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Messaggi di Ottobre 2024
Post n°3243 pubblicato il 30 Ottobre 2024 da paperino61to
Riassunto: Dana Mullay, si sveglia una mattina e trova accanto a sè un cadavere, la vittima è il marito di una sua amica. Sconvolta chiede aiuto a Haley Dumball, amico della donna e consigliere del paese. Lei gli racconta come è andata la serata con gli amici, e ammette di avere un vuoto di memoria di quello che è successo dopo che gli ospiti sono andati via. Una chiamata anomima fa intervenire la polizia che arresta la donna. La voce si sparge immediatamente nel villaggio. Dumball chiama in soccorso il suo amico Riley che è anche un avvocato spiegando cosa sta succedendo alla Mullay, i due incominciano ad indagare.
Dai colloqui avuti con le altre due donne Ousbourne e McCormac si evince che la descrizione della serata non si discosta molto dalla deposizione della vedova, una serata piacevole tra amici, nessuna tensione tra loro, anche loro avevano dubbi nel credere che la Mullay fosse un’assassina:”Però non si può mai sapere cosa passa per la testa di una persona, io lavoro come psicologa e credetemi signori, ne ho visto delle belle”. Ai due uomini rimaneva solo di sentire le deposizioni dei coniugi Boone. “Abbiamo detto tutto alla polizia, che volete ancora da noi?”. Il tono del marito non ammetteva repliche, alle sue spalle la moglie osservava con malcelato timore che i due potessero entrare. “Lo sappiamo ma essendo io l’avvocato difensore della signorina Mullay, ho il diritto di rivolgere alcune domande in modo informale o preferisce farlo in un’aula di tribunale?”. L’avvocato Peter Riley sapeva come trovare argomenti convincenti, pensò Dumball. “Entrate maledizione a voi...ma fate presto e soprattutto tenete conto che mia moglie ha avuto un forte stress da questo delitto”. Entrambi i coniugi ribadirono per filo e per segno la deposizione rilasciata alla polizia: erano andati via per primi, la moglie non si sentiva tanto bene ma le dispiaceva fare un torto a Dana per non andare a cena da lei, erano amiche da anni e per un certo periodo avevano anche lavorato insieme. Mentre ascoltava con interesse notò appeso alla parete una fotografia, ritraeva la coppia assieme a Dana, c’era anche un uomo con loro. Dumball domandò dove fosse stata scattata. “Alle High Mountains in Scozia, tre anni fa, era agosto ma come potete vedere faceva un freddo cane” disse la moglie. “L’uomo chi è? Non lo conosco, non è della nostra comunità”. “Si signor consigliere non lo è, si chiama Chet Parker o Perkins, ora non ricordo bene, da allora non l’abbiamo più rivisto. Ho domandato a Dana che fine avesse fatto ma è stata evasiva nella risposta…è come se avesse avuto timore a parlarne”. “La serata come è stata? Avete toccato l’argomento della sparizione di questo Parker o Perkins?”. “Una serata normalissima tra amici, chiacchiere, risate, nulla di che...di questo Parker non si è minimamente accennato...però ora che mi viene in mente...Dana un po' prima che finisse la serata e che andassimo via mi è sembrata alquanto nervosa...o meglio era assente”. “Cosa vuol dire?” domandò l’avvocato. “Era come se non fosse presente tra noi, aveva sempre lo sguardo rivolto verso la finestra che affaccia sulla strada”. “Temeva ci fosse qualcuno fuori dalla casa?”. “Non lo so, è durato solo qualche attimo poi si è ripresa ed è tornata la Dana di inizio serata. Ora se non vi spiace mia moglie vorrebbe andare a riposare, come ho già detto ha subito un forte stress emotivo”. “Vi ringraziamo della vostra disponibilità, ci siete stati molto utili”. I due uomini uscirono dalla casa dei Boone e non avevano dubbi sul da farsi, recarsi da Dana alla stazione di polizia e domandare di questo Parker o Perkins. Nel frattempo aveva iniziato a piovere e i fulmini illuminavano l’abbazia rendendola ancora di più spettrale.
