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« Caino e Abele(13 capitolo)Rock'roll francese »

Caino e Abele(14 capitolo)

Post n°3222 pubblicato il 13 Settembre 2024 da paperino61to

Riassunto: Le indagini su un presunto suicidio di una coppia stanno andando in una direzione. Fin da subito Berardi capiva che qualcosa non andava a partire dalla sensazione che il figlio della coppia mentisse. Dall'indagine si scopre che la vittima non è Livio Crespi ma suo fratello gemello Franco, un poco di buono scappato dal paese per non essere arrestato. Anche qui Berardi non capisce come la moglie non se ne sia accorta, visto che Franco al contrario del fratello ha una voglia di fragola sul braccio sinistro. Scopre anche che lavorava alla dogana e assieme a Marentino, Arborio e ai due superiori Pavan e Gavello avevano messo su una banda che rubava la merce per rivederla. Un paio di indagini della polizia concluse nel nulla, hanno convinto i componenti ha dimettersi. Pavesio e Gavello sono andati a vivere a Parigi. Maigret commissario della polizia francese giunge a Torino alla ricerca dell'assassino dei due italiani. Berardi viene a sapere che Marentino è tornato in città e lo arresta e da lui sa che ha fatto da autista a un misterioso personaggio portandolo a Parigi con un auto a noleggio. Conferma che al ritorno lo ha lasciato alla stazione di Chamonix dove una donna attendeva l'uomo.  Da una telefonata dal direttore del giornale dove Arturo Crespi lavora, viene a sapere che nei giorni che era assente coincidevano con i giorni dove vengono uccisi Pavan e Gavello. Inoltre viene a conoscenza che la Vicario, amica della moglie di Crespi era innamorata di Livio, il commissario non esclude il movente della gelosia. Lui e Tirdi risalgono alla ditta che ha fornito la bottiglia dove è stato messo il veleno che ha ucciso i Crespi e alla sua acquirente. Il questore però rifiuta il foglio di perquisizione dell'alloggio, mentre calca l'accento sul trovare la pistola usata per gli omicidi a Parigi. 

 

 

Bisogna capire dove si è procurato l'arma, sicuramente non l'avrà più con lui sarebbe uno sciocco a tenerla e rischierebbe grosso.

"Proviamo ad andare nelle armerie che ci sono in città chissà che non siamo fortunati".

Stavolta facciamo centro al primo colpo, l'armeria in piazza San Martino conferma che un cliente ha comprato una pistola: un revolver calibro 32.

"Può dirci il nome di questo cliente? Aveva il porto d'armi?".

"No,nessun porto d'armi,il signore mi ha fatto vedere un foglio firmato da Amicucci e non ho visto nessun problema nel vendere l’arma dato che sono amico del direttore della gazzetta...ho forse sbagliato?".

Non rispondo, non ho intenzione di dirle che l'arma sicuramente è stata usata per commettere due omicidi e che lui ha l'obbligo di vedere il porto d'armi.

La carta intestata è quella del direttore e vi è anche la sua firma, il nome però è quello di Matteo Sandri. Furbo il nostro uomo, in caso fossimo risaliti a Marentino

questo foglio lo incastrerebbe come l'assassino.

Se il quadro per le uccisioni dei due uomi a Parigi possa dirsi quasi completo, manca anche quello dei coniugi Crespi.

Escludendo il figlio,che sicuramente non avrebbe avuto il dono di trovarsi in due posti differenti, l'unica persona possibile è la Vicario, ma per quale motivo li avrebbe uccisi? Gelosia nei confronti del suo primo amore, ovvero Livio? Oppure...oppure che avesse scoperto che il posto era stato preso dal fratello gemello? In tal caso la signora avrebbe intuito che fine avesse fatto il suo mai dimenticato amore.

Ipotesi che potrebbe reggere, ma dove ha preso il cianuro?

Dall'agente messo a sorvegliarla vengo a sapere che la donna frequenta un negozio che svolge servizio fotografici, il titolare è suo cugino.

"Un collega della scientifica mi ha detto che vi sono delle tecniche di sviluppo per le foto che usano il cianuro".

