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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« Ancora un poco, un poco, ancora | candelora » |
Gli omini accendino
erano stati visti da dei bambini
sulle rupi lungo il fiume
Tra le mani piccole magie,
sortilegi nel tornare in testa delle cose.
Piccoli re nei loro regni si radunano.
Ogni cosa ha un suo re.
Anche la neve nella sua ortografia
il malinconico canto
I due fiumi avevano due re
poi uno.
Anche tu ne hai uno.
Poi ne hai millemila e
uno per ogni cosa che nomini,
vedi, prendi in mano, cerchi e cosi via.
Ogni cosa ha il suo piccolo re.
I piccoli re tuoi sono tutti in collegamento.
Ognuno un accendino
Si mandano dei segnali.
Si conoscono l'un l'altro.
Si incontrano dentro le teste.
Allora dev'essere che un piccolo re dei miei è venuto in visita ad uno tuo. Forse si conoscevano gia da prima, oppure si son incontrati per caso e si son messi a chiacchierare. E cosi ti tornano in testa delle cose.
I piccoli re, quando ne incontrano altri, di altri regni, come il mio e il tuo, allora si fanno dei doni, stabiliscono dei patti e, ogni tanto, li senti che ti fanno dei sortilegi e provi delle emozioni che non sai spiegare, sentimenti confusi, parole che non ti vengono e, forse bisogna inventare.
E' ancora buio quasi
come stamattina
e ce n'è uno sopra la rupe
Fa segnali
Non parlano e si radunano.
Uno alla volta, uno per uno
una volta per tutte
e poi ancora.
Hanno fiammelle tra le dita.
Il melo selvatico ha il suo re
ma quando guarda l'acero arrossisce.
Un rito segreto e antico
che solo i cervi sanno
Devono essere delle idi,
equinozi, calende, ceneri e fasti
Cose che fanno i piccoli re.
Non si sa bene.
Forse l'ordine rigoroso
che nella vita è precario
Il santo quotidiano del 27
Grande madre del monte,
del fiume e del bosco,.
da madre in figlia
da defunta a sposa
piccole fiammelle
che salendo
conciliano gli opposti
e rompono le acque
dove sull'acqua la rosa posa
Una rosa di cera bianca
con uno stoppino, una fiammella
galleggia sul laghetto
Il suo piccolo re gliel'ha detto.
E' come uno scialle di fiammelle
quello lasciato dalle dita sale
Va a cauterizzare una ferita
che solo il piccolo re vede
ed è alta su nel cielo
dove volano degli elefanti
a scrivere dei verbi
Odi Silvane
piccole fiamme vanno su per il cielo
Un'astronomia di piccoli fuochi
segna la rotta
che salendo tira su i fili
per ricucilre nel cielo uno strappo
Una ferita che nel cuore ha lasciato
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)