“Ciao Dana come stai?” domandò Dumball. “Direi non bene Haley, ma ora vedendoti sto già meglio. Tu come stai?”. “Bene, siamo venuti a domandarti se conosci un certo Chet Parker o Perkins”. Il volto della donna si contrasse in una smorfia, poi delle lacrime scesero sulle sue guance. “Haley, ti prego non farmi questa domanda, ho cancellato quel nome dai miei pensieri”. “Hai avuto una storia con lui? Dana è importante quello che ci dirai su quest’uomo. Boone ci ha detto che verso la fine della serata eri come impaurita, assente e che guardavi la finestra esterna della tua casa come se aspettassi la visita di qualcuno”. “Ti prego non pensare male di me, è vero ho avuto una breve storia con Parker, ma non ha funzionato, era geloso, scontroso, e in due occasioni anche violento perchè non voleva che frequentassi i miei amici...ti prego non giudicarmi”. “Non ti giudico affatto Dana, non potrei mai farlo! Quest’uomo lo hai mai più rivisto? Pensaci bene prima di rispondere”. “No...solo una volta mi è sembrato di vederlo al mercato, ma non ci giurerei, sai anche tu che in quel giorno la piazza è piena di gente. Ma credete che c’entri lui con l’assassino di Alfred?”. “Non lo sappiamo ma è una pista da seguire, ora domanderemo al sergente se può darci una mano a scovare informazioni su quest’uomo. La notizia che i due uomini aspettavano la ricevettero un paio di giorni dopo. Chet Parker originario di Soho, quartiere di Londra aveva abitato per un certo periodo a Gleenhouse, un paese poco distante da Crocked House. La polizia scoprì che aveva avuto diverse denunce per violenza e maltrattamenti, di queste solo una era giunta davanti a un giudice, tutte le altre furono ritrattate. “Il nostro amico è stato condannato a sei mesi di reclusione!”. Una volta uscito di prigione Parker sembrò svanire nel nulla per poi ricomparire a Gleenhouse. I due uomini sentirono la proprietaria della camera dove alloggiava l’uomo, ma le uniche cose che riuscirono a scoprire era che Parker si era dileguato senza pagare la pigione e che un paio di volte fu visto entrare con una donna. Dalla descrizione non si trattava di Dana Mullay. “Puoi tirare un forte sospiro amico mio, la tua Dana non ha detto bugie. Non ci rimane che scoprire chi è questa misteriosa donna”. “La fai facile avvocato, eppure sento che ci sfugge qualcosa. Non trovi strano che scompare senza portarsi la valigia che aveva con sé quando era arrivato? Tutti gli indumenti sono ancora nella stanza”. “In effetti, sicuramente aveva dei motivi validi per scappare da qualche cosa o da qualcuno”. La polizia di Crocked House diramò una segnalazione a tutti i paesi limitrofi con la descrizione di Parker: “Se lo hanno visto statene pur certi che lo prenderemo”. Dumball tornò dalla signorina Mullay e le raccontò gli ultimi avvenimenti. Non sapeva che Parker avesse affittato una camera in quel paese, ma erano passati due anni da quando l’aveva visto l’ultima volta e tanto meno poté azzardare conclusioni sulla misteriosa donna vista salire in camera. “Era in confidenza con qualche tua amica? Pensaci bene…”. La donna ci pensò parecchi minuti poi disse che le uniche che sembravano avere un feeling con lui erano la Goldnair e la Ousbourne o almeno così gli sembrava, visto che quando eravamo tutti quattro insieme gli ronzavano attorno”. “Lui come reagiva? Ci stava alle loro avance oppure…” “Caro mio Haley come tutti i maschietti si pavoneggiava, credo che sperasse di farmi ingelosire ma ovviamente senza risultati”. “Le tue amiche sapevano che vi era stato qualcosa tra voi?”