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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« Perciò veniamo bene nell...Il dolore ai tempi dell'Aulin »

Alifib

Post n°407 pubblicato il 25 Febbraio 2012 da simurgh2
 

 

Alifib è una canzone di Robert Wyatt dall'album "Rock Bottom"
"Questa musica cominciò a nascere a Venezia, durante l'inverno
del 1972, sull'isoletta della Giudecca in un vecchio palazzo che guarda alla laguna". 
"I can't forsake you, or forsqueak you, Alife my larder"
Alife/Alifib è la sua donna(Alfreda Benge), sua musa
e disegnatrice delle bellissime copertine dei suoi dischi 

Rober Wyatt Clicca
C'è un mio post precedente Quà, clicca

Post  un pò meno provvisorio adesso, il giorno dopo
La storia appare all'inizio confusa ma si anticipano
Il finale e la profezia. L'acqua della laguna, nella barena
dove tutto inizia, è torbida dove nuotano le anguille, limpida
e bassa dove nuotano i branzini. Robert Wyatt guarda
la in fondo, con le mani in tasca, da un pontile della Giudecca. 

 

Wyatt compie il salto, dal quarto piano
nel momento in cui è un elfo del progressive rock
con le sue dismesse profezie alla William Burroughs
ed entra cosi, con un salto, nei fondali degli abissi marini

Aveva nove anni ed era curioso.
Scopriva nella strada dove abitava, a Cantembury,
tornando da scuola, che qualcosa sempre accadeva. 
Osservava piccoli avvenimenti che lo affascinavano
Robert perdeva tempo cosi, guardava.
Era il suo passatempo, fermarsi per strada.
Gli si aprivano mondi da scoprire. 

La commessa della merceria uscendo
le cade un biglietto, il vento lo fa volar via
Lei lo insegue e grida alla gente di fermarlo
nel suo svolazzare chissà cosa si portava via?
Gli antichi mistici persiani scrivono 
che l'universo è un'ostrica, dice un signore
ad un bambino che tiene per mano.

Robert prima dedicava del tempo
alla lettura dei grandi romanzi d'avventura.
La strada cominciò a rubargli quel tempo
e a diventare il suo imprevedibile romanzo.
Aveva sempre con sè due bacchette di legno
le piaceva batterle, guardare le cose,
dar a loro un ritmo che sentiva dentro. 
Il salto era una cosa che sentiva d'impulso
Saltare su, saltare giu, saltare di qua e di là
Batteva con le bacchette, da un colpo all'altro, un salto.


Un tuffo nel Rock Bottom degli abissi marini.
Passò la cassiera del cinema assieme
ad un ballerino di boleri con i capelli unti di brillantina.
Cominciava gia ad inventarsi storie sconclusionate:
L'immagine di spermatozoi formata dalle nubi
distese nel cielo sopra Lisbona e poi sopra la Nubia
immaginava interpretata come un segno
dai membri di una setta che aspettano il giorno
in cui verranno sublimati nelle creature che venerano.
 
Afib..Alife cantava sottovoce come un mantra
le piaceva inventarsi parole che fossero solo suono
come bolle che escono dalla bocca parlando
sott'acqua, nei fondali marini dove nuotava. 
"Trip trip 
Pip pippy pippy pip pip landerim
[...]
Not nit not nit no not 
Nit nit folly bololey" (1)

Quando era una bambino di nove anni,
forse ne aveva solo la percezione vaga
che la vita è irraggiungibile nella vita.
Che la vita stà tremendamente al di sotto di sè stessa. 
Che era indispensabile fare un salto. 

