Alifib è una canzone di Robert Wyatt dall'album "Rock Bottom" "Questa musica cominciò a nascere a Venezia, durante l'inverno del 1972, sull'isoletta della Giudecca in un vecchio palazzo che guarda alla laguna". "I can't forsake you, or forsqueak you, Alife my larder" Alife/Alifib è la sua donna(Alfreda Benge), sua musa e disegnatrice delle bellissime copertine dei suoi dischi
Post un pò meno provvisorio adesso, il giorno dopo La storia appare all'inizio confusa ma si anticipano Il finale e la profezia. L'acqua della laguna, nella barena dove tutto inizia, è torbida dove nuotano le anguille, limpida e bassa dove nuotano i branzini. Robert Wyatt guarda la in fondo, con le mani in tasca, da un pontile della Giudecca.
Wyatt compie il salto, dal quarto piano nel momento in cui è un elfo del progressive rock con le sue dismesse profezie alla William Burroughs ed entra cosi, con un salto, nei fondali degli abissi marini
Aveva nove anni ed era curioso. Scopriva nella strada dove abitava, a Cantembury, tornando da scuola, che qualcosa sempre accadeva. Osservava piccoli avvenimenti che lo affascinavano Robert perdeva tempo cosi, guardava. Era il suo passatempo, fermarsi per strada. Gli si aprivano mondi da scoprire.
La commessa della merceria uscendo le cade un biglietto, il vento lo fa volar via Lei lo insegue e grida alla gente di fermarlo nel suo svolazzare chissà cosa si portava via? Gli antichi mistici persiani scrivono che l'universo è un'ostrica, dice un signore ad un bambino che tiene per mano.
Robert prima dedicava del tempo alla lettura dei grandi romanzi d'avventura. La strada cominciò a rubargli quel tempo e a diventare il suo imprevedibile romanzo. Aveva sempre con sè due bacchette di legno le piaceva batterle, guardare le cose, dar a loro un ritmo che sentiva dentro. Il salto era una cosa che sentiva d'impulso Saltare su, saltare giu, saltare di qua e di là Batteva con le bacchette, da un colpo all'altro, un salto.
Un tuffo nel Rock Bottom degli abissi marini. Passò la cassiera del cinema assieme ad un ballerino di boleri con i capelli unti di brillantina. Cominciava gia ad inventarsi storie sconclusionate: L'immagine di spermatozoi formata dalle nubi distese nel cielo sopra Lisbona e poi sopra la Nubia immaginava interpretata come un segno dai membri di una setta che aspettano il giorno in cui verranno sublimati nelle creature che venerano.
Afib..Alife cantava sottovoce come un mantra le piaceva inventarsi parole che fossero solo suono come bolle che escono dalla bocca parlando sott'acqua, nei fondali marini dove nuotava. "Trip trip Pip pippy pippy pip pip landerim [...] Not nit not nit no not Nit nit folly bololey" (1)
Quando era una bambino di nove anni, forse ne aveva solo la percezione vaga che la vita è irraggiungibile nella vita. Che la vita stà tremendamente al di sotto di sè stessa. Che era indispensabile fare un salto.
sapeva la donna la profezia, la prova ad attenderla Un giorno le avevano detto di paura perderai nel chiaro la parola I'll suo senso a chi ami Quel giorno avra' inizio la sua immersione..verso Afib I'll sasso lanciato Non tornera' senza averlo prima trovato
In teoria, la storia dovrebbe continuare fino ad arrivare a quel salto dal quarto piano che porterà poi a quel tuffo nei fondali marini e a quel fondo roccioso
Alifib dal fondo roccioso
(1) dal testo della canzone
La storia prende spunto da un racconto da "Suicidi esemplari" di Enrique Vila Matas
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi -J. Franzen- Zona disagio- -Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo -Tabucchi- Racconti con figure -David F. Wallace- Tutto e di piu -Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
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