. “Si! Ero stata tentata di avvertirle che razza di uomo era, ma non ci avrebbero creduto, a volte mi davano l’impressione fossero gelose di me, era come una sensazione”. La svolta alle indagine avvenne dopo una settimana quando Parker fu trovato senza vita vicino al binario della ferrovia che porta a Londra. “Com’è morto?”. “Gli hanno sparato, un colpo alla nuca a distanza ravvicinata. Sicuramente conosceva il suo assassino”. “Avete trovato qualcosa in tasca che può essere utile alla Mullay?”. “Nulla a parte un biglietto del cinema di Gleenhouse datato un paio di giorni prima della morte di Brisbane”. “Sergente posso domandarle un favore?”. “Certamente consigliere Dumball, se posso molto volentieri”. “Una fotografia di Parker, ho intenzione di andare al cinema”. Il poliziotto rimase perplesso ma poi rispose: Manderei un mio agente, ma come sa siamo ridotti all’osso. Gliela faccio recapitare nel pomeriggio...spero che la signorina sia innocente, lo spero vivamente”. “Anche io caro sergente” pensò Dumball, sentiva di amare Dana con tutto il suo cuore. I due uomini si recarono di nuovo al paese dove aveva alloggiato Parker e domandarono dove si trovasse il cinema. La cassiera era una donna sui cinquant’anni e il fumo della sigaretta riempiva il suo gabbiotto. “Il costo del biglietto è di 50 pence, potete starci quanto volete”. “Non vogliono vedere il film, abbiamo bisogno del suo aiuto signora”. La donna li squadrò da capo a piedi poi domandò se erano della polizia, alla risposta negativa un sorriso comparve sul suo volto. “Ha mai visto quest’uomo?”, Dumball gli consegnò la fotografia avuta dalla polizia. La risposta fu affermativa:”Qui non viene tanta gente, soprattutto al pomeriggio dei giorni feriali e per questo lo ricordo, tra l’altro era un bell’uomo…”. “Era solo?”. La cassiera rifletté per parecchi minuti poi disse che era venuto in compagnia di una donna:”Ammetto che lo invidiata!”. “Un ultima domanda signora, potrebbe descrivere questa donna?”. (Continua)
Post n°3242 pubblicato il 28 Ottobre 2024 da paperino61to
“Mi credi Rob? Dimmi solo se mi credi...ti prego, ti scongiuro devi dirmelo”. A parlare era Dana Mullay di quarant’anni abitante a Crocked House. L’uomo innanzi a lei era il suo vecchio amico Haley Dumball, consigliere del paese e proprietario del negozio di armi del paese. “Io ti credo Dana, ma dubito che la polizia potrà farlo...cristo santo...hai un uomo morto nel tuo letto!”. “Ho chiamato subito te, aiutami Haley non so cosa fare”. “Dobbiamo chiamare la polizia Dana, è l’unica soluzione”. “Mi arresteranno vero? Io sono innocente!”. L’uomo non dice nulla ma il suo silenzio è eloquente. “Conosci quest’uomo?”. Dana non risponde ma fa cenno di si con la testa. “Cristo santo…”. “Non è come pensi tu Haley, è il marito di una mia amica, si chiama Alfred Brisbane. Lui e la moglie sono venuti a cena da me ieri sera, c’erano anche i Boone:Marcus e Jenny, Patty Goldnair, Lisa Osbourne e Sharon McCormac”. “Poi?”. “Poi sono andati via o almeno credo...non mi ricordo nulla, ho un vuoto di memoria, devi credermi”. L’uomo si alza e si accende una sigaretta, va avanti e indietro, cerca il da farsi. “Dana, cerca di ricordare, sono venuti a cena, a che ora sono andati via? Fai uno sforzo”. La donna si mette le mani nei capelli:”Non lo so, l’ultima cosa che ricordo è che avevo appena bevuto un bicchiere di Porto, poi ho incominciato ad avere sonno. Mi sono trovata nel letto e...ma io sono sicura che quando mi sono alzata non mi sono cambiata, la prima cosa che ho fatto dopo aver trovato il cadavere è stato chiamare te!”