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Post n°151 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da simurgh2
Ieri sera ero al Foster. Ho tirato fuori un libro dalla borsa. "Trilobiti". Ho chiesto un gin tonic. Ho fatto un disegno su un tovagliolo. Un volto che avevo in un messaggio che mi avevano mandato. Poi l'ho messo sotto il bicchiere perchè trattenesse le gocce di condensa che il bicchiere pieno di ghiaccio fa per fuori. Ero là. La tv nell'angolo era accesa. Due guardavano Bisio. Zelig? Io mi son messo a scrivere delle cose sul blocchetto a spirale, quello piccolo che tengo nella tasca del giaccone. Ho scritto: Poi ho scritto, perchè l'altra non mi usciva Metti che volessimo forgiare un'altro universo Neanche questa mi piaceva. Cioè scrivi qualcosa e senti subito che non va avanti da sola e allora ne provi un'altra Dicono che dentro abbiamo tutto Non ancora Poi adesso a rileggerle mi dico anche beh, dai però sul momento mi son detto non và e allora ho preso quel libro: "Trilobiti" e ho letto il racconto dal titolo "Una stanza per sempre" che comincia così: |
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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