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Buttare via

Post n°115 pubblicato il 15 Novembre 2012 da meninasallospecchio

Ogni tanto bisogna farlo. Fare pulizia. Affrontare i mucchi di oggetti che si sono depositati in qualche angolo della casa e... via, via, senza pensarci troppo, senza rimpianti.

C'è un bellissimo racconto di Calvino, La poubelle agréée si chiama. Si apre con la descrizione del rito del buttare via l'immondizia alla sera dopo il pasto, compito tradizionalmente affidato all'uomo. E poi si dispiega in riflessioni sul buttare via come affermazione della propria identità: siamo quello che non abbiamo buttato. Osserva Calvino con la consueta ironia: maledizione dell'avaro e dello stitico è perdere se stesso nell'incapacità di liberarsi di ciò che non serve.

FLYLady è un gruppo di aiuto-aiuto che offre consigli su come gestire la casa. Detto così sembra una menata da casalinghe, invece anche da alcune considerazioni elementari parte il miglioramento della qualità della vita. FLY è acronimo di Finally Love Yourself. L'idea è quella di ridurre il lavoro domestico a pochi semplici compiti da fare con regolarità, per breve tempo, all'interno di una routine ben organizzata, abbandonando qualsiasi idea di perfezionismo e con la convinzione che a piccoli passi si può affrontare anche un compito che appare soverchiante.

Fondamentale in questo processo è il decluttering, l'eliminazione del superfluo. Invece di perdere tempo a tentare di mettere ordine nel casino, semplicemente bisogna disfarsene. 15 minuti al giorno da dedicare a liberarsi dalla rumenta. Ed ecco i principi da applicare per decidere se buttare un oggetto:

  • Amo questo oggetto?
  • L'ho usato nell'ultimo anno?
  • E' davvero spazzatura?
  • Ne ho un altro migliore?
  • Devo averne due?
  • Ha un valore sentimentale che fa sì che lo ami?
  • O mi fa sentire in colpa e triste quando lo vedo?

Devo dire che queste domande mi avevano lasciato dubbiosa su cosa fare del mio ex. Ma a parte questo, mi pare che il sano pragmatismo anglosassone sia spesso portatore di buone idee.

Secondo le FLYLady il decluttering si farebbe stanza per stanza, iniziando da quella più incasinata, affrontando una piccola parte ogni giorno, procedendo in senso orario, senza saltare alcuno spazio. Con un timer di 15 o 30 minuti, massimo un'ora, rigorosamente smettendo allo scadere del tempo, in modo da non stancarsi e non trasformare l'operazione in una fatica improba che non si vorrà mai più ripetere. Si fa con 3 scatole: Buttare via, Dare via e Mettere via. La prima con la rumenta, la seconda con gli oggetti da regalare, la terza con quelli che devono essere collocati in un altro posto della casa. Alla fine dell'operazione, obbligatorio vuotare le 3 scatole.

Non so se anche voi, come me, apprezzate l'igiene mentale insita in questo procedimento. Non c'è spazio per l'incertezza, tutto deve essere fatto rapidamente. Prendere decisioni. Le FLYLady sostengono che la loro filosofia del lavoro casalingo sostiene l'autostima. Non faccio fatica a crederlo.

 
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