 

Non c'è video piu bello di questo
ma non si puo prelevare il codice di incorporamento
Sicchè tocca andare su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=9yQj4DMAsaY

 
(e invece guarda quà, trovato)



sapeva la donna la profezia,
la prova ad attenderla
Un giorno le avevano detto
di paura perderai nel chiaro la parola
I'll suo senso  a chi ami
Quel giorno avra' inizio  
la sua immersione..verso Afib
I'll sasso lanciato Non tornera'
senza averlo prima trovato

  

In teoria, la storia dovrebbe continuare
fino ad arrivare a quel salto dal quarto piano
che porterà poi a quel tuffo nei fondali marini
e a quel fondo roccioso 


Alifib dal fondo roccioso

(1) dal testo della canzone


La storia prende spunto da un racconto
da "Suicidi esemplari" di Enrique Vila Matas 

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Commenti al Post:
simurgh2
simurgh2 il 26/02/12 alle 01:02 via WEB
anche volendo, ma come fa uno a mettere un commento qua? Come fa?
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
teti900 il 26/02/12 alle 09:40 via WEB
pensa che a me ne vengono tanti di commenti da fare, ma a furia di non ricevere risposte mi son fatta l'idea che del mio commento ti freghi davvero poco e così ho smesso.
secondo me (e so di avertelo già detto) la gente ti apprezza ma evita di impegnarsi in un commento per lo stesso motivo.
e poi ci sono dimensioni che fanno trasparire una sorta di intimità tra te e gli altri te che per commentare ci vorrebbe una faccia tostata come la mia o una particolare confidenza.
che tu ne sia o meno consapevole, i post (anche i tuoi, anzi soprattutto) parlano in particolare a determinati/e blogger e quindi gli altri/e ci sta che preferiscano evitare di intromettersi.
tornando al post.
rende l'idea della tenebra mentale del tipo che fa assumere le posture di spalle al mondo.
attendersi riscontri fa sospettare che sia un gioco perchè se fosse davvero quello lo stato d'animo che ti pervade totalmente, poco ti importerebbe di essere o meno commentato.
in ogni modo l'interazione è tra le parti, reciproca, altrimenti è piaggeria, ruffianaggine, scimmiottamento, come si dice nella canzone che hai poi trovato, un ritrovarsi a sentirsi a fare da cambusa o armadietto per i farmaci salva anima da depredare come parassiti ecc ecc.
 
