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(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi del 21/06/2011
Post n°248 pubblicato il 21 Giugno 2011 da simurgh2
Il post nasce qua. Una collaborazione tra Lontradelbosc & simurgh Il Re delle mosche senza ali Il ragazzo con la felpa che si tirava il cappuccio sulla testa con improvvisi lampi che gli attraversavano la vista A quel ragazzo piacevano le mosche Sono il Re, diceva, di un regno senza tregua Piazzava carne putrida tra i muri abbandonati e gli scatafasci di periferia Sarà stato per quella sua S blesa che lo rendeva un tipo silenzioso Imbarazzato dal suono della sua stessa voce in fondo sapeva di esser diventato solo uno stronzetto aggressivo: Per questo diceva di esser il Re Attirava mosche come ad un rave le stordiva fatte di liquami in vena Poi ci buttava una retina fine sopra ed opplà, catturate, mosche a manciate Lui ne era il Re, delle mosche senza ali Ne aveva una stanza piena Gliele levava una ad una. Che metteva poi in una scatola Vuoi volare, amico? Prendi qua un po di ali Lui era diventato il Re dei voli e dei liquami Lui era qualcuno tra quelli della sua tribù Con una sola occhiata si riconoscono fra loro i GRANDI RAGAZZI da come sanno colpire dritto al centro un posacenere lanciandovi la cicca con due dita o infilarla senza scampo nella griglia di un tombino. Perchè i Grandi Ragazzi si misurano |
Ma, questo post non piace a nessuno? 11 giugno Ero seduto fuori ad un tavolo Parole scritte in fretta, subito, in un taccuino. Piu con l'intento di raccogliere sensazioni che potessero poi ricordarmi la situazione emotiva e scenografica. Mi venne in mente poi di guardare quella pagina del libro dov'era caduta la goccia. Non so interpretare quelle parole, quale significato e messaggio possano trasmettermi con esattezza. Una morte, una sospensione della realtà è quel che piu mi accorda. Una morte simbolica, la fine di una storia. Quel bambino forse, che sarebbe stato possibile. Poi la sospensione della realtà, che è una condizione a cui sono attratto, una dimensione della mente che mi affascina. (1) Il libro è "La pista di ghiaccio" , di Roberto Bolano, per la Sellerio |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Tabucchi- Racconti con figure
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-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)