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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Il Re delle mosche senza ali
si tirava il cappuccio sulla testa
con improvvisi lampi che
gli attraversavano la vista
A quel ragazzo piacevano le mosche
Sono il Re, diceva,
di un regno senza tregua
Piazzava carne putrida
tra i muri abbandonati
e gli scatafasci di periferia
Sarà stato per quella sua S blesa
che lo rendeva un tipo silenzioso
Imbarazzato dal suono della sua stessa voce
in fondo sapeva di esser diventato
solo uno stronzetto aggressivo:
Per questo diceva di esser il Re
Attirava mosche come ad un rave
le stordiva fatte di liquami in vena
Poi ci buttava una retina fine sopra
ed opplà, catturate, mosche a manciate
Lui ne era il Re, delle mosche senza ali
Ne aveva una stanza piena
Gliele levava una ad una.
Che metteva poi in una scatola
Vuoi volare, amico? Prendi qua un po di ali
Lui era diventato il Re dei voli e dei liquami
Lui era qualcuno tra quelli della sua tribù
si riconoscono fra loro
i GRANDI RAGAZZI
da come sanno colpire dritto al centro
un posacenere
lanciandovi la cicca con due dita
o infilarla senza scampo
nella griglia di un tombino.
Perchè i Grandi Ragazzi si misurano
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)