. “Ne sei sicura Dana?”. “Si! Ne sono sicura, non vado a dormire vestita, mi metto il pigiama”. Haley va verso la cucina, tutto è in ordine, piatti e bicchieri sono lavati. “Ricordi se hai lavato i piatti ieri sera?”. “No...non credo, ma perché?”. “Qualcuno dei tuoi ospiti li ha lavati”. “Perchè avrebbe dovuto farlo?”. “Bella domanda, di sicuro non per farti un favore...ho come impressione che abbiano voluto cancellare ciò che c’era nel bicchiere dove hai bevuto”. “Vuoi dire che sono stata drogata?”. “Credo di si se ciò che mi dici è la verità, e io non ho dubbi che lo sia, l’unica soluzione è questa: hanno messo del sonnifero nel tuo bicchiere”. “Ma perché?”. “Non lo so Dana”. “Mio dio che devo fare Haley? Sono innocente”. “Vorresti scappare? Sarebbe peggio non trovi? Abbi fede in me, troverò il colpevole”. Nel frattempo un’auto si ferma davanti alla casa della donna, scendono due poliziotti. “Signora Mullay apra la porta per favore, polizia!”. Il volto di Dana sbianca e un tremore si impossessa di lei, è impietrita, il suo sguardo vaga da una parte all’altra della stanza in cerca di aiuto. “Entrate agenti”. “Consigliere Dumball, che sorpresa trovarla qui. Una telefonata anonima ci ha avvisato che in questa casa è stato commesso un delitto”. L’uomo sorride:”Non avevo dubbi che vi avrebbero chiamati”. “Cosa intende signore?”. “Venga con me, la vittima è al piano di sopra...e tu Dana non fare nulla di avventato!”. I due uomini salgono le scale ed entrano nella camera da letto della donna, il cadavere è nel letto, il coltello nella schiena. “Se mi permette signore, la sua amica è nei guai piuttosto seri”. “Lo so...ma vede io conosco Dana fin da quando eravamo bambini e sono sicuro che non è stata lei...ora le riferisco ciò che mi ha detto”. Il poliziotto ascolta in silenzio senza proferire parola, poi esclama:”Capisce però che io devo arrestarla e portarla alla stazione di polizia, conosco anche io la signorina Mullay e non mi sembra una persona che si porta uomini in casa per poi ucciderli. In ogni caso faccio intervenire la scientifica e vedremo se rileveranno altre impronte oltre alla Mullay e alla vittima”. L’auto riparte con Dana a bordo, Dumball chiama il suo amico Peter Riley che è un avvocato e le spiega a sommi capi la vicenda. “Vengo io da te...diciamo tra un’ora!”. La voce si sparge subito nel villaggio, e come sempre accade le malelingue iniziano la loro tiritera:”Lo sapevo che era una poco di buona! Alla sua età io ero già sposata! Che vergogna per il nostro paese!”. A nulla serve ribattere, fino al giorno prima Dana Mullay era una persona stimata da tutti, ora è l’assassina. “Ciao Halley, allora spiegami la faccenda e non tralasciare nulla”. L’uomo riferisce parola per parola ciò che gli ha riferito la donna aggiungendo che lui crede alle sue parole. “Domanda secca, ne sei innamorato? Se ricordo mi avevi accennato che avevi una cotta per lei”. “Mi avvolgo della facoltà di non rispondere caro avvocato”. “Touchè, allora la vittima chi era? La polizia ha già parlato con la moglie?”. “Non lo so, la vittima da quello che so si chiama Alfred Brisbane, di più non so dirti”. Le uniche impronte che vengono rivelate dalla scientifica sono della Mullay e della vittima. Haley con il suo amico avvocato hanno un colloquio con la moglie di Brisbane: Carol. L’unica cosa interessante è che anche lei non crede sia stata la donna ad uccidere suo marito:”Non mi sembra il tipo...non so cosa sia successo, credetemi.
