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Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 11 Ottobre 2005 da Semfim
 
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Tutti trabocchiamo di dolore quando vediamo una vita straziata, vita che per un attimo rimane appesa al filo, sull'orlo del baratro, se più vi pare.

Era solo per i ricchi,  era di casta, distingueva chi uccidere lentamente; non lo poteva fare con il povero che nemmeno la poteva assumere, sceglieva velluti e ori, macchine di lusso, estratti conti importanti, ville.

Tante sono le storie su chi ricco e famoso faceva, ha fatto, fa la bella vita e “sniffa” bellamente la sua esistenza; nulla da rimproverare, credo che ognuno sia libero di scegliere la morte che preferisce, credo che se è legale l’alcol e il tabacco e se di questo “legalmente” si può anche morire, non posso rimproverare nulla a chi decide mezzi che non prevedono la legittimità della tassa governativa.

E allora? Allora tutti giù a fare il tifo sulla scia di musiche malinconiche e immagini al rallentatore sul famoso di turno che soffre e, povero questo che non ha più successo, povero quello che non lo sa gestire, povero qull’atro vittima della sua stessa fama e, poveri tutti quei poveretti che ci sono cascati; Però, a pensarci bene la loro sofferenza è più sofferenza solo per il fatto che ora ha un volto famoso, un volto per i mille volti che dietro e prima di loro sono passati alle cronache lasciando solo indifferenza piuttosto che prime pagine e programmi dedicati all’argomento, "poveretti" che hanno speso la loro sofferenza in modi e posti ben differenti, ma questa non può essere colpa; Così loro sopravvivono alla loro stessa fama con l’aggiuntivo blasone di vittime, e così ancora più umani, ancora più esempio, simbolo vivente che alla droga si sopravvive, e che se capita un incidentello…Ops, si è solo vittime,.

Sempre che il sopravvivere di un ricco s’accordi con quello di chi non lo è, di chi non ha nessuno che pensi che una morte per overdose di una ballerina sia una disgrazia esistenziale per chi gli ha fornito la dose, forse un povero sarebbe chiamato assassino, o no? Grazie gli và detto certamente per lo spot che viene fatto sull’argomento, anche se non tutto e corretto loro comunque inconsapevoli vittime (?) ci mettono nome, volto e fama, ma quello che mi chiedo e : serve veramente la fama di un noto per fare una campagna contro la droga? quando vedo i media allestire tribune mi chiedo perché non prima, certo, i soldi! Del resto se uno parla di un argomento, per giusto che sia, e lo fa nel momento sbagliato è un flop, cioè non fa schare; ma nemmeno i media hanno torto, del resto e businnes, no?

Così aspettiamo il povero ricco e famoso di turno che magari fa seppellire qualcuno che nemmeno conosce, tanto è stata una disgrazia, si sa, la droga cresce spontanea in certi luoghi e morire diventa un accidente dovuto a imperscrutabili cause…….ma che io sappia offrire della droga a terzi, anche a titolo gratuito si chiama spaccio, no? Bè, si vede che la nostra legge e un po’ meno uguale per tutti.

 
 
 
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