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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« La madonnetta | Le cose difficili della vita » |
"Un'arte lenta, una misura". quella di ritagliar la carta.
Disegnare, è piu appropriato dice, dipingere con le forbici.
Tagliare l'aria, liberarla dalla carta, conferendo forme.
Minuziosità, il dettaglio, senza peso, come polvere
l'enigma del visibile, dentro e fuori ogni minuscola misura.
Lei è Karen Bit Vejle clicca, anche quà
Quando il vuoto contorna d'aria lo spazio che colma.
Il silenzio della materia s'intaglia, s'incide, non parla
Minuscoli fruscii, il suono che separa,che svuota l'aria, l'aria
Si ritaglia la vita nei pensieri le forbici, scarta, riduce
Attorno quel vuoto noi esistiamo e disegniamo figure
Il vuoto o il pieno non ci è dato sapere
Non ci è dato sapere se siamo un bordo nell'orlo
Se della vita tracciamo un qualche contorno
Da piccola aveva preso a tagliare le foto
Le prendeva dalle riviste di sua madre
Un lavoro minuzioso e lento tagliarne con precisione il contorno
Cominciò cosi
Con le figure, le persone, gli alberi, le case, nuvole
costruiva un suo personale teatrino
Si ritagliano figure per costruire dei sogni
Zac, zac, zazac zac
Ali di ferro
Cominciò a tagliare, da un vecchio album di foto
le figure di nonne, zie, la sorella, papà
zazac, zac
li faceva affogare in mezzo al mare
Forbici
Forbici
Ali di ferro,
ed è cosi che poi ci pensa il sangue
gli tagliava le teste
Non è quel che tagli che infine importa
è sempre quel che resta
Le figure ritagliate le infilava poi in un filo
Le teneva appese al suo collo esile
sotto il vestitino
Costruiva il suo mondo immaginario tagliando via
Cosi incontrò il suo essere che l'abitava nel profondo
Ritagliava uno spazio per sè, dentro un mondo torvo
Arbitrario l'll taglio
commuove di intimita' la tragressione
la curva del collo che sanguina e manca
mettici l'aria tu dici le dita negli occhi scomponi
colora l'll dolore l'll cucito...
la terra bruciata scrive i suoi vuoti,
i sogni andati altrove a morire
Un uomo ritagliava giocattoli ai nipotini
Aveva 80 anni l'll bambino
sapiente e scapestrato che costruiva disegni
tagliando le carte del circo
mangiatori di fuoco, acrobati
clown e bestie feroci
Tagliava l'istinto la forbice come
l'll colpo d'ancia del sax di Bechet
Frange,virgole sincopate...
come Stravinskij trine scendevano in gola
come Ravel
ZacZac come i guizzi tagliati di Boris Vian
A proprio rischio e pericolo quello che va,
cosa ne resta la schiuma dei giorni
....la verita' penetra nelle figure a misura le mani
serve e contorna al vivo ritaglia lo sterno
cesella l'll malleolo divarica l'll foro alla nuca di getto
vuota la mente di carta
La freschezza dell'istinto non conosce trucchi,
non colleziona perdite
Eppure
"Tocco la terra, madre della mia ombra
Attraverso vi corre un bimbo
infaticabilmente immaginato. "
Ne ritaglio la corsa
le grida
le note di un canto
ritaglio
devozioni
nella meccanica dei fluidi
anche un pianto
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
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-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)