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« Siamo tutti misogini?Vorrei un toy boy »

La misoginìa di Camilleri

Post n°246 pubblicato il 12 Ottobre 2013 da meninasallospecchio

E a proposito di misogini simpatici, parliamo un po' di Camilleri. Scrittore amatissimo dalle donne (forse perché da noi costituiscono la maggioranza dei lettori), come pure amatissima è l'eccellente trasposizione televisiva di Montalbano, con l'interpretazione di Zingaretti così fedele e accattivante.

Francamente ero un po' sorpresa di non aver mai sentito parlare di misoginìa in riferimento a Camilleri. Non sono né una critica letteraria, né una psicologa: possibile che nessuno ci abbia mai fatto caso? Da una ricerca in rete in effetti risulta che qualcuno l'ha notato, anche se preferiscono riferirla al personaggio piuttosto che al suo creatore, il che mi pare un po' bizzarro e alquanto ipocrita. Comunque le mie considerazioni derivano da un'analisi dei personaggi femminili che ruotano intorno al protagonista, riconducibili ad alcune tipologie che qui vi elenco.

Le fatalone: Di queste ce n'è almeno una, spesso due, per ogni episodio della saga. Sono donne bellissime e conturbanti, l'immagine stessa del fascino e della sensualità. E la loro bellezza non è mai algida, sono tutte marcatamente "femmine". E sono sempre personaggi negativi. Assassine, complici dell'assassino, movente dell'assassino: hanno in comune la capacità di irretire l'uomo e condurlo alla rovina, comunque fargli del male. Usano la bellezza come un'arma letale, pressoché invincibile. Il loro fascino spesso mette in pericolo l'integrità dello stesso Montalbano, il quale però resiste eroicamente alle sirene e finisce per smascherarne le mire crudeli.

Le mogli/fidanzate: Fanno da contraltare alle fatalone, la fidanzata Livia e Beba, moglie di Augello. Non soltanto sono la negazione di qualsiasi sensualità, ma sono delle intollerabili rompicoglioni. Livia si incazza continuamente con Montalbano senza motivo alcuno, organizza impegni che vorrebbero distoglierlo dalle indagini. E' il prototipo di una donna incomprensibilmente umorale e totalmente inconsapevole del fatto che l'uomo è chiamato a compiti più alti rispetto alle sciocchezzuole da donnette. Beba poi è una decerebrata totale, stupida e gelosa, vive delle sue manie e di una maternità onnipervasiva.

Le accessorie: Le altre donne sono per lo più delle macchiette o hanno funzioni di servizio, come la mitica Adelina che prepara cibi paradisiaci per Montalbano. Impossibile non notare che gli chef delle trattorie sono maschi, mentre Adelina cucina soltanto per il commissario. Si obietterà che anche la maggior parte dei personaggi maschili non ha un grande spessore psicologico, se si eccettuano quei simpatici mafiosi, con il loro alone di nobiltà da uomini d'onore: un cliché che la fiction continua ad ammannirci da decenni, mentre la cronaca ci racconta una storia ben diversa.

La vittima: In un episodio di Montalbano, L'età del dubbio, compare questo tenente della capitaneria di porto, personaggio femminile positivo e che infatti prontamente si innamora di Montalbano. Che fare? Lui non può ricambiarla perché è fidanzato, e neanche non ricambiarla perché sembrerebbe un po' stronzo. Meglio farla morire, così si risolve il dubbio del titolo. Una specie di sacrificio umano, mi ha fatto venire in mente Le onde del destino, anche 'sti scandinavi non scherzano quanto a misoginìa.

La svedese: Un personaggio femminile positivo c'è, in realtà. E' Ingrid, la svedese, l'unica che sta con Montalbano alla pari. Il commissario, che pure in alcune occasioni si è rivelato corruttibile dal punto di vista della fedeltà, non fa sesso con lei, probabilmente ne sporcherebbe l'immagine. Ma per un siciliano dire svedese è come dire marziana. Persino la bellezza di Ingrid è competamente diversa da quella delle donne fatali: nervosa e spigliata, non ha niente della languida sensualità delle altre seduttrici. La sua alterità rispetto al contesto è tale da accentuarne l'impossibilità. Ingrid è la donna che non c'è, un'immagine fuori dalla realtà, un sogno, un'ideale irraggiungibile. Le donne vere sono crudeli maliarde senza scrupoli o scialbe e insopportabili scassaminchia, tertium non datur, non in questo mondo. Forse in Svezia.

Montalbano e Ingrid

 
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