito fascista vengono  in città. Sicuramente ci sarà un ricevimento, una festa, magari una parata, ovviamente pezzi illustri di Torino e non solo  saranno presenti  “ , detto questo riattaccai il telefono.

Ero sempre più convinto che Vitti copriva il delitto e che chi lo aveva commesso era una persona  vicina al partito, o in qualche modo vicina a lui .

Baldi venne a casa mia verso l’ora di cena.

“ Buona sera commissario , scusi il ritardo , ma la lista il mio amico mi è stata consegnata solo ora “.

“ Siediti , Baldi, ora ti faccio un caffè “.

“ Grazie, commissario,  in questura sono tutti allertati per l’arrivo di Farinacci e Pavolini “ . 

Mentre l’agente beveva il suo caffè scorsi i nomi della lista , personalità molto illustri  : imprenditori, banchieri, proprietari terrieri, podestà. Alcuni di loro erano nomi a me noti, altri no.

“  Teo Clari,  Maurizio De Sio,… Giberti, …Lariso….Bergamini …Emilio Bergamini…E.B. “ esclamai talmente forte, che Baldi si spaventò.

“ Commissario che succede ? “ domandò con voce tremante.

“ Ci siamo , Baldi, forse abbiamo il nome dell’assassino . Noi cerchiamo Ettore Brizzo ma non risulta  all’anagrafe  , in nessuna anagrafe italiana, Tirdi , qualche giorno addietro aveva diramato l’ordine alle varie sedi anagrafiche delle grandi e piccole città , il risultato è stato negativo, questa persona non esiste ”.

“Quindi , commissario, lei sta ipotizzando che è un nome falso ? “ chiese Baldi.

“Esattamente, abbiamo trovato le iniziali sugli asciugami nell’alloggio di via Fabrizi : E.B. ,solo in seguito venne il nome di Ettore Brizzo,  ma era falso. Che stupido sono stato a non capirlo prima “ .

“ Però bisogna vedere se questo Bergamini corrisponde alla descrizione fatta di chi l’ha visto “ rispose Baldi.

“ Hai pienamente ragione , quando domani mattina vedi Tirdi, domandagli di telefonare alla Questura di Alba, e domanda loro se hanno…anzi , no lascia perdere la Questura, non vorrei che questo tizio avesse amicizie , cosa probabile. Chiama la Gazzetta , e chiedi se hanno fotografie di Budoni  e che c’è le mandino, che siano foto grandi , mi raccomando “.

“ D’accordo commissario, allora io vado, sono stanco morto , lo ammetto “ .

“ Scusa, hai ragione, va pure e grazie , a domani, fatemi sapere. Io domani mattina vado di nuovo al negozio di Zerbi, voglio vedere se mi dicono ancora qualcosa, però prima aspetto la fotografia  “.

Baldi uscii , il cerchio si stava stringendo ne ero sicuro come non mai. Presi in mano il telefono e chiamai Perino .

“ Ciao Perino , sono Berardi “.

“ Buona sera commissario dica ,no, non disturba affatto “ rispose dall’altro capo l’agente.

“ Dovresti vedere se tra le amicizie di Vitti vi è anche quella di un certo Emilio Bergamini  , si esatto , Bergamini . Perfetto, fammi sapere al più presto, grazie ,ciao “.

Ero pronto a scommettere che la risposta sarebbe stata positiva.

Non passò manco un’ora che Perino mi richiamò .

“ Buona sera commissario, sono Perino .Ho la notizia per lei “.

“ Allora  ?  Dimmi  presto ! “ .

“ Sembra che Vitti e Bergamini siano amici molto intimi. Le loro famiglie si frequentavano ancora prima che Mussolini venisse al potere. Le ville dei genitori confinavano tra loro, inoltre Bergamini è titolare di una grossa azienda vinicola e non solo, un'altra azienda sempre intesta a lui rifornisce di vettovaglie la milizia qui a Torino  “ rispose Perino.

“ Ci siamo , un tassello è andato a posto, ora manca solo la fotografia. Grazie Perino, buona notte a domani “.

 

 

La fotografia mi fu portata da Tirdi verso l’ora di pranzo,  il presunto assassino corrispondeva perfettamente alla descrizione della commessa di Corso Dante.

“ Grazie Tirdi, credo proprio di essere a buon punto !“ dissi.

“ Bene  commissario , cosa aspettiamo allora ? Andiamo a chiedere conferma alla signora e all’ex cameriera “ .

