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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Si formano affetti qua dentro, contorsioni, improvvise passioni. Ha del mistero la cosa. Non è che si spieghi: ogni incontro un'alchimia. Penso sia un accadere che s'incontra nelle stanze vuote che teniamo nel cuore. Varianti delle caleidoscopile forme d'amore,le infinite possibilità, i sapori. Se lo immagino come metafora dei sensi, li includo tutti tranne la vista. Non so perchè. Sarà per una sorta di visione che ho delle cose. In quanto preferisco le zone d'ombra, dove la luce non può accecare, anche se poi quel che acceca è altro, dove la vista può ingannare. Come se la vista fosse collegata alla mente, attraverso una trasmissioni di dati troppo veloce, dove le vibrisse schizzano impazzite. Preferisco il non visto dove la luce ha timore. Sarà anche una cosa bella questa luce ma, dico, senza ombre sarebbe solo un fastidio. Ma di questo, dell'ombra e della luce ne parlerò a parte. Intanto: In che modo in noi si apra uno squarcio
Sto per addormentarmi. |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Mi sono fermata a questolink che mi andava benissimo perché la psicosintesi un po’ mi piaceva prima di arrivare alla conclusione che la psicologia (per non parlare della psichiatria) sono trappole se prese come oro colato.
perché alla fine allora le ho tutte le malattie mentali, quando le leggo mi ci ritrovo in tutte e se non sto attenta potrebbe finire che rimango ingabbiata in un barattolo con tanto di etichetta.
Invece forse le varie classificazioni le ho percorse e tante altre ne percorrerò, quindi perché arrivare a una conclusione definitiva?
A chi è utile? A me non di sicuro.
Sia per quanto mi riguarda e sia per quanto riguarda il prossimo.
Non è che conoscere come la “scienza” definisce alcuni aspetti di una persona mi può indurre a modificare il comportamento che sento di avere per lei.
L’unica utilità sarebbe quella di metter sull’avviso il prossimo, ma tanto se trovi quello a cui non frega niente di te, figurati cosa gli cambia sapere che sei parafrenica e se invece ti presta attenzione lo farebbe comunque anche gli dicessi che sono una serial killer.
E poi, scusa, ma che differenza fa se l’altro/a crede che l’illusione sia vera?
Bisognerebbe saper distinguere esattamente realtà e fantasia, e come si fa?
Per me che ti guardo e ti ascolto è reale che vivi nel sogno o nella confusione che crei agli occhi degli altri/e ma che per te sia una forma di ordine e disciplina, tanto per fare un esempio.
E allora come faccio a dirti che non è reale?
E anche sta smania di capirlo (quasi di imporlo) così da riportare il parafrenico nella normalità (?) peggio che se fosse il tuo peggior nemico!
Ma se ci è finito in quel modo di fare avrà il suo tornaconto!
Gli vogliamo togliere anche quella soddisfazione, compensazione, ancora di salvezza?
Insomma se a qualcuno non piace quel modo di essere forse è lui/lei che ha dei problemi e in ogni caso non farebbe meglio ad andar via a cercare persone diverse, diciamo anche più rassicuranti?
Oltretutto siamo entrambi in una riserva protetta di menti parafreniche, infatti in realtà era un altro discorso che avevo in mente di fare a proposito dei sintomi della parafrenia (uso sta formula per brevità e convenzione).
I blog ecc in fondo fomentano il dato certo che i rapporti vengano fondati su dati incerti e spesso controvertibili in un incontro reale. Altrimenti non si spiega perché ci sia così tanta resistenza all’incontro soprattutto tra sessi diversi quando sembra che per forza debba esserci un’attrazione o interesse fisico e sessuale per potersi incontrare.
Cosa che trovo incomprensibile anche per via che nel caso ci via l’ultima parola non spetta certo all’intesa delle menti ma all’incastro dei corpi.
Voglio dire che mi va benissimo che il mondo pensi che l’appagamento e la soddisfazione passino per la via virtuale, non lo nego, ma resta che (per me) non c’è niente di meglio (se c’è) di quel valore aggiunto che la distanza non sempre, anzi mai (per me) consente di scoprire.
Cos’è? Eh, chissà?
Ora l’ho fatta davvero già troppo lunga e ho già detto anche troppo di come la penso, metti che qualcuno/a lo voglia dire?
P Prima di stampare questa e-mail, pensa all'ambiente!
No, neanche a te. Non sarebbe importante dare una spiegazione a tutti ma visto che ci tengo magari mi impegno per dartela anche se, a darla non son in genere io, che invece la prendo..he he, si scherza :-)
Ma da dove salta fuori quel parafrenico? A volte lo uso per definirmi ma, ho riletto il post e non lo trovo. Che c'entra?
Dovrei avere un saldo positivo nel mio conto del karma?
Cominciamo cosi dicendo in breve, il mondo è un enorme frattale. Ripetiamo la sequenza di Fibonacci nella crescita delle foglie di una pianta, o le diagonali del quadrato circoscritto sulla spirale del nautilus."Se sentite gli zoccoli, i cavalli non pensare, zebre." Come mai? Oppure penso ad una mela che cade dall'albero. Uno se lo puo spiegare in tanti modi: che siano stati gli elfi, dei bambini che tirano dei sassi con la fionda, una tempesta invisibile, oppure aspettarsi che cada verso l'alto, non sò.
Clicco quel link ma è un'impegno tremendo, un'impegno della madonna e perchè? E' roba che potrebbe venirne fuori un post? Mi sà. Rimando. Lo leggerò e poi scriveremo un saggio su quando la parafrenia assumerà i contorni del fantastico e del confabulatorio. Vedrai. Intanto vado ma torno. Tu non hai niente da fare? Ciao