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« Gang bangReputazione »

L'endorsement dell'imbecille

Post n°183 pubblicato il 01 Maggio 2013 da meninasallospecchio

Nonostante io abbia sempre votato a sinistra, il mio ex sostiene che io sia ideologicamente di destra. Forse è vero, si accorderebbe con una certa mia simpatia per il partito radicale. Sarà quindi per la mia propensione ideologica all'individualismo che non riesco a vedere ogni problema come un problema sociale.

Un coglione fallito, uno che si è scoppiato i soldi della moglie al videopoker, va davanti a Palazzo Chigi e spara a 2 carabinieri. Non soltanto c'è qualcuno più coglione di lui pronto a farlo diventare un eroe, vedi gli striscioni di oggi a Torino. Non soltanto dalla parte opposta diventa l'argomento per condannare chi protesta e manifesta in modi magari opinabili, ma leciti. Ma ci dobbiamo pure beccare la retorica della disperazione sociale che trasforma le vittime in carnefici. Ci mancano soltanto le teorie complottistiche: ma non temete, arriveranno anche quelle.

Bah. Questo aveva la pistola da chissà quanto. L'ex moglie può accendere un cero alla madonna che non abbia sparato a lei, come è successo a tante altre ex mogli di "disperati". No, perché sono disperati anche loro, quelli che uccidono le donne. Ma non è che in nome della disperazione si giustifichi tutto. E forse alla figlia di Giangrande girano un po' le palle a sentir definire vittima lo stronzo che rischia di rendere suo padre paralitico.

Per carità, se uno vuole trova aspetti sociali in qualsiasi fenomeno della vita umana. Ma mi pare che l'uso strumentale della cronaca in Italia sia a livelli intollerabili. Come la storia degli stupri che fu usata per propiziare l'elezione di Alemanno nel 2008. Gli stupri sono diminuiti da allora? Macché. Le statistiche disponibili arrivano fino al 2010 e mostrano stupri ancora in aumento; ma secondo tutte le analisi sono le denunce che aumentano, non i fatti in sé.

Ora gli stupri sono completamente scomparsi dai TG, sostituiti dai suicidi. Saranno gli stessi, che prima stupravano e ora si suicidano? Francamente mi rifiuto di considerare il suicidio un problema di malgoverno, altrimenti dovrei pensare che la Svezia o la città di Cuneo siano particolarmente mal amministrate. Intendiamoci, il problema sociale c'è: sono le aziende che chiudono, la gente che perde il lavoro, ecc. Ma per piacere, parliamone con la dignità e la compostezza di una questione economica, non sempre con le viscere, il pietismo e la morbosità della cronaca. Diciamo pure: la politica non fa nulla mentre la gente perde il lavoro. Ma non voglio sentire: la politica non fa nulla mentre la gente muore. Per rispetto a tutti, inclusi quelli che si suicidano e inclusi quelli che muoiono davvero nel mondo, di fame, di guerra, di stenti e di malattie.

E quanti sono questi suicidi poi? Mah. Anche qui le statistiche ISTAT si fermano al 2009 e mostrano effettivamente un incremento del dato globale, anche se i suididi in Italia restano metà di quelli in Germania e un quarto di quelli in Finlandia, con percentuali molto maggiori al nord rispetto al sud. Sul totale, i suicidi riconducibili a problemi economici sono intorno al 6%, con oscillazioni minime. Ammesso che le cause del suicidio siano così determinate, la motivazione di gran lunga preponderante è la malattia. Allora, se abbiamo problemi sociali legati al suicidio forse sono l'assenza di una legislazione adeguata sul fine vita, la mancanza di assistenza alle persone non autosufficienti, la scarsità delle terapie del dolore. Tutti problemi noti, ma non è che i TG ci propinino ogni giorno la storia di un disperato che si toglie la vita perché scopre di avere un cancro. Se lo facessero, si formerebbe un'opinione pubblica che sfila per strada con le foto dei malati per chiedere una legge per l'eutanasia? Forse sì, dev'essere per quello che non ne parlano.

 
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