Uscimmo e prendendo un tram ci recammo in Corso Dante.

“ Buongiorno  commissario , cosa posso fare per lei ? Siete riuscito a scoprire l’assassino di quella povera donna ? “ a fare questa domanda era  Zerbi in persona, il titolare della ditta.

“ Credo di si , ma vorrei una conferma dalla vostra dipendente ,  può chiamarla un attimo per favore ? “ domandai gentilmente.

“ Certo che si. Marta, per favore vieni qui . “

La donna arrivò di corsa, ci salutò , prese la fotografia e   osservo  la persona ritratta.

“ Si, è lui. Lo ricordo , venne qualche volta a comprare . Poi ci disse che preferiva ricevere  la mercanzia  all’indirizzo di via Fabrizi “.

“ Ne è sicura Marta ? Lo guardi bene ancora una volta. Sa che potrebbe poi essere chiamata come testimone ? “ domandai alla dipendente.

“ E’ lui ! Ne sono sicurissima. Se è un assassino deve pagare, sono pronta a testimoniare “ rispose senza remore.

Lasciammo il negozio e andammo all’indirizzo dell’ex cameriera. Anche lei lo riconobbe senza tentennamenti , pronta eventualmente a testimoniare in un processo contro Bergamini .

“ Bene, commissario , ora dobbiamo solo arrestarlo “ disse Tirdi  mentre camminavamo sotto i portici di via Po’.

“ Non è così facile , andrò dal Questore per un mandato di arresto “ risposi

“ E se non lo firma? Lui  non voleva che sospendessimo le indagini ? “ domandò l’agente.

“ Buon Tirdi, ho fatto un giuramento a una certa persona e non posso parlare ,  ma credimi il questore lo firmerà più che volentieri “. Così fu, appena seppe chi era l’assassino con tanto di prove evidenti, prese carta e penna e firmò l’arresto.

 


Convocai nel mio ufficio  sia Baldi che Perino e ovviamente Tirdi. Spiegai a tutti come procedere, inutile andare a prelevare Bergamini  direttamente alla villa ad Alba, meglio farlo  a Torino in occasione della visita degli alti papaveri fascisti.

“ Commissario, noi la seguiamo , questo lo sa , ma mi permetta di dirle che lei è incosciente “ chiosò Perino.

“ Come non darti torto, ma secondo me è l’unico modo perché  davanti a Farinacci e Pavolini  il caro Vitti non potrà far altro che prenderne atto. Per quanto non mi vadano a genio questi signori, so che hanno fama di voler far rispettare la legge “ .

Bussarono alla porta ed entrò un agente, mi disse  che un certo Vitti voleva parlarmi.  Mi stavo giusto chiedendo quando sarebbe venuto .

“ Prego signori , lasciatemi solo con Vitti  so cavarmela  ugualmente ,state tranquilli. Mi raccomando allora, venerdì  vi sarà la festa al Palazzo del Podestà, e noi ci saremo ! “ dicendo così  uscirono e feci entrare Vitti.

 L’uomo entrò facendo il saluto fascista, dopo di che si accomodò sulla sedia.

“ Berardi, so che lei è un uomo intelligente, troppo intelligente per capire che certe indagini non devono essere portate a termine “ la  sua voce era sprezzante.

“ Sinceramente Vitti non so di cosa stia parlando. Io ero in congedo , ma penso che lei lo sapesse visto che un suo sottoposto è venuto a domandare di me “ risposi con calma.

“ Vedo che fa finta di non comprendere Berardi , e mi spiace dover constatare che lei navighi in acque pericolose “ la voce si stava alzando di tono.

“ Perbacco  Vitti, mi sembra che lei stia minacciando  o sbaglio ? “ domandai con il sorriso sulle labbra.

“ Affatto ,  sto solo dandole un consiglio , un buon consiglio, lasci perdere tutto , mi dia retta “.

“ Bene , visto che siamo in tema di consigli , gliele do uno anch’ io , se lei è coinvolto nell’omicidio di Titti Corino non c’è santo o Duce che la possa salvare dalle patrie galere 

mi creda ,  e sa che io sono uno che mantiene  le promesse, quindi non intralci la giustizia “ .

Vitti si alzò dalla sedia bestemmiando e infilò l’uscita a passo spedito. Sorrisi, vedere una carogna uscire in quella maniera dà sempre una certa soddisfazione.

 

 ( Continua )

 

 

 

 

 

 
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