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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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La radura

Post n°425 pubblicato il 28 Marzo 2012 da simurgh2
 

 

 Pare che Murakami l'abbia presa da qui la sua idea della radura che compare in "Kafka sulla spiaggia".
-..in una radura ho visto un bagliore argentato rubare per sempre i ricordi ad un bambino che invecchiò senza poter crescere..-
Una radura che può trovare solo chi si è perso. Circondata da un bosco che soffoca sè stesso.
Come se il nostro sguardo dovesse cercare spiragli per vedere altro che altro non vede. Come se la radura la potessi raggiungere solo sbagliando ma, sbagliando qualcosa di oscuro in te ti conducesse. All'improvviso quello spazio, la luce lo invade e ti accorgi di quell'intrico di ombre, di quella palude dove sapevi bene di stare. Non è un dio quella luce, almeno per me. E' la consapevolezza improvvisa che qualcosa devi pur fare. Dimenticare o ricordare non basta. La sfinge e il labirinto restano comunque il tuo luogo, l'intrico del bosco e di ombre dove tornare. La radura, la luce che prima o poi tutti ci troviamo a sostare, come "La stirpe gitana ricorda ma, chi sa scrivere dimentica." ecco si ma, ora devo andare, tornare tra gli sterpi, c'è solo da farsi largo. Ci si abitua ancora, tutto torna come prima, dove si è avezzi a stare, si conosce bene quell'intrico, la sterpaglia, ci si abitua, s'impara presto a saperci stare. Ed è li che si torna. La radura è concessione poetica, un'incursione della mente, un sole che scalda. Non so, mi venivano questi pensieri ad ascoltare la radura, poi si dimentica, per continuare a vivere forse, nel solo modo che si è capaci. Scarafaggi dagli scudi scintillanti, con le ali piegate ci godiamo brevemente quel sole.
Ai margini della radura. 
Una domensione ancestrale e geologica, orrori e incanti nelle storie dei paesaggi, un guardare spoglio che prende appunti dalla luce e, dalle ombre rinuncia al possesso di cio che vede e lo scarto, la frustata è quello degli occhi impauriti dei bambini.
Tu provieni dai gasometri, dalle cabine elettriche, dagli sbarramenti giu in basso. dove passano le rotaie. Ai margini della radura, sembra sempre che debba succedere qualcosa. Una sorta di imminenza


Non ricordo di chi sia la musica che fa da sottofondo alla lettura. Forse era ne "Il cielo sopra Berlino". 

 

 


(foto di Isabella Bertoldo -IL BOSCO)

 

Nella radura, quel giorno,
la luce ebbe un guizzo 

Era una luce che stava la da tutto il giorno
Quando stai nella radura con una tua privata beatitudine
e dilata la misura ecco..
allora è possibile che quella luce ferma
abbia un guizzo.
zac, uno scatto che taglia
in quel vuoto l'assoluto
poi,
non resta niente
Quel niente è intercapedine tra le cose
Il silenzio assoluto che non cogli
tra un rumore, un suono e l'altro
Come nella musica, compare
in quà e in la, tra una nota e l'altra.
C'è una musica nella vita
un suono, un palpito, una luce
un'intervallo sempre
infinitesimale nel passare da un istante all'altro
Le variazioni della luce
contengono frazioni di assoluto buio
Sbatti le ciglia, sbatti!
E' li che le cose danzano
Là, dove non cogli il fuggevole intervallo
l'interstizio invisibile alla percezione
il silenzio già svuotato del prima
e già colmo del dopo.
Li accade tutto quello che non sappiamo.
Nella radura, quel giorno
la luce ebbe un guizzo. 

(simurgh)

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 28/03/12 alle 18:32 via WEB
Meno utile è il fatto che tu debba nasconderti, JoyMusette. Ma immagino tu debba farlo, che ne avrai a frotte li, a rincorrerti. Che quattro pallottole mi sà, bastan mica. Nella radura ti trovano i falchi.
 
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