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« Il tatuaggio - Scelta de...Coincidenze »

Il pantheon di Sorrentino

Post n°315 pubblicato il 04 Marzo 2014 da meninasallospecchio

E' vero che gli Oscar sono premi commerciali. Però il premio al miglior film straniero fa un po' eccezione. Certo La grande bellezza rende finalmente onore, dopo tanti anni, al cinema italiano, che era stato premiato le ultime volte per film graziosi ma modesti, come La vita è bella di Benigni e  Mediterraneo di Salvatores.

Con Sorrentino stiamo di nuovo parlando di cinema di altissimo livello, anche se La grande bellezza non è un capolavoro come Il divo. Ma Il divo è stato molto apprezzato e poco capito: non un film su Andreotti, ma sulla sua leggenda. Raccoglieva tutto ciò che di Andreotti è stato detto o pensato: storicamente certo, probabile, plausibile, ma anche improbabile o fantasioso. La leggenda, appunto. E attraverso la leggenda, un film sul bene e sul male, sull'idea andreottiana del raggiungimento del bene attraverso il male. Andreottiana, ma non solo: tradizione e vulgata machiavellica che impronta di sé tutta la storia politica italiana; e ancora di più l'immaginario letterario che fin dal 1500 avvolge l'italianità in un alone di intrigo e crudeltà.

Anche La grande bellezza rappresenta l'Italia, una dolce vita dei giorni nostri, sensuale e sguaiata, meno drammatica di quella felliniana, più ironica e tollerante, distaccata. E' passata tanta acqua sotto a quei ponti sul Tevere per arrivare al  disincanto di Servillo. Non credo sia un film ruffiano. La bellezza delle onnipresenti immagini di Roma, risponde non soltanto alla narrazione che ne fa la co-protagonista del film, ma soprattutto a un gusto pittorico di Sorrentino, evidentissimo anche ne Il divo: un gusto che anima anche le produzioni recenti di Scorsese, che non a caso ha voluto citare. Certo ha incontrato la sensibilità americana per la rappresentazione oleografica della capitale, ma non ci vedrei una furbizia markettara.

"Grazie alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, i Talking heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona", ha detto il regista nel suo discorso di ringraziamento, criticato per l'imbarazzo e per questi riferimenti così insoliti ed eterogenei. Eppure in questo improvvisato elenco di maestri, per quanto si possa non condividerlo (e personalmente su Maradona mi sono già espressa), credo che Sorrentino abbia voluto mettere tutto lo spirito della generazione di mezzo, la prima per cui la formazione è stata indiscutibilmente un concorso di elementi di diversa natura. Magari i nomi non sarebbero gli stessi, ma quanti di noi, dovendo citare i propri cult, farebbero un mix di alto e basso, di libri e fumetti, di rock e canzonette, di film, di filosofi, di TV e di puttanate.

E allora siamo grati a Sorrentino che non ha voluto presentarsi né come trombone né come scanzonato piacione italico. Con ironia e understatement è stato semplicemente se stesso e con il suo piccolo pantheon squinternato è stato anche testimone di quella generazione che ha sorriso e gioito insieme a lui.

 

Paolo Sorrentino

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
rossalia il 05/03/14 alle 00:52 via WEB
confermi la mia teoria, i detrattori di questo film sono persone poco intelligenti. quelli che l'hanno visto. gli altri semplicemente.. imbarazzanti! concordo con te su tutta la linea
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 05/03/14 alle 09:38 via WEB
Mah... c'è il gusto personale, che io rispetto e poi c'è il valore delle cose. Personalmente non ho mai amato Fellini (Dolce vita a parte), semplicemente non è nelle mie corde, ma non mi sognerei di non riconoscerne il valore. Anche Sorrentino è un po' estremo, con il suo gusto iperrealista, capisco che possa non piacere. Ma non è né un film noioso, né tanto meno un film che veicoli messaggi didascalici di quelli che ti fanno gridare: "Nooo! Il dibattito no!" :-)
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ciaolaura
ciaolaura il 05/03/14 alle 13:17 via WEB
A me La Grande Bellezza non è piaciuto. Come d'altra parte non mi era piaciuta nemmeno La Dolce Vita. Sono sicuramente dei gran bei film, ma a me non dicono un granchè. Probabilmente non sono nemmeno intelligente abbastanza per capirli. Grande fotografia e grandi attori comunque.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 05/03/14 alle 18:34 via WEB
Ahaha, la mia amica Rosa taglia un po' con l'accetta. C'è anche una questione di gusto ovviamente. Ma lei ce l'ha (e anch'io) con quelli che in questi giorni si sentono in dovere di dire che è una cagata pazzesca. Dì che non ti piace e chiuso. Non è una cagata, Gravity lo è.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
rossalia merengue il 06/03/14 alle 03:12 via WEB
ciaolaura non mi sono spiegata bene. i detrattori sono per me coloro che dicono che è una cagata (tra l'altro moltissimi senza nemmeno averlo visto). tra il dire: non mi è piciuto, non l'ho capito, non mi dice granché e il dire è una cagata passa appunto la linea di demarcazione dell'intelligenza cinematografica delle persone. chiedo venia, poco prima di intervenire qui leggevo un'altra "conversazione" su questo film, la fiera del "che schifo, anche se non l'ho visto" e probabilmente mi sono espressa con troppa veemenza. gravity è una cagata. concordo.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 06/03/14 alle 12:27 via WEB
Gravity va visto al cinema rigorosamente in 3d, altrimenti non ha senso proprio. Il 3d è usato con una certa maestria che fa del film un giocattolino divertente; ciò non toglie che sia una cagata. Tra l'altro Clooney e la Bullock sono due attori che definire modesti è un eufemismo.
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bonzogoestobitburg
bonzogoestobitburg il 06/03/14 alle 13:08 via WEB
non sono un grandissimo appassionato di cinema,sul pc ho tre film-apocalypse now redux,il grande lebowsky e brian di nazareth-il più recente dei quali credo abbia almeno una quindicina d'anni,per dire,e l'ultimo che ho (ri)visto è tenacious d,non esattamente un capolavoro ma a me fa ridere.non ho visto il film e non lo guarderò,mi dispiace per servillo che ne il divo è fenomenale,e perché la ferilli mi sta tantissimo sulla punta,concordo che come motivazione sia alquanto bislacca ma sono fatto così,e perché da qualche anno ho smesso di credere agli oscar come certificazione ultima e definitiva di geni della recitazione o capolavori;nicolas cage,visto una sera di depressione dura in con air e mi sono vergognato per lui,miglior attore e la vita è bella miglior film,quando train de vie è almeno dieci spanne sopra,sono un insulto al buon gusto.non condivido il giudizio su mediterraneo,anche se fatto uscire nella versione home orrendamente tagliato.quanto alle mie fonti d'ispirazione,ultimamente la mia stella polare è peter griffin,che credo comunque meglio di maradona,e quindi penso sia il caso di passare.saluti
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 06/03/14 alle 23:03 via WEB
Nessuno pensa che gli Oscar siano la certificazione ultima di alcunché e ho visto La grande bellezza appena uscito e prima che fosse candidato. Dopo di che gli Oscar sono una bella vetrina e il fatto che venga premiato un film italiano (comunque lo si valuti) è una buona notizia per tutti. Trovo fastidiosa la pioggia di commenti negativi.
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