Creato da SpettaCheArrivo il 31/03/2006
è un mondo difficile... (Matti, ci fanno diventare!)

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Messaggi di Gennaio 2013

La casa senza scope (2)

                                      

 

 

Apro la porta ed entro.
Accendo la luce, a destra della porta.... Oooooohhhhhhh........ Ma che bellaaaaaaa!!! Pavimento a piastrelloni ardesia lucida, bellissimo!
'Somma, una casetta niente male davvero: moderna, arredata bene. In pratica era composta da: Ingresso ampio, cucina piccolissima (ma veramente STRACOMPLETA!), bagno (piccolo) con vasca, sala grande con divano bianco in pelle, Tv LED 40" e mobile bar, e camera da letto piccolina. In più, un terrazzo verandato, ma non sfruttabile in quei giorni (-10°).

Pavimento di camera e sala in parquet, tutto il resto piastrelle lucide colr ardesia.
Guardo, con un sorriso da idiota stampato in faccia, tutte le stanze. Accendo immediatamente la TV e mi tolgo lo gnu che avevo addosso per il freddo. Ovviamente corro in bagno a vedere com'è, e resomi conto della ovvia mancanza del bidet, mi rincuoro con la pulizia quasi asettica, l'ordine e la modernità dell'ambiente.

Doccetta veloce, cambio GNU e sguisssshhhhhhhhh..... Di filato a cenare! C'è la neve, ma rende ancora tutto più lounge; che non so bene cosa vuol dire, ma ci sta bene nel discorso. Ma tanto avete capito perfettamente cosa intendo.

Al rientro, la sera, vengo investito meravigliosamente dal caldo, quando apro il portone; e ancora di più quando entro in casa. Riguardo il tutto dalla soglia, come un cretino. Bellissima, un gran culo, aver trovato questa casetta. Ma... Quel pavimento così bello, così luCCCCCido e così moderno è pieno di impronte bagnate di neve delle mie scarpe, quando sono entrato prima. Sai che palle, ogni volta pulire? Idea! Scarpe fuori dalla porta (come i vicini, noto), ed entrare sempre senza.

Però adesso mi tocca già pulire, perchè se la proprietaria al rientro vede che ho lasciato tutto sporco... Penserà che "il solito italiano, cafone e menefreghista ignorante, e bla bla bla"... E non avrebbe torto, anche perchè (giuro!) il giorno dopo ho visto tre italiani grattarsi le posate da un Hotel! Posate normali, eh? Da cucina di casa...

Ok... Cerco il bastone da lavare in terra e mi levo 'sta menata. In bagno... Non c'è. In camera, dietro la porta... Sotto al letto... niente.
Cucina? Macchè. Uhm....

Maccchesssscemo! Fuori, no? In veranda, in uno dei due armadi! ...Nemmeno.
Possibile?
'Somma, niente di niente! Nè scope, bastoni, neanche un mocio consumato! Ni-en-te!
Ma come la pulisce, casa, questa?
Ma soprattutto... Come ca§§o la pulisco io??? Paaaanico! Cerca di nuovo: sala, camera, bagno, veranda, cucina... Avrà la cantina!!!! Per forza!

Per farla breve... SCOTTEX e detersivo liquido. E dopo, SCOTTEX e acqua, perchè essendo lucido era tutto un alone!
E dopo? Punta di piedi SEMPRE e MAI le scarpe!

Ou, se riescono a tenere così pulito senza scope, io mi faccio qualche domanda anche sul bidet!!!

N-no... no no... Non "sul bidet" nel senso che mi chiedo stando seduto. nel senso che... va beh, dai, s'è capito!

 

                                          

 
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La casa senza scope

Adoro viaggiare. Come la maggiorparte di tutti voi, presumo. Ma anche no.

E quando  viaggio, specie all'estero, guardo sempre le stesse, identiche cose. Sono monotono, lo so.

Ma è più forte di me.


