Come ti è entrato tutto quel vuoto dentro gli occhi? Quanta desolazione può stazionare in un uomo? Ti rassicura, oltre le case, l'orizzonte immobile dietro la tenda, il cielo da una parte, la terra dall'altra ognuno per la sua strada, nessuno si incontra seguendo i passi dell'altro, sollevi la polvere. Il cerchio d'oro, l'anello infilato nel dito riporta in vita solo il ricordo, il cerchio che la morte non si chiude e dentro le ossa crepita un fuoco dolente anche se non c'è luce che non passi dal fondo di un tunnel certe notti sentirsi schiacciati dentro un buio che preme e svegliarsi azzoppati come la bestia che sente davanti la fine
" Dio si fidava di me, che potessi proteggere la vostra vita. E invece...invece sono solo una frode. Ho paura"
Piccola regina con il tuo diadema danzi con la tua ombra lungo la strada deserta sul cordolo del marciapiedi come fosse una corda sospesa nel vuoto con le ali di un'angelo, come la trapezista di Il cielo sopra Berlino pensi ti salveranno e cerchi tuo padre. E' lui che dovrebbe farlo. Invece sei tu a doverlo fare, piccolo angelo. Nessuno più pareva ricordare le esili parole nelle labbra striminzite e arse di quell'incendio e della sua preda. una piccola orazione di perdono e salvezza. L'angelo bambino addobba le periferie con nastri luccicanti inventandosi uno spettacolo sbalordente di grazia dentro un tutù la piccola danza. Voleva essere Pina Baush
"Ho paura. Ho paura del sangue che attraversa gli alberi e la guerra che sta per iniziare."
Dentro il solito bar a farmi di whisky dopo aver perso il mio centro la carezza, uno spazio d'affetti domestico. Ripristinato il vuoto, l'assenza, la deprivazione emotiva nel bere sgolando, rossa di silenzio la gola.
"Mi dispiace, sono stato sventrato. So che ti ho deluso."
Ci vuole coraggio a vivere, più che morire. Di tutte le cose che tengono assieme una vita quante e quali sono veramente buone e sane?
"Ricordate, che questa vita è solo un'altra illusione."
Borbotta tra sè svuotando il bicchiere, il cuore, le vene. Capovolgendolo sopra il tavolo è il vuoto quello che imprigiona. Le tue dita di uomo compiono la loro piccola danza attorno al bicchiere cercandone il bordo. Le tue gambe son là sul ciglio, incapaci del salto e immagini lei, la tua bambina. Un bellissimo angelo che compie passi di danza. Sorridi, si scioglie ill dolore, immagina, la vedi, ed è grazia
"Se solo potessi entrare e uscire nell'inesistenza allo spazio tra luoghi. Spazio."
Spazio diroccato, un'intera città che crolla dentro di me, le rovine. E' qua che ti ho portato, mia piccola Sarah, mio piccolo angelo senza colpa Un silenzio nell'aria fecondata dalle ali dei corvi Spazio tra i luoghi, nella quiete illesa del fallimento che nessuna lingua e parola potrebbe mai sciogliere tranne un cuore d'inverno scaldato dentro un nido di stecchi e fili d'erba. Gli venne in mente un film di Kieslowski, Film Blù.
"Se solo potessi entrare e uscire nell'inesistenza allo spazio tra luoghi."
Una porta chiude uno spazio. Per troppo tempo sei rimasto immobile sulla soglia. Viviamo in luoghi di passaggio e d'attesa. " Oltre è quello che è al di là della soglia" (Rilke) Un'uscita sul retro. La porta chiusa alle spalle. Rannicchiato dentro una roccia come un fossile. Memoria e redenzione, non c'è scampo, è autodistruzione. Passaggio, soglia, transizione tra la vita e la morte, tra il sogno e il risveglio. "Oppure guardare, stare fermi, restare"
"Spazio. Spazio. Lo spazio tra i luoghi. Non ho paura. Non ho paura"
nel petto stringeva la stessa forza del fiore che s'apre. Sposa del dio estinto, madre del figlio perduto. Nell'aria il frinire dei grilli, l'odore di menta tra le dita un rosario di scuri mirtilli.
" Non avere paura Sarah. Amore tutto. L'amore ... tutto. "
Entrambi dicono: tutto Amore.
"Soglia: oh, pensa che è, per due che si amano logorare un pò la propria soglia di casa già alquanto consunta anche loro, dopo dei tanti di prima e prima di quelli dopo...leggermente" (Rilke - Nona elegia )
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi -J. Franzen- Zona disagio- -Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo -Tabucchi- Racconti con figure -David F. Wallace- Tutto e di piu -Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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