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« Il visitatore misterioso...Il visitatore misterioso... »

Il visitatore misterioso (8 capitolo)

Post n°2874 pubblicato il 20 Gennaio 2022 da paperino61to

Riassunto: Il commissario Berardi pur vivendo un dramma interiore per via delle sorti della guerra, è impegnato su due indagini, una ufficiale e l'altra informale.

La prima riguarda l'uccisione di un ladro di appartamenti, nessun testimone, niente di niente, neanche una vecchia conoscenza della polizia, ora proprietario di una locanda e amico della vittima sa nulla. Unica traccia nell'alloggio della vittima, una data(31 agosto) è cerchiata. Ipotesi probabile che Testa abbia avesse appuntamento con qualcuno.

Dal referto del dottor Stresi viene confermato che l'uomo è stato soffocato lontano dal ritrovamento e poi ucciso con una pugnalata. Sotto le scarpe sono state ritrovate tracce di fango e erba. Berardi propende che sia stato aggredito al pardo del Valentino non distante da via Belfiore. Dà ordine di indagare ad eventuali passaggi di auto, anche se visto l'ora del decesso sarà difficile.

La seconda riguarda un'anziana signora, dove un misterioso visitatore entra di notte in casa della donna senza rubare nulla. Dapprima era scettico ma dopo una visita all'appartamento e parlando con la proprietaria del Biceri amica della Cattaneo, intuisce che un fondo di verità esiste: l'anziana donna non mente. Il commissario assieme a Perino e Tirdi stila un orario di servizio notturno per la sicurezza della donna, non può rivolegersi al questore perchè prove certe non ne ha. La sorveglianza dura per una settimana, appena viene allentata il misterioso visitatore entra di nuovo in azione e stavolta aggredisce la donna. L'appartamento è sottosopra. Berardi nota che la porta di ingresso non è stata sforzata ed esclude che la Cattaneo abbia aperto al suo aggresore. Un'i ipotesi viene in mente al commissario: se gli alloggi attigui avessero un passaggio? Decide di andare dal geometra che ha disegnato la planimetria del'alloggio, e la sua ipotesi viene confermata: esiste una porta comunicante. A questo punto ci si domanda del perchè l'anziana signora non abbia detto nulla in merito. 

 

 

“Proviamo ad andare dal portiere, sicuramente ha le chiavi dell’alloggio di fianco”.

L’uomo prende le chiavi e ci accompagna.

La sorpresa è totale quando il portiere cerca di aprire la porta.

“Non capisco, eppure le chiavi sono queste…non capisco proprio”.

Stizzito prendo le chiavi in mano e provo, ma mi devo arrendere pure io.

“E’ sicuro che le chiavi siano queste? Non è che si è sbagliato…a volte capita”.

“Assolutamente ne sono sicuro. Guardi la targhetta è scritta di pugno dal proprietario…io non mi metto di sicuro a togliere la targhetta e a metterla ad un altro paio di chiavi…non avrebbe senso”.

In effetti non lo avrebbe: “Lei mi ha detto che il signor Basile lo voleva affittare o vendere…”.

“Si ma non vi è riuscito purtroppo nonostante un suo amico sia venuto a vederlo”.

“Lo ha fatto entrare assieme a lei immagino?”.

“Le ho dato le chiavi veramente, ho dovuto assentarmi e non l’ho seguito nell’alloggio…la signora dell’ultimo piano stava male ed ho dovuto chiamare l’ambulanza”.

“Mi faccia capire, lei ha consegnato le chiavi a quella persona e poi è corso a chiamare l’ambulanza, ho capito bene?”.

“Si commissario, io ho accompagno questa persona, ho aperto l’alloggio del signor Basile, poi mentre mi accingevo ad entrare con lui, sono stato chiamato da mia moglie che mi diceva di correre dalla signora Rico”.

“Quel signore si è soffermato molto nell’alloggio?”.

“Credo, ma non ne sono sicuro, sa in quegli attimi ero piuttosto preoccupato per la signora…credo almeno una mezz’oretta…sì al massimo poco più. Ne sono certo, perché l’ambulanza ha impiegato quel tempo per arrivare e portare all’ospedale la povera donna”.

Quindi l’uomo non ha fatto in tempo a fare un doppione delle chiavi, rimane solo un’ipotesi, ovvero che al portiere sia stato dato un altro mazzo di chiavi e lui si è tenuto l’originale dell’appartamento.

“Immagino che quando è andato via le abbia dato le chiavi”.

“Certamente!”.