Sono amica da anni e so che ha una cotta per lei signor Dumbal, non ha mai avuto il coraggio di dirglielo, per questo trovo strano che abbia avuto una relazione con mio marito come ipotizza la polizia”. “Come mai allora suo marito era a casa di Dana dopo che ve ne siete andati?”. “Siamo arrivati a casa, poi dopo una decina di minuti è arrivata una telefonata, Alfred mi dice che l’ha chiamata Dana urgentemente e che deve andare”. “Non le è sembrata strana questa chiamata? Quanto tempo era passato da quando avete lasciato la casa di Dana?’”. “In effetti si, ma essendo mia amica non ho fatto caso più di tanto. Saranno passati una ventina di minuti, non di più”. L’avvocato domanda alla vedova se chi era presente quella sera a casa di Dana potesse covare del rancore verso lei o verso suo marito. L’incredulità fa la sua comparsa sul volto della donna. “No, nella maniera più assoluta che io sappia...ma voi credete…”. “Signora non lo sappiamo, quello che possiamo solo ipotizzare è che qualcuno presente quella sera sia l’assassino...purtroppo prove certe non ne abbiamo, e per ora la signorina Mullay rimane l’unica indiziata per l’omicidio di suo marito”. I due uomini escono dalla casa e si dirigono alla stazione di polizia, hanno un breve colloquio con il sergente, il quale riferisce che non vi sono novità:”Le impronte sul coltello e nella stanza dove è stato trovato il cadavere sono della Mullay”. Domandano di poter parlare con la signorina ma per quanto restio il sergente acconsente. Dalla chiacchierata con la donna emerge che Patty Goldnair le era sembrata meno loquace del solito; “Quando gli ho chiesto cosa aveva mi ha risposto che il mal di testa non le dava tregua”. Dumball e il suo amico escono dalla stazione di polizia pensierosi,dalla chiacchierata con l’accusata è venuto fuori ben poco se non che era una serata tra amici. “Andiamo a prenderci un bella tazza di caffè poi iniziamo a fare un giro dai presenti a quella serata. Da dove incominciamo?”. “Una vale l’altra, iniziamo dalla Goldnair che abita vicino alla casa di Dana”. Il tempo rimaneva incerto come sempre, in lontananza si vedeva l’abbazia di Crocked House, sembrava che aleggiasse una forma di inquietudine, che gravasse con il suo peso secolare una sorta di maledizione per quel territorio. Al locale nessuno dei due proferì parola, Haley ripensava alle parola della vedova: “So che ha una cotta per lei…”, mentre il suo amico Peter rifletteva sulla faccenda, qualcuno aveva incastrato la donna e sospettava che la morte di Brisbane fosse stata la ciliegina sulla torta, un piano premeditato. Di sicuro la telefonata era stata fatta da una donna che non era Dana.
(Continua)
Post n°3241 pubblicato il 26 Ottobre 2024 da paperino61to
Ultimo sabato di ottobre, tempo pessimo al nord ma non al rockcafè, qui il sole c'è sempre grazie a voi. Stasera vi presento delle cover di pezzi famosi che vanno dal pop all'hard rock in versione jazz, molto originali e gradevoli nell'ascoltarli.
Post n°3240 pubblicato il 22 Ottobre 2024 da paperino61to
Non ho mai capito le persone che non si pongono domande. Qui nel paese delle banane sono rare queste persone, la maggioranza è persa nei meandri del dio smartphone, nei vari siti che si impossessano della loro vita dal mattino alla sera. Ci sono domande senza risposta, questo purtroppo accade, basta vedere le varie stragi che abbiamo avuto nel nostro paese, da Bologna, Italicus, ecc. stragi senza colpevoli. Poi ci sono quelle che si dovrebbe pretendere una risposta ben precisa e invece nulla. Siamo sicuri che i governanti fanno leggi sensate mentre in realtà fanno acqua da tutte le parti? Salvo poi prendersela con chi dice che sono anti costituzionali. Domande sullo spreco di risorse per mantenere promesse che alla maggioranza frega ben poco, mentre su quelle contano non arrivano proprio e se arrivano sono briciole. Domande su come solo adesso i "patrioti" si svegliano per quando riguarda Stellantis, fanno i conti di tutti i soldi che l'ex Fiat ha preso dal 1990 fino adesso, del come le sedi legali e fiscali sono all'Estero, sulle mancate produzioni e investimenti. Domande che avrebbero dovute essere fatte anni fa e ancora di più dopo l'arrivo dell'osannato Marchionne. Come ho detto le domande nella vita non finiscono mai, questo è vero, ma è altrettanto vero che se non le poni non puoi pretendere che il paese dove vivi diventi civile. Buona giornata a tutti
Post n°3239 pubblicato il 19 Ottobre 2024 da paperino61to
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Inviato da: rbx1dgl
il 26/12/2024 alle 11:14
Inviato da: paperino61to
il 26/12/2024 alle 08:21
Inviato da: paperino61to
il 26/12/2024 alle 08:21
Inviato da: cassetta2
il 25/12/2024 alle 13:34
Inviato da: g1b9
il 25/12/2024 alle 11:38