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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Alifib è una canzone di Robert Wyatt dall'album "Rock Bottom" Rober Wyatt Clicca
Wyatt compie il salto, dal quarto piano La commessa della merceria uscendo
Quando era una bambino di nove anni,
Non c'è video piu bello di questo
In teoria, la storia dovrebbe continuare Alifib dal fondo roccioso (1) dal testo della canzone
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
secondo me (e so di avertelo già detto) la gente ti apprezza ma evita di impegnarsi in un commento per lo stesso motivo.
e poi ci sono dimensioni che fanno trasparire una sorta di intimità tra te e gli altri te che per commentare ci vorrebbe una faccia tostata come la mia o una particolare confidenza.
che tu ne sia o meno consapevole, i post (anche i tuoi, anzi soprattutto) parlano in particolare a determinati/e blogger e quindi gli altri/e ci sta che preferiscano evitare di intromettersi.
tornando al post.
rende l'idea della tenebra mentale del tipo che fa assumere le posture di spalle al mondo.
attendersi riscontri fa sospettare che sia un gioco perchè se fosse davvero quello lo stato d'animo che ti pervade totalmente, poco ti importerebbe di essere o meno commentato.
in ogni modo l'interazione è tra le parti, reciproca, altrimenti è piaggeria, ruffianaggine, scimmiottamento, come si dice nella canzone che hai poi trovato, un ritrovarsi a sentirsi a fare da cambusa o armadietto per i farmaci salva anima da depredare come parassiti ecc ecc.
E' una lagna anche la tua, per assonanza, per le risposte che non ricevi/vevi.
Hai ragione, li trovo anch'io criptici ed intimisti tanti miei post. Son dell'idea che non necessariamente si debbano molte cose capire. Tante volte si ascoltano e basta. Si leggono con "un sentire", voglio dire. E poi, quasi sempre, non li capisco neppure io. Verso la fine magari, provo far a quadrare il cerchio. (E' un ossimoro?)
Ispirazioni a cui mi lascio condurre. Mi siedo a bere un caffè con altre parti di me, giusto. Le dinamiche dei blogger spesso sono complicate, allusive quasi sempre, tortuose e infide, disseminate di piccoli segnali, che uno o l'altro può rilevare, raccogliere come funghi o il peyote, crearsi le proprie allucinazioni, depistare, paventare. Già la comunicazione orale, vis a vis, è cosi piena di fraintendimenti e malintesi, figurarsi qua. La tua spiegazione è precisa, chirurgica diciamo. Almeno per una certa area di blogger, una percentuale ridotta ma, anche la piu interessante.
Tornando al post. la tenebra, secondo me è solo apparente. In fondo è dalla tenebra che nasce la luce no? per "strappare al buio dell'esistenza fragili barlumi di senso"(Runfola)
Quando Wyatt piange, alla fine della canzone, una gioia colma di tenerezza e riconoscenza par a me, si espanda fino a respingere ogni resistenza. Il mio stato d'animo è complesso, disforico in questo momento, alternandosi in fluide serenità amorose, ad altre più tortuose e contrastanti.
Robert Wyatt compie un viaggio in quel disco. Che è uno di quelli che mi porterei nell'eremo e che tengo giu, nella palude. Un viaggio nelle tenebre si, quelle dell'animo umano, se vogliamo riconoscerle. Sprofonda negli abissi ma poi riemerge. Scrivo delle cose, quello che mi viene, invento una storia. Parto da quel Challenger Deep per fantasticare, cercando un'amplificazione soggettiva, dell'oggetto-canzone. La canzone è un pretesto insomma. Alifib appartiene a quei famosi sei gradi, uno per uno, da uno passi ad un altro, uno trae ispirazione e si collega all'altro, e cosi via. In genere è un modello di astrazione quello che mi incuriosisce ed ispira. E non so mai dove mi porta.
Mi interessa essere commentato perchè è un modo per sviluppare ulteriormente il post. Ricevere nuovi imput e stimoli per proseguire. Come in questo che vorrei continuare quella storia. E' anche vero il fatto che poi non finisco mai niente, ma intanto...
Grazie teti,sempre preziosa.
è a tutti/e noto che la sai raccontare sempre bene.
che è poi il destino anche degli scrittori che pubblicano, no?
quanti li leggono attraverso quel mezzo è incluso che siano inibiti all'interazione.
qui no, direi che qui dovrebbe esser diverso.
ovvio spesso le atmosfere che abitiamo sono diverse da quelle degli altri/e e allora il commento è un atto di presenza, di segnalazione che vi sia ascolto e attenzione anche se colta a volo di falco che magari si esprime con parole apparentemente estranee ma che pure riescono a decifrarsi in affinità e vicinanze o alternative e impreviste interpretazioni.
del resto se ci si legge è segno evidente che alcune note suonino all'unisono.
capita anche che si prendano le distanze e si passi da nessuno per qualche tempo, ma con quelli con cui si sono palesate simpatie e affinità se capita forse è bene considerare quanto l'altro possa sentirsi a disagio e scontento.
io mi lagno?
tu pure lo fai.
ogni volta che ti stupisci dei passaggi numerosi vs pochi commenti, però poi ti guardi bene dal tentare una sintonia e farti vedere.
atteggiamento snobbistico. per me sei in una fase snob.
facendo credere di ritenere indegni del tuo interesse contenuti più poveri, forse eccessivamente sintetici, perdi (nel senso che consideri poco) il fatto che esistano qualità diverse che chi è diverso da te e passa di qui sa invece apprezzare e rispetta.
e siccome sai benissimo che se ti pagassero 10 cent per ogni passaggio sui tuoi blog saresti ricco, accontentati oppure buttati!
(detesto gli snob)