“Da allora non è più venuto nessuno a domandare dell’appartamento, lei è ancora andato nell’alloggio di Basile?”.

“No, più nessuno e io che motivo avevo di andarci? L’ultima volta che sono andato è perché gli era arrivato un pacco e il signore mi aveva pregato di portarlo nell’appartamento e le chiavi non erano queste”.

“Capisco, quindi lei non poteva per forza di cose accorgersi che le chiavi non erano quelle giuste. Senta, saprebbe descrivere quel signore? Ci pensi bene perché è molto importante”.

“Oddio è passato parecchio tempo…era alto circa un metro e settanta, corporatura esile, portava un cappello e aveva un paio di occhiali da sole”.

“Aveva una cadenza particolare?”.

“Veramente ha detto poche parole, ma mi sembrava piemontese…anche se non era di certo quello che usiamo noi dalle parti della provincia granda”.

“La ringrazio, se le viene in mente qualcos’altro ci chiami pure, arrivederci”.

Torniamo dalla signora Cattaneo, la donna nel frattempo si è svegliata e seppur intontita si è alzata e ora è seduta sul divano.

“Commissario, ha visto che avevo ragione io?”.

“Si signora mai avuti dubbi, ma mi dica come si sente ora?”.

“Che caro ragazzo è lei, si preoccupa di una vecchia come me. Sto bene, sono di scorza dura mi creda”.

“Si ricorda cosa è successo?”.

“Ero nel corridoio e stavo andando verso la cucina quando ho sentito una botte forte in testa e sono caduta. Se vuole sapere se ho visto l’aggressore la risposta è no!”.

“Immagino quindi che non l’abbia visto arrivare?”.

“Commissario ma che domanda è questa? Certo che non l’ho visto arrivare!”.

“Senta le faccio un’ultima domanda, dalla planimetria del suo appartamento ho visto che c’è un porta che permette di entrare nell’alloggio a fianco, ma noi non l’abbiamo trovata”.

La donna mi guarda incuriosita poi risponde che non sa nulla di questa porta.

La guardo perplessa, lei si alza e mi fa segno di seguirla, chiama Adele che la sorregga. Ritorniamo nella stanza dove io e Tirdi abbiamo guardato, l’anziana donna si dirige in un punto: “Se lei sa dove si trova me la indichi per favore”.

L’unica soluzione è entrare nell’alloggio a fianco, chiamo Perino e gli dico di andare alla ricerca di un fabbro.

La Cattaneo mi fa mille domande, di cui non so darle risposte.

Il fabbro arriva e dopo una decina di minuti riesce ad aprire la porta.

“Tu Tirdi rimani qui in questa stanza, io entro nell’altro alloggio”.

 Accendo la luce e mi reco verso la camera adiacente dove si trova il collega.

Vedo una porticina, la apro e mi trovo davanti il mobiletto; c’è giusto uno spazio per passare e solo una persona di corporatura esile può farlo.Chiedo a Tirdi di darmi una mano a spostarlo per poter passare comodo. Tirdi assieme alle due donne mi guarda stupito.

“Ecco svelato il trucco cara signora”.

La donna non riesce a dire nulla, è incredula, si siede su una sedia e scuote la testa.

Adele mi guarda come fossi un mago e non proferisce parola.

“Commissario, ma come è possibile che la signora non sappia di questo passaggio?”.

La donna guarda Tirdi e risponde che non lo ha mai saputo: “Mio marito che riposi in pace, non mi ha mai detto nulla in merito e come vede con il mobiletto davanti non si vede nulla”.

“Non è che suo marito avesse avuto intenzione di comprare anche l’altro alloggio in questo modo si spiegherebbe la porta”.

“Si quando eravamo giovani volevamo comprarlo, il geometra ci aveva fatto i progetti e i lavori erano iniziati, poi arrivò la guerra, quella in Crimea, Gidio fu chiamato al fronte e tutti i lavori si fermarono. Quando ritornò dovette ricominciare da capo il lavoro nello studio notarile e l’idea di avere due alloggi comunicanti fu abbandonata”.

“Il signor Basile sapeva di questo passaggio?”.

“Non credo proprio, non ne ha mai fatto cenno quando viveva qui…ora all’estero, non so dove”. Prima di uscire dalla Cattaneo, rimettiamo a posto il mobiletto per non insospettire il visitatore misterioso.

Torno a casa con il bicchiere mezzo pieno ma non ero soddisfatto per nulla. Chi era l’aggressore della Cattaneo e perché visitava il suo alloggio, per cercare cosa? 

(Continua)

 
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