Il negozio si trova nella zona di corso Regina Margherita non distante dai giardini reali.

"Buongiorno, vorrei far stampare delle fotografie, ho sentito parlare che vi sono diverse tecniche di stampaggio".

"Si signore, io però uso la vecchia maniera poiché trovo sia la migliore".

"In cosa consiste? Sa sono un appassionato di fotografie ma di sviluppo non conosco nulla, sono totalmente ignorante".

"La tecnica che uso consiste che nella camera scura, quella che vede alle mie spalle, sviluppo le foto e uso il cianuro di potassio in dosi piccolissime e diluite e diluite con una soluzione per il fissaggio. Tenga conto che se lei non è pratico come mi dice è meglio che lasci perdere, oltre ad essere pericoloso per lei se inala il cianuro può anche danneggiare le fotografie".

"La ringrazio moltissimo, mi è stato veramente di aiuto",

"Ma...scusi e il rullino da sviluppare?".

"Vado a prenderlo a casa e ritorno, buona giornata".

Da questa conversazione ho capito come la signora si è procurata il cianuro, sicuramente per introdurlo nella bottiglia avrà usato una siringa dopo aver praticato

un foro al tappo di sughero. Rimane ora da scoprire il movente e credo di averlo

capito.

"Tirdi per domani fai convocare sia Crespi che la Vicario, se fanno storie usa pure la forza, io chiamo Amicucci perché voglio che sia presente anche lui".

Come quasi sempre accade le proteste dei diretti interessati si sprecano e sia Crespi che la donna non fanno eccezione. Solo il direttore del giornale è impassibile e non apre bocca.


"Scusate se vi ho distolto dai vostri impegni quotidiani ma avevo bisogno di parlarvi, sedetevi pure".

"Spero che sia per dare l'assenso al funerale dei miei genitori".

"A questo punto direi di si, può tranquillamente fare tumulare i suoi cari...ma vi ho convocato anche per un altro motivo che riguarda lei e la signora qui presente".


I due si guardano senza dire una parola.

"Come sapete ero piuttosto perplesso sulla tesi del suicidio dei suoi genitori e con la mia solita perseveranza ho capito che quella parola veniva sostituita con omicidio!".

Amicucci che sembrava perso nei suoi pensieri sembra essere tornato sulla terra.

"Trovavo strano che due persone si vestano di tutto punto come se volessero uscire da casa e poi si suicidano. Anomalo anche il fatto di usare il cianuro, sostanza difficile da reperire ma ancor più strano dove abbiamo trovato i loro corpi: nel letto. Il cianuro da una morte istantanea, quindi se i suoi genitori avevano bevuto il vino in cucina i corpi avrebbero dovuto trovarsi seduti al tavolo e non in camera da letto, e visto i bicchieri e la bottiglia di vino nel lavello non posso sbagliare, i suoi genitori sono stati uccisi in cucina!".

Il silenzio da parte dei convocati è totale, nessuno osa parlare.

"Un'altra anomalia è che lei Arturo, non sapesse che suo padre avesse un fratello gemello e che lei, signora Vicario, amica della moglie del defunto non lo sapesse; tra l'altro anche lei è di Coazze come i coniugi Crespi. Questo paese lega tra loro i protagonisti di questa tragedia".

"Cosa intende dire? Mio padre era figlio unico commissario, come glielo devo ripetere!".

"Qui si sbaglia, e lei caro figliolo lo sapeva bene che suo padre aveva un fratello gemello o meglio, chi glielo ha fatto sapere è la qui presente Rosa Vicario. Signora non faccia la finta tonta, lei sapeva bene chi era il marito della sua amica Elvira, non so se l'ha scoperto per caso oppure no, ma sta di fatto che lei in quel momento ha saputo che al posto di Livio Crespi c'era il fratello gemello Franco".

"Lei è pazzo commissario, mi rifiuto di sentire queste accuse ridicole. Vieni Arturo usciamo da questo manicomio".

"La prego, la smetta con questa commedia e andiamo avanti con l'esposizione dei

fatti".

(Continua)







 
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