Guardo come funzionano i trasporti. E ogni volta penso, sospirando:

“Aaahhhh... Se a Genova avessimo una metropolitana così veloce e pulita...”

Guardo la pulizia delle strade, e faccio caso a come sono più curate, rispetto alle nostre.

Guardo la gente, come  cammina, che facce fa...

Li guardo, con ammirazione, quando con una temperatura di -6 stanno fermi, immobili,  ad aspettare che scatti il verde per attraversare; ad un incrocio DRITTO, con una visuale di 8 Km, alle 3 di notte; dove se volti la testa da una parte e dall'altra noti che non passerà nessuno nei prossimi 40 minuti. Eppure aspettano. Perchè è rosso.

Qui te lo fanno apposta: i pedoni attraversano DI PROPOSITO col rosso, per spaventarti; cominciano camminando timidamente, e poi accennano una corsetta, per disorientarti. Bastardi...


Guardo  i bagni. Pubblici, privati, tutti. Ho la fissazione, davvero.

A parte che io sono uno di quelli che nei bagni pubblici apro la porta col gomito e la chiudo con la scarpa... Tiro un pezzetto di carta igienica per mettere la sicura della porta e mi muovo come se stessi facendo  una gara a chi viene a contatto con meno superfici possibili. Mi lavo le mani, me le stralavo. Poi magari prendo il bus, scendo e  mangio un panino con le mani. Assurdo. Inconcepibile. Zozzone!


Alcune volte vado in bagno solo per vederlo, anche se non ne ho bisogno. In aeroporto sono i miei preferiti. All'estero sono sempre puliti. Ok, ok, io viaggio spesso in nord Europa, mi piace vincere facile...


Ma sono quasi dei salottini...

Se poi c'è quel coso che ti asciuga le mani senza nemmeno toccarlo... Hai presente? Quello che infili le mani nella fessura e una meravigliosa aria  calda col turbo soffia sul palmo e sul dorso contemporaneamente... Fantastico. Non uscirei più.

Qui abbiamo quello della Vortice, col tasto rosso, che l'aria (fredda!) ha  la    potenza di una cavalletta... Secondo me dentro c'è un passerotto  morto dal freddo che sta esalando gli ultimi respiri...


E poi li montano sempre  in modo che per asciugarti le mani devi alzarle: così quella poca aria fa sì che le gocce d'acqua ti si infilano nelle maniche Ma  saranno stronzi?

Sono tornato da poco da un viaggio. Solito copione: bagno in aeroporto, metro,  semafori... Sempre uguale. Ho affittato un appartamento, anzichè andare in albergo, con quei siti di adesso dove la gente affitta casa propria e loro vanno a dormire non si sa dove. Sì, quelle formule tipo "pago meno ma ho tutto, spero che sia tutto decente altrimenti non ti pago e se ti pago non so quando lo farò così impari ad affittare casa tua descrivendola come una villa e invece è una bettola." Così, senza nemmeno una virgola.

Arrivo, la proprietaria mi scrive  una mail dicendomi dove trovare le chiavi, e augurandomi un buon soggiorno.

Trovo la casa, un bel quartiere, pseudo-elegante... Un palazzo tenuto bene, un pò anonimo, ma chissene: mica devo stare in casa.



Appartamento al piano terra: meglio così... Nè scale nè ascensore. Comodo. Già nel portone un bel tepore che fa presagire  anche un bel calduccio in casa. Le premesse ci sono tutte, meglio così.

Apro la porta...

 

 
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Sig. Mangialacapra!

