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Scrittura e vicende personali
Post n°347 pubblicato il 23 Giugno 2014 da meninasallospecchio
Provo a spiegare meglio quello che intendevo nel mio post intitolato Scrittura e verità, visto che è risultato poco comprensibile. Comincio da capo. Contrariamente a quello che affermano quasi tutti i blogger, io non scrivo per me stessa. Anzi, a dire il vero, questa mi sembra in generale una solenne cazzata. Tutti scriviamo per essere letti, altrimenti non terremmo un blog. Forse questo per me è più vero che per altri, ma non ho nessuna difficoltà a dire che scrivo per i lettori. Quello che mi riprometto di fare, che ci riesca o meno, è divertire, interessare, incuriosire, far riflettere, affabulare, appassionare, a volte persino convincere chi mi legge. Anche quando esprimo un'opinione, non la sto lanciando nel vuoto, la sto dicendo a un pubblico. Se racconto di fatti personali, non lo faccio per "sfogarmi". A parte che non so neanche bene che cosa voglia dire sfogarsi, in questa accezione. Ma in fondo chi mi legge non ha fatto nulla di male per doversi sorbire i miei sfoghi. Non solo. Non credo che la mia vita e le mie vicende personali possano essere di per sé interessanti per degli estranei, o, se lo sono, forse si tratta soltanto di curiosità morbosa, di gossip. Diventano interessanti se sono capace di renderle tali, attraverso la scrittura, allo stesso modo (nel mio piccolo, naturalmente) in cui un romanzo ci coinvolge nelle vicende di un personaggio inventato. Insomma, se tengo un blog non è perché ho l'hobby di raccontare i cazzi miei agli sconosciuti (magari anche), ma perché ho l'hobby di scrivere. E' la scrittura che sta al centro della scena, non io come persona, che in fondo potrei essere anche molto diversa da come appaio. Non so, magari qualcuno ci vedrà della presunzione in questo mio voler essere "scrittrice", ma io ce ne vedrei di più nella pretesa che a qualcuno che non mi conosce debba fregare qualcosa di me. Se dico che scrivo per scrivere non sto avanzando nessuna pretesa sulla qualità del risultato, sto soltanto parlando delle mie motivazioni. Questa era una premessa, per dire che quando mi siedo al PC per raccontare i cazzi miei o presunti tali, non mi metto mai di getto ad esprimere un'emozione. Quello che scrivo è sempre studiato. E anche la scelta del registro lo è. E ora proverò a spiegarmi con un esempio.
(continua)
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