Prologo
Io scrivo per me stessa.
Liberare i pensieri mi rende libera.
Pertanto non cerco applausi....
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Post n°445 pubblicato il 19 Aprile 2017 da La_Cura_dgl
Aveva sempre preferito gli angoli alle linee. I quadrati ai cerchi. Le consonanti alle vocali. La notte al giorno. I pantaloni alla gonna. Il salato al dolce. I punti alle virgole. Ma sempre non è per sempre. E mai non è mai. Perchè basta una volta, e tutto si interrompe. Aveva incontrato la tenerezza. Che solo a scriverla le metteva paura. Figurarsi a viverla! Era una parola troppo tonda. Così corta e piena di vocali. Così mite da essere ingombrante. Eppure, ogni volta che pensava a lui, lei sbucava. Dannata tenerezza! Così indiscreta da essere diventata il sorriso di un pensiero. Ed una macchia di verde in un'uggiosa giornata d'autunno.
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Post n°444 pubblicato il 22 Marzo 2017 da La_Cura_dgl
Era stata in silenzio per mesi. Ovattata tra pensieri in bianco e nero. Tra presenza e assenza. Aveva provato a raccogliere la china per scrivere. Ma aveva preferito fissare il foglio bianco. Perchè ogni volta il peso delle parole aumentava. E quel foglio non avrebbe retto i suoi pensieri. Il sapore acre di quella solitudine l'aveva salvata. Dalle etichette appiccicate maldestramente. Dalla rabbia di cio' che non le appartiene. Da tutti quei " se" imperfetti. E finalmente aveva trovato la prossimità con se' stessa. Ingurgitando i suoi lati oscuri. Trovando la resa come la forma più vera dell'essere. Non siamo altro che il negativo degli sbagli altrui. Che, attraverso le crepe della nostra imperfezione, si insinuano. Fino a lacerare gli interstizi, di quel che rimane.
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Post n°443 pubblicato il 23 Dicembre 2016 da La_Cura_dgl
Gennaio 2013 Andrea era in ansia, come ogni volta che doveva andare dal medico. Sudava prima di entrare,con le mani che le si ghiacciavano. Muoveva continuamente le gambe, incrociandole e scavallandole, in sala d'attesa. Entrò dopo circa mezz'ora sentendo una goccia scenderle lungo la schiena. La visita fu come sempre accurata e lei parlava per dissimulare la paura. Poi le parole del medico " Tranquilla, va tutto bene, ci rivediamo tra un anno." Uscì, accaldata ma felice. Cercò il cellulare nella borsa, sempre piena di troppi oggetti inutili. Gli scrisse un sms - " E' andato tutto bene, ti adoro!" Simone rispose quasi subito - " Lo sapevo! Sono felice. Eh si...mi adori solo! :-) " " No, io ti amo!"- scrissero le sue mani, senza pensarci un secondo. Aveva detto ti amo, lo aveva detto. Sentendo che con lui era la cosa più naturale del mondo. Una cosa non sapeva. Che quel " ti amo" sarebbe stato per sempre.
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Post n°442 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da La_Cura_dgl
" Andrea corri!!!!!!"- tuonava la sua mente. Un passo, un altro, un altro, un altro ancora. E ancora uno. Un piede davanti all'altro, un respiro, l'aria che si muove, la terra che attutisce. Un inciampo, la tregua, la rincorsa, e di nuovo. "Corri Andrea, devi correre, più forte." All'improvviso si fermò, nell'affanno di quella corsa all'impazzata. Sentì ogni nervo tendere, ogni muscolo rilassare, ogni goccia di sudore calare. Sentì un corpo, il suo. Ribellarsi e ricomporsi. Liquefarsi, oltre la sua volontà. Oltre il suo orizzonte. Oltre sè. " Cosa cazzo corro a fare?!"- urlò. C'era un solo luogo dove voleva essere. Dove voleva stare. Dove poteva essere. Dove poteva non essere. Dove riusciva a respirare. Dove il tempo non è la somma dei secondi, ma la magia degli attimi. Dove il cuore batte a ritmo volontario. Dove le stelle hanno un'anima e la pioggia scende al posto delle lacrime. Dove le mani oltre toccare, sfiorano. E gli occhi dopo aver brillato, illuminano. Quel luogo è in fondo al cuore. Là, dove oltre a Te, nessuno è capace di entrare.
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Post n°441 pubblicato il 17 Novembre 2016 da La_Cura_dgl
Emittente. Ricevente. La comunicazione si articola in uno scambio tra chi parla e chi ascolta. E quello che ci sta in mezzo, le parole o i silenzi, si dimenano per evitare fraintendimenti. " Aspetta, prima vengo io!" - dice una parola all'altra. Il punto talvolta litiga coi puntini di sospensione, per prevaricarli. Le maiuscole sono di solito decise e presuntuose. Le minuscole, invece, hanno un'enorme pazienza. Perchè sono tutte uguali ma tutte diverse. Poi ci sono i silenzi. Loro si che hanno capito tutto. Aspettano che maiuscole e minuscole si facciano strada. Poi si impongono con la loro grandezza. I silenzi, loro, sono capaci di confondere i protagonisti. Perchè bastano a se' stessi e non hanno bisogno di essere capiti. Sono così e basta. E, guardando l'emittente ed il ricevente, se la ridono. Perchè spesso sono loro i responsabili delle incomprensioni. Tra quei soggetti supponenti che pensano di aver detto tutto. E di aver capito tutto. " Non avete capito niente!"- tuonano fra se' e se'. E se ne stanno lì immobili. E un po' presuntuosi. Ad aspettare che quegli stupidi degli esseri umani facciano pace con se' stessi. E, guardando oltre il proprio naso, si accorgono che non esisterebbe la musica. Se prima non avessero inventato il silenzio.
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