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Miss Tattoo

Post n°318 pubblicato il 25 Marzo 2014 da meninasallospecchio

Il negozio reca la scritta Tattoo e piercing. Entro un po' esitante. Il bancone è un arco di cerchio, interrotto da un pilastro: da lì dietro si affaccia la ragazza. "Ciao", mi accoglie. Rapidamente rifletto su quanto appropriato mi sembri il "tu" in quella circostanza, io che pure mi innervosisco quando vengo apostrofata così da commesse del supermercato o carrozzieri, peggio che mai quando al mercato qualcuno mi si rivolge con l'odioso "gioia".

Esordisco timidamente con una captatio benevolentiae di seconda mano, rubando la battuta alla mia amica: "Vorrei farmi un tatuaggio, anche se forse non è tanto appropriato alla mia età". Miss Tattoo non sorride. "Assolutamente no", afferma decisa e leggermente infastidita, come chi è costretto ogni giorno ad ascoltare le stesse cazzate.

Mi avvicino alla porzione di bancone di fronte all'entrata. Miss Tattoo non si muove: "Vieni di qua", mi dice, facendomi cenno di girare intorno al pilastro per andare di fronte a lei, seduta a un computer. Anche se ha la metà dei miei anni i rapporti gerarchici sono chiari; del resto sarà lei a seviziare me. Nel suo tono non c'è nessun tentativo di mettermi a mio agio, rispetto all'evidente imbarazzo e all'indecisione che mostro su tutta la linea: solo la gelida efficienza di chi sta facendo un lavoro di routine. Se tu sei una cazzona che impiega un anno a decidere un tatuaggino del cavolo, lei non sa che farci: vedi di non far perdere tempo. Soltanto i due anelli che porta al naso la legano al mondo di chi si copre la pelle di disegni presuntamente simbolici. Lei è una giovane manager, tribale ci sarà tua sorella.

Le dico di non aver ancora deciso il soggetto, le mostro qualcosina in rete per dare un'idea. "Se mi dici più o meno cosa vuoi ti faccio io un disegno", si offre. "Uhm... sì ma...". Tranquilla, mi dice, tanto lei prima mi farebbe il disegno con il pennarello e poi potrei guardarmi allo specchio per vedere se mi piace. Essì, così devo decidere sul momento, senza poterci rimuginare sopra per mesi. Non è che posso farmi fare 20 disegni a pennarello per poi decidere. "Ok," dice, "ti posso fare qualche bozza, ma soltanto se fissi un appuntamento e mi dai 20 euro di caparra". La seduta durerà mezz'ora, ma trovare una data non è banale, tutto pieno fino a giugno. Ellamadonna, tutti a fare tatuaggi? Evidentemente sì. Alla fine troviamo un buco. Pago 20 euro e ho un cartoncino con su scritto 16 aprile ore 9: scaricherò mio figlio alla fermata dello scuolabus con 10 minuti di anticipo, speriamo che non piova. D'altronde la mamma tribale è così: se non altro non lo uso per i sacrifici umani.

Miss Tattoo precisa che l'appuntamento non è in alcun modo vincolante. Se decidessi di annullarlo completamente, basta che le riporti il cartoncino e lei mi ridà indietro i 20 euro. Deliziosamente efficiente, comincio a trovarla piacevole e rassicurante. Dietro questa precauzione della caparra si schiude un mondo, intuisco legioni di imbecilli strafatti che manco si ricordano che giorno è, figuriamoci l'appuntamento per il tatuaggio.

Ai primi di aprile Miss Tattoo disegnerà qualche bozza da propormi, cosicché, dice lei, io possa avere un tatuaggio personalizzato soltanto mio. Anche se, a essere sincera, trovare una con l'uccello del paradiso uguale al mio è l'ultima delle mie preoccupazioni. Ogni 3 x 2 mi imbatto in qualcuna che si è trombata gli stessi uomini miei, figuriamoci se mi impressiono per la condivisione del tatuaggio.

Ma non so se approfitterò del talento artistico della intraprendente tatuatrice. Nel frattempo, su suggerimento del mio lettore snakecoils, che ringrazio per la dritta, mi sono guardata le spirali celtiche. Ero un po' titubante, ma pare che soltanto la croce celtica sia un simbolo nazi, o meglio un simbolo di cui le teste di cazzo si sono appropriate. Il resto della simbologia celtica è ok, nessuna implicazione ideologica.

La spirale che va per la maggiore si chiama triskele, cioè spirale tripla. Forse non è nemmeno celtica, comunque è antichissima, diffusa in tutta Europa e ha due o tre miliardi di significati, tutti collegati al numero 3 e alla sue infinite interpretazioni più o meno esoteriche.

La triskele modello base è questa:

Triskele

 

che già è abbastanza carina. Poi ne ho trovato una rivisitazione tribale che mi pare molto graziosa e che forse potrebbe diventare il mio tatuaggio.

Triskele tribale

Ah già, e poi c'è anche Kandinsky, guardate che galleria di tatuaggi:

Kandinsly: Trenta


Si chiama Trenta. Be', forse lui non aveva in mente i tatuaggi, però diciamolo: questa sì che sarebbe una vera figata da intellettuale, farsi tatuare il Kandinsky.

 
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