Prologo
Io scrivo per me stessa.
Liberare i pensieri mi rende libera.
Pertanto non cerco applausi....
Area personale
Menu
I miei Blog Amici
- chiudigliocchi
- DarkWood
- riflessi dellanima
- Continuum_Sin
- photo sintesi
- Autobus del Giorno
- ricomincio da qui
- N u a g e s
- end[or]fine.
- hasard et nécessité
- AlfaZulu
- LACACIA...nomade
- The Pretender
- Nudi pensieri
- il mio angolino
- Nihil
- I beg your pardon?
- io e annie
- Brain and Soul
- Concept store
- Something Strange
- Entrami nel cuore
- NOI DUE
- Delizioso
- NevroticaMente
- ROUGH ENOUGH
- So Be It
- Hesychìa Apparente
Post n°455 pubblicato il 09 Novembre 2017 da La_Cura_dgl
La sua vita era stata costellata di paure. Paura del buio. Paura delle giostre. Paura del vuoto. Paura di apparire. Paura di fallire. Paura della folla. Paura del volo. La paura è istinto di conservazione. E' adrenalina. E' il campanello del pericolo. La Signora Paura blocca. Comprime. Sussurra. Ingoia. Sputa. E tu sei lì, immobile. In bilico, tra conservare e cedere. Arretrare o attaccare. Piangere o ridere. Ed è in quel momento che la guardi in faccia. E non sei più quella di prima.
|
Post n°454 pubblicato il 17 Ottobre 2017 da La_Cura_dgl
Si alzò dalla vasca con pelle tiepida e gocce di fatica. Prese il suo asciugamo bianco e lo avvolse sul corpo. Ciocche di capelli bagnati le rigavano la fronte. Li scostò, ad una ad una. In quell'istante sentì un dito tirarle indietro l'asciugamano, che subito cadde sul pavimento umido. Quel dito sicuro le percorse la schiena. Dalla nuca al coccige. Per poi risalire. Stava ferma. Immobile. Tra i brividi di quella pressione. Il dito la spinse, in avanti. Premendo al centro della schiena. Flettendosi, sotto la pressione della spinta, perse l'equilibrio. Le sue gambe si fletterono mentre le mani si aggrapparono al bordo vasca. Provò a voltarsi, ma una mano decisa le spinse la testa in avanti. Per poi raccoglierle i capelli nel palmo. " Stai ferma"- tuonò quella voce calda e profonda. Trattenne anche il respiro, per stare in equilibrio. Immaginava il suo corpo, da tergo. Flesso. Umido. Aperto sotto la pressione di un dito. La morsa sui capelli la tirò all'indietro. Per poi piegarle il viso da un lato. Allora sentì quel corpo asciutto e imponente appoggiarsi, irriverentemente. Sentì staccare la presa e una mano sorreggerle il mento da un lato. Una bocca calda ad un millimetro dalla sua. E una lingua languida leccarle il viso. " buongiorno luce"- gli scrisse con la lingua sul volto. Per poi stringerla a sè e farla sparire tra le sua braccia immense.
|
Post n°453 pubblicato il 20 Settembre 2017 da La_Cura_dgl
-" Pronto" - " Ciao Andrea, sono Rebecca, come te la passi? Non rispondi mai al telefono e cominciavo a preoccuparmi!" - " Me la passo. Anzi, passa"- sbottò Andrea. Di ascoltare non ne aveva proprio voglia. Di parlare tantomeno. Ascoltò, in silenzio, il vociferare di Rebecca per alcuni minuti pensando a ciò che passa. Passa il tempo. Passano le automobili e le nuvole nel cielo. Passa la mano fra i capelli mentre tampono i capelli bagnati e tiepidi. Passano le risposte alle domande importanti. Passa la bambina con lo zaino e gli auricolari. Passano i ricordi. Li' la mente si ferma e arretra. E il cuore misura le punture. Fa ancora male? Meno, pensò Andrea. Quando i ricordi assumono contorni definiti, il cuore comincia a battere a ritmo regolare. Ora i contorni erano più chiari. No. Lei non aveva il pelo sullo stomaco. Anche se, astutamente, Simone glielo ricordava appicicandole un'antica etichetta sbiadita. No. Lei non era stata insensibile. Piuttosto aveva sentito di non poter essere ciò che lui voleva. No. Non esiste la piena condivisione. Perchè si è in due per poter usare il primo pronome plurale. E condividere significa " dividere con". Un altro o un'altra da sè. Cos'è in fondo amare? Sentiva che non era più necessario dare la giusta definizione. Lei non avrebbe più amato? Forse. A lui lasciava le sue certezze. E lei si teneva, con tiepida cura, l'ebrezza dei suoi dubbi.
|
Post n°452 pubblicato il 08 Settembre 2017 da La_Cura_dgl
Mi avresti portato sulla Luna. Ma io avevo paura di camminare anche sulla terra.
|
Post n°451 pubblicato il 08 Agosto 2017 da La_Cura_dgl
Se non mi trovi, cercami nelle parole che non ti ho detto. L'unico peccato che abbiamo commesso è stato questo. Usare minuti, ore e giorni a disquisire. E trattenere per minuti, ore e giorni parole non dette. Sepolte. Per sempre. In quel " per sempre" che non esiste, se non in un futuro " senza".
|
Inviato da: cassetta2
il 28/03/2024 alle 18:39
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:22
Inviato da: weather12
il 12/04/2022 alle 13:18
Inviato da: cassetta2
il 08/05/2019 alle 13:56
Inviato da: prefazione09
il 19/01/2019 alle 07:55