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Trasporti rapidi per crescere

Post n°123 pubblicato il 30 Marzo 2021 da storie

Riflessioni a braccio sul calo demografico della città di Trieste e del suo mega progetto per il recupero del Porto vecchio.

Sicuramente la mia opinione vale per me - che ci credo fortemente - e per chi la condivide, comunque mi compiaccio di aver avuto ragione nel mio piccolo 30 anni fa quando sentivo la necessità (e la comunicavo anche alla stampa) di nuovi collegamenti della città per il porto e per il resto del Paese. Oggi la politica portuale mi conforta, ma da sole tali scelte non sono ancora sufficienti affinché la città riesca a fare lo scatto di reni per il recupero di cittadini (e quindi di ricchezza e importanza politica).

E' necessario che Trieste si ponga al centro di una rete di trasporti di PERSONE (e conseguentemente di servizi e merci). In pratica: ci vogliono treni veloci per Lubiana, Vienna, Zagabria, Budapest, oltre che per (naturalmente) Venezia, Milano e Roma. Solo raggiungendo in 3/4 ore la gran parte di queste città, Trieste diventerebbe maggiormente attrattiva di investimenti importanti e per conseguenza polarizzerebbe lavoratori generando una spirale di incremento demografico.

Si è iniziato appena due anni fa a istituire dei treni regionali per Lubiana, e qualcosa si è mosso in tal senso per poi bloccarsi... Sono previsti sia treni veloci in futuro, che treni diretti per Vienna... speriamo si recuperino le rotte in fretta, abbattendo i confini residui.

Credo inoltre che lo smart working possa addirittura facilitare una sorta di "pendolarismo" infrasettimanale per chi dall'entroterra abbia voglia di lavorare dalla propria casa vista mare...

Ed è in quest'ottica di collegamenti che il primo passo BASE da fare ASSOLUTAMENTE - senza altro tempo da perdere - è quello di saldare in maniera inscindibile le connessioni di trasporto pubblico lungo tutta la fascia costiera. Se da Trieste a Ronchi, tutto sommato il collegamento è buono e capillare (meglio se servito da un TRM - Trasporto rapido di massa), da Trst a Koper e oltre fino a Piran si verifica una "rottura di carico" in prossimità del confine.

Il successo della Parenzana dovrebbe insegnare quale potrebbe essere la strada da perseguire: linee bus allungate in entrambi i sensi: almeno verso Muggia e Stadio dal nostro versate, verso Ancarano e Capodistria dall'altro...

Incentivare il bike e car sharing transfrontaliero, permettere il trasporto di bici e monopattini sui bus e motonavi che riprendano le antiche rotte da Trieste a Capodistria/Pirano e viceversa... Ma farlo con una previsione di lungo periodo.

Si deve creare conoscenza e fidelizzazione dell'offerta di trasporto. Solo così a mio parere si può cambiare rotta. Qualsiasi bellissimo progetto sulla città, slegato da una sua capillarità di collegementi, secondo me sarà fallimentare.

 
 
 
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