Area personale

 

Ultime visite al Blog

moldfieldHoghartIoDilettaSibilliasrfk1968thebestchef2012enrico505Ra.In.Mekaren_71larompipalle0AdeniaWhaite_Hazeab69xRossellawillis
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Qualcosa di me...

Benvenuti in questo spazio. Ogni commento è gradito e motivo di dialogo. Sono attratta dallo scambio di pareri e dalla comunicazione delle menti in qualsiasi forma avvenga. Adoro le idee, le prese di posizione se non eccessivamente monotone e vincolanti, la determinazione nel portare avanti un concetto.

 

Unanswered Prayers comment

 

Glitter Graphics 
immagine

 

 

Contatta l'autore

Nickname: Sibillias
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: PR
 

Tag

 

 

 

Ulisse, da Itaca ad Itaca

 

Kandinsky - il sogno in rosso (che meraviglia)

 

 
Creato da: Sibillias il 04/06/2006
Uno Spazio di Libere Espressioni molto, molto Personale...

 

 
« LE NOTIZIE SONO PIU' LO...Ricchezza e Infelicità »

Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Sibillias

L’alba dei network organizzati

A un primo sguardo il concetto di "network organizzati" sembra un ossimoro. In termini tecnici, tutti i network sono organizzati. Ci sono fondatori, amministratori, moderatori e membri attivi che svolgono dei ruoli. Si pensi anche ai primi lavori sulla cibernetica e alla cibernetica di "secondo ordine" e altri.
I network sono costituiti da relazioni mobili la cui organizzazione in ciascun momento specifico viene prodotta dall’ "esterno costitutivo" del feedback o del rumore.
L'ordine dei network è costituito da un continuum di relazioni governate da interessi, passioni, affetti e dalle necessità pragmatiche dei diversi attori. La rete delle relazioni non è mai statica, ma non si deve confondere con qualche tipo di fluidità perpetua. La vacuità  non è una condizione da esaltare per quanti desiderano agire come agenti politici.

Perché i network dovrebbero avere organizzazione? La loro natura caotica e disorganizzata non è forse una buona cosa che bisogna preservare? Perché si dovrebbe disturbare l'atmosfera informale dei network? Non preoccupatevi. I network organizzati ancora non esistono. Il concetto presentato qui deve essere letto come una proposta, l’abbozzo di un processo in divenire che avrà bisogno una guida attiva attraverso il contraddittorio e l'elaborazione collettiva. Ciò di cui invece non ha bisogno è di una decostruzione immediata Chiunque può effettuarla. Inutile dire che i network organizzati sono esistiti per secoli. Basti pensare ai gesuiti. La storia dei network organizzati può essere ripercorsa, e probabilmente lo sarà, ma questo non serve a molto per quelli che sono gli obiettivi della nostra indagine. I network di cui stiamo parlando qui sono specificamente quelli collocati nell'ambito dei media digitali. Sono caratterizzati dalla loro irrilevanza e invisibilità tanto per gli "old media" quanto per i p-in-p (persone del potere). La teoria generale dei network può essere utile per chiarire determinati obiettivi, ma non risponde alle domande che pongono i new media basati su network sociali. È di qualche utilità per voi il fatto di sapere che le molecole o i modelli del DNA sono anche dei network?

Non esistono network al di fuori della società. Come tutte le entità tecnoumane, essi sono contagiati dal potere. I network sono le macchine ideali di Foucault. Minacciano il potere almeno quanto lo generano. Il loro diagramma del potere può operare su una gamma di scale, attraversando reti locali e incontrandosi con proteste trans-nazionali. Per quanto innocui possano sembrare, i network fanno esplodere le differenze. Vale a riguardo la massima di Foucault: il potere produce. Traducete questo concetto sui network organizzati e otterrete la potenza dell'invenzione. La traduzione è infatti la condizione dell’invenzione. La mediologia, come l'ha definita Régis Debray (1996), è la pratica dell'invenzione all'interno dei sistemi tecno-sociali dei networks. Come un metodo  collaborativo di critica immanente, la mediologia assembla una moltitudine di componenti su una rete di relazioni che si addensano intorno a problemi specifici e libere passioni. In questo senso, i network sfuggono costantemente ai tentativi di comando o di controllo. È questa  l'entropia variabile delle reti.

Il contrario dei network organizzati non è il caos. I network organizzati intervengono continuamente nella temporalità radicale della mediasfera di oggi. Il breve-terminismo è la condizione permanente che viene inflitta dai governi, dalle corporation e dalla quotidianità. La psicofarmacologia è la forma di gestione biotecnica di questa condizione (Bifo, 2005). I network organizzati offrono una diversa possibilità - la possibilità della creatività, dell'invenzione e di propositi che non sono determinati in prima istanza dagli scricchiolanti e spesso disorientati tentativi di mantenere il controllo, come testimoniano una serie di istituzioni che sono emerse all'epoca dello stato moderno e sono sopravvissute fin a questi giorni all'interno del complesso dello stato-corporation, che continua a mantenere il monopolio sulla legittimazione della violenza.

http://www.filosofia.it/pagine/05_12_lovink_rossiter.htm
articolo del mese di giugno 2006

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

 

 

 

 

Starlight

 

Time is running out

 

Adagio

 

Love Theme

 

 

 

 

Sweet Dreams Graphics

 

 

 

My baby just cares for me

 

 

 

Salida Hacia La Esperanza

 

Rosa Blu

 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963