   
simurgh2
simurgh2 il 26/02/12 alle 10:34 via WEB
Teti, era l'amo con il verme da calare nel Rock buttom, ad adescare, con il canto della lagna, lo squeak, il cigolio che fa sul fondale il mare, l'anguana è nel fiume che invece incanta.
E' una lagna anche la tua, per assonanza, per le risposte che non ricevi/vevi.
Hai ragione, li trovo anch'io criptici ed intimisti tanti miei post. Son dell'idea che non necessariamente si debbano molte cose capire. Tante volte si ascoltano e basta. Si leggono con "un sentire", voglio dire. E poi, quasi sempre, non li capisco neppure io. Verso la fine magari, provo far a quadrare il cerchio. (E' un ossimoro?)
Ispirazioni a cui mi lascio condurre. Mi siedo a bere un caffè con altre parti di me, giusto. Le dinamiche dei blogger spesso sono complicate, allusive quasi sempre, tortuose e infide, disseminate di piccoli segnali, che uno o l'altro può rilevare, raccogliere come funghi o il peyote, crearsi le proprie allucinazioni, depistare, paventare. Già la comunicazione orale, vis a vis, è cosi piena di fraintendimenti e malintesi, figurarsi qua. La tua spiegazione è precisa, chirurgica diciamo. Almeno per una certa area di blogger, una percentuale ridotta ma, anche la piu interessante.
Tornando al post. la tenebra, secondo me è solo apparente. In fondo è dalla tenebra che nasce la luce no? per "strappare al buio dell'esistenza fragili barlumi di senso"(Runfola)
Quando Wyatt piange, alla fine della canzone, una gioia colma di tenerezza e riconoscenza par a me, si espanda fino a respingere ogni resistenza. Il mio stato d'animo è complesso, disforico in questo momento, alternandosi in fluide serenità amorose, ad altre più tortuose e contrastanti.
Robert Wyatt compie un viaggio in quel disco. Che è uno di quelli che mi porterei nell'eremo e che tengo giu, nella palude. Un viaggio nelle tenebre si, quelle dell'animo umano, se vogliamo riconoscerle. Sprofonda negli abissi ma poi riemerge. Scrivo delle cose, quello che mi viene, invento una storia. Parto da quel Challenger Deep per fantasticare, cercando un'amplificazione soggettiva, dell'oggetto-canzone. La canzone è un pretesto insomma. Alifib appartiene a quei famosi sei gradi, uno per uno, da uno passi ad un altro, uno trae ispirazione e si collega all'altro, e cosi via. In genere è un modello di astrazione quello che mi incuriosisce ed ispira. E non so mai dove mi porta.
Mi interessa essere commentato perchè è un modo per sviluppare ulteriormente il post. Ricevere nuovi imput e stimoli per proseguire. Come in questo che vorrei continuare quella storia. E' anche vero il fatto che poi non finisco mai niente, ma intanto...
Grazie teti,sempre preziosa.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
teti900 il 26/02/12 alle 10:57 via WEB
see, vabbhè, dai, faccio ifnta di crederci.
è a tutti/e noto che la sai raccontare sempre bene.
che è poi il destino anche degli scrittori che pubblicano, no?
quanti li leggono attraverso quel mezzo è incluso che siano inibiti all'interazione.
qui no, direi che qui dovrebbe esser diverso.
ovvio spesso le atmosfere che abitiamo sono diverse da quelle degli altri/e e allora il commento è un atto di presenza, di segnalazione che vi sia ascolto e attenzione anche se colta a volo di falco che magari si esprime con parole apparentemente estranee ma che pure riescono a decifrarsi in affinità e vicinanze o alternative e impreviste interpretazioni.
del resto se ci si legge è segno evidente che alcune note suonino all'unisono.
capita anche che si prendano le distanze e si passi da nessuno per qualche tempo, ma con quelli con cui si sono palesate simpatie e affinità se capita forse è bene considerare quanto l'altro possa sentirsi a disagio e scontento.
io mi lagno?
tu pure lo fai.
ogni volta che ti stupisci dei passaggi numerosi vs pochi commenti, però poi ti guardi bene dal tentare una sintonia e farti vedere.

atteggiamento snobbistico. per me sei in una fase snob.
facendo credere di ritenere indegni del tuo interesse contenuti più poveri, forse eccessivamente sintetici, perdi (nel senso che consideri poco) il fatto che esistano qualità diverse che chi è diverso da te e passa di qui sa invece apprezzare e rispetta.
e siccome sai benissimo che se ti pagassero 10 cent per ogni passaggio sui tuoi blog saresti ricco, accontentati oppure buttati!
(detesto gli snob)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh il 27/02/12 alle 10:58 via WEB
Non è che so raccontarla bene; la giro e rigiro fin che si rosola e prende un gusto apprezzabile, che mandi giu facile, come un carciofo alla brace, piuttosto che crudo, che è buono altrettanto ma lo devi condire con un po di limone, dell'olio e via discorrendo. A me sembra di raccontarla per come stà, per come la capisco, la interpreto, non so, insomma mi pare di non smenarla neanche tanto, mi pare, però dò questa idea probabilmente, questa sensazione che avverti e allora penso che hai delle ragioni e difatti le avanzi. 1) Inibiti all'interazione - Hai ragione, non interagisco, non scrivo a nessuno, difficilmente rispondo se non ai commenti e, a volte neanche a quelli, ne consegue che sono uno snob. Lascio qualche commento, in qua e in la, poca roba, per presenziare e dire una roba, un'osservazione, in genere una specie di poesia. Cosa che poi finisce la. Si qua dovrebbe essere diversi, area interattiva, la community, i blog. Poi ognuno fa i conti con il tempo che ha, con le priorità soggettive, del come le incastra. Io adesso, per esempio sono al lavoro e devo mollarla qua, con l'intento di tornare però. Intanto spero di esser stato esaudiente, di averla rigirata abbastanza ma torno a finire. Grazie teti cmq, stimolante come un Lasix (he he, scherzo)
 
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