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un paese ci vuole per non essere soli (Cesare Pavese)

 

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Post N° 1105

Post n°1105 pubblicato il 16 Settembre 2008 da snoopy68


Catullo e Foscolo...a confronto

Molto interessante l'ispirazione che ha trovato il Foscolo (un poeta che mi interessa per diversi motivi) nei versi di un grande poeta classico latino, Caio Valerio Catullo.

Ecco il testo del sonetto catulliano con la relativa traduzione

Multas per gentes et multa per aequora vectus
advenio has miseras, frater, ad inferias,
ut te postremo donarem munere mortis
Et mutam nequiquam alloquerer cinerem.
quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum.
heu miser indigne frater adempte mihi,
nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
tradita sunt tristi munere ad inferias,
accipe fraterno multum manantia fletu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale.

Tra molte genti portato e tra molti mari
arrivo a queste misere, fratello, esequie,
per donarti l'ultimo tributo di morte
ed invano parlare colla cenere muta.
Dal momento che la sfortuna mi ha tolto proprio te.
Ahi, misero fratello indegnamente sottrattomi,
ora tuttavia intanto queste offerte, che per antico rito
degli avi son state rese con triste tributo alle esequie,
accoglile emananti molto di fraterno pianto,
ed in perpetuo, fratello, salute e addio.

Ed ecco qui il famoso sonetto foscoliano "In morte del fratello Giovanni"

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.


La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.

Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,

e prego anch'io nel tuo porto quiete.


Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mia rendete
allora al petto della madre mesta.

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Commenti al Post:
bac.one
bac.one il 16/09/08 alle 23:51 via WEB
Il mio insegnante alle Superiori era un appassionato di Foscolo. Ravvedo, in effetti, una straordinaria assonanza di sentire tra queste due liriche per secoli così lontane.
 
 
snoopy68
snoopy68 il 17/09/08 alle 00:19 via WEB
Confesso che a questo tema dedico parte di una lezione sui sonetti foscoliani
 
bac.one
bac.one il 18/09/08 alle 23:17 via WEB
Interessante. E' sempre bene comparare autori del passato remoto ad altri del passato prossimo. Per evitare di imparare a "compartimenti stagni".
 
RadioBlogAustralia
RadioBlogAustralia il 19/09/08 alle 15:47 via WEB
Leggendo le due poesie la cosa che mi ha colpito di piu' non e' tanto la somiglianza, quanto la diversita' di effetto delel due poesie. Non leggo il latino e la poesia di Catullo l'ho letta nella traduzione italiana. A confronto quella di Foscolo la sento molto piu' intensa e profonda, perche' la sto leggendo nella lingua originale. la poesia e' impossibile tradurla, e questo Foscolo lo sapeva molto bene visto che era anche traduttore, al massimo possiamo farci investire dalle sensazioni che l'hanno generata e, se siamo dei geni come lo erano Foscolo e Quasimodo, si riesce a creare una nuova poesia che non e' mai la traduzione dell'originale.
 
snoopy68
snoopy68 il 19/09/08 alle 16:47 via WEB
Il discorso sulle traduzioni e sulla loro importanza è molto interessante e attualissimo. Le tue osservazioni infatti sono alla base di molte discussioni su questo argomento. Io, per esempio, trovo bellissima la traduzione del Monti - il criticatissimo Vincenzo Monti - relativo al passo dell'Iliade che racconta dell'incontro di Ulisse ed Andromaca alle porte Scee (di Troia). Secondo me altri traduttori, ben più vicini a noi del Monti, non sono riusciti a cogliere quell'atmosfera che invece il "vecchio" Vincenzo ha saputo rendere così bene e che - sempre a mio giudizio - è quella che ha voluto creare Omero.
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 21/09/08 alle 07:53 via WEB
mammma come ti ringrazio snoopy!!!, e in fondo, per gustare la poesia di Catullo, quel ragazzo scapestrato con sentimenti e mezzi di poesia così potenti, è sufficiente confrontare i due testi...Foscolo studiava Catullo( c'è un verso delle grazie "nude a mezzo il petto, che è preso pari pari da un carme di Catullo, quello in cui Peleo incontra Tetide, una Nereina proprio, la vede affiorare dall'acqua, nuda a mezzo il petto), ma Catullo mi fa venire i brividi, perchè è lontano nel tempo, perchè è un ragazzo, perchè nella poesia latina è un rivoluzionario, uno che si scioglie in da me basia mille, che usa il parlato basia, piuttosto che oscula... M'hai riportato indietro di così tanto tempo....Grazie per averla citata
 
 
snoopy68
snoopy68 il 21/09/08 alle 16:29 via WEB
Felicissimo di aver suscitato la tua vulcanica reazione, un abbraccio, Adalberto
 
   
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 21/09/08 alle 20:32 via WEB
scomposta?, me so' spettinata Adalbè? Scusa, Catullo è stato il mio primo amore!!!
 
     
snoopy68
snoopy68 il 21/09/08 alle 21:26 via WEB
Vulcanica...non scomposta!!!!
 
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