Post n°621 pubblicato il 24 Gennaio 2013 da SpettaCheArrivo
 

Il problema più grande del fatto di andare all'ospedale, non è tanto la condizione fisica... È l'attesa...
È il fatto di stare lì, in uno stanzone enorme, ad aspettare che qualche infermiera caritatevole incroci il tuo sguardo
sfinito e triste, e decida di chiamare proprio te.
Hai notato che quando sei all'ospedale fa sempre un caldo africano?
Puoi aprire le finestre, spegnere i termosifoni... Niente... Se chiudi un attimo gli occhi puoi immaginare cammelli tra le dune e leoni nella savana.
Quel caldo lì, è provocato dalla gente che SBUFFA in continuazione, perchè è in attesa. Quando cominci a renderti conto che dovrai stare lì
ben più tempo delle due orette che avevi preventivato, cominci a sbuffare. E quando lo fanno in continuazione 20... 30... 80 persone, ecco che la temperatura sale.
Ed il riscaldamento globale aumenta. Altro che effetto serra... Dovrebbe chiamarsi "effetto ATTESA"!

Ieri mattina ero all'ospedale, ad accompagnare una persona.
Arriviamo all'accettazione e stampano un bel foglio con tutti i dati anagrafici, il motivo ecc... E in alto a destra, un bel numero grande. il TUO, numero:
quello che ti identifica, che dice che sei tu. Il numero della coda. Ma ti rendi subito conto di due cose fondamentali: la prima è che in tutto l'ospedale
ci sono avvisi che il numeretto non viene chiamato in maniera progressiva; nel senso che se arriva uno più grave di te, passa lui. Giusto. Ovvio. Palese.
La seconda è che quando vai all'ospedale, sono sempre TUTTI più gravi di te. Ma com'è possibile? E giù a sbuffare...
In più, il tuo numeretto serve per la privacy: così quando ti chiamano, nessuno dei presenti sa o capisce qualcosa su chi sei.

Ad un certo punto spunta un'infermiera, dalla porta scorrevole:
"Mangialacapra! Signor Mangialacapra Venga, tocca a lei."
Ma come... E il numeretto? Niente?
Zero. Mettono il numeretto, ma poi ti chiamano per nome. Troppo difficile...
E la privacy? Sparita? Mah...
E poi cosa urli, scusa? Ma perchè le infermiere parlano come se fossero tutti sordi?

                    

"Venga, gioia... (gioia???) Porti l'esito della visita RETTALE laggiù, alla stanza 24"
Ok, hai detto il suo cognome, che cos'ha e dove deve andare. Il tutto URLANDO. Vuoi mica dire a tutti anche dove abita, e che magari soffre di disfunzione erettile? Ma dai...
Anche perchè le infermiere urlano sempre, e ti chiamano con questi nomignoli che ti danno più fastidio che altro...

'Somma, noi ce ne stiamo lì buoni buoni in disparte, commentando a bassa voce questo e quello... (Inutile ricordarlo: in quelle situazioni è sempre un CINEMA!), e cercando di non incrociare troppo gli sguardi
di quelli che lamentandosi ad alta voce "Senta, io sono qui dalle otto, eh? È UNO SCHIFO! SIAMO PROPRIO IN ITALIA!", cercano approvazione negli altri pazienti, per fomentare una sorta di
rivoluzione sanitaria!

                     

Dopo quattro ore e mezza di attesa, vado a prendermi un caffè alla macchinetta, anche per togliermi un pò da quello stanzone con 80 gradi!
Arrivato al distributore di caffè acqua sporca, noto che in un angolo c'è una signora che era in attesa con noi; incrociamo gli sguardi, mezzo sorriso... Poi mi guarda e mi chiede:
"A posto? Gliel'hanno dato il letto?"

 

                                                

io socchiudo leggermente gli occhi, spostando un pochino la testa nella sua direzione, come quando non hai capito bene una cosa, hai presente? E lei:
"Sì, alla persona che è con lei: gliel'hanno dato il letto?"

                 

La guardo, pensando centinaia di cose su di lei...
"Ma mica deve ricoverarsi!!!"

 

                      


Ma come stai??? Ma come può, la gente, farsi venire in mente certe frasi infelici?
Io mi stupisco ancora adesso, di certe cose...

Mah...

 

 
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