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Spunto per riflettere sull' odierno di questo periodo

Post n°167 pubblicato il 02 Dicembre 2021 da trudj85

Calma gente, calma.

 

L’ insoddisfazione generale continua a salire ed il mondo del lavoro non riesce più a soddisfare i bisogni reali della gente. Dalla parte gestionale/manageriale si punta sempre più ad “aumentare” riducendo minimizzando e sfruttando il più possibile le risorse a disposizione per ottenere risultati sempre migliori, sempre in crescita, e sempre di più perché le statistiche devono rimanere costanti nel tempo (se non addirittura costantemente sempre più in crescita costante).

Calma gente, calma.

 

Le persone non vanno più a scuola per imparare qualcosa in base alle proprie scelte. Le persone sono gestite interamente dalla società: o meglio, dal pensiero sociale delle stronzate che si dicono giorno per giorno, una dopo l’ altra.

Calma gente, calma.

 

Questo pensiero sociale è immaturo. Non accetta la vita, non accetta le diversità, non accetta il tempo. Non accetta il corso naturale della vita. Abusa dello stato di capacità e salute nel fiore della vita per poi scaricare e trattare le persone come se fossero materiale lavorativo (qualcuno qualitativo, qualcuno in altro modo) ma pur sempre considerati oggetti.

Calma gente, calma.

Questo pensiero sociale (non condiviso da tantissime persone indipendenti e soprattutto realmente mature) strumentalizza tutto, anche noi stessi, riducendo ad un oggetto anche i pionieri e promotori di tutto ciò, in nome del progresso e benessere, a sbaffo e discapito di una realtà completamente diversa che si basa e dialoga su un linguaggio completamente diverso, con argomenti diversi, con parole diverse.

 

Calma gente, calma.

 

Voglio riportare l’ attenzione su un punto di partenza neutro di cui il pensiero sociale se ne appropria arrogantemente:

SIAMO ESSERI UMANI

 

non superrobot indistruttibili ed eterni. Questa insoddisfazione ed insofferenza di tutti è basato dal fatto che il “pensiero sociale” prepotentemente si è imposto a prescindere senza l’ approvazione di tutti, ma solo da parte di chi voleva far la guerra e non da chi non la voleva. Quindi gli altri si ritrovano forzatamente in un gioco che a prescindere non volevano esserne partecipi e fare.

Calma gente, calma.

 

Tantissimi (quelli del pensiero sociale non approvato né condiviso da tutti, ma da pochi individui - promotori di esso stesso - spinto ed imposto) non si rendono conto del danno che stan recando a chi invece non vuol atteggiarsi con la stessa sinfonia di questo pensiero sociale.

 

Calma gente, calma.

 

Il pensiero sociale nasce Dall’ esigenza di chiunque di comprendere la propria vita e sé stessi, per poi potersi esprimere e realizzarsi giorno per giorno nella propria vita quotidiana, arrivando alla fine di essa soddisfatti e bisognosi di andare a riposare la notte, per poi svegliarsi un altro giorno ancora e poter dire “wow che bello, anche oggi posso realizzarmi sentirmi felice e manifestare gioia e felicità, condividendola con chi vuol condividere questo stato di benessere!”.

 

Onestamente non ho mai sentito parlare in questi termini nessuno, son frutto adesso delle osservazioni dalla mia coscienza.

Calma gente, calma.

 

Abbiamo già provato e riprovato in passato un sacco di cose, questo ce lo siamo sempre insegnati e puntualmente dire e fare son due strade a sé stanti che hanno in comune ben poco, se non niente. Quindi che serve controllare così minuziosamente ed imporre imperativamente decisioni di un pensiero sociale autocostruitosi e non imparziale? Serve solo a creare discordia zizzania malessere e va a minare e distruggere anche il nascere di ogni qualsiasi intenzione a prescindere, che sia buona o cattiva. Va a creare una situazione che le persone divergono da sé stesse per cercare e ritrovare sé stessi quando invece basta solamente cambiare approccio punto di vista e linguaggio, che molto probabilmente poi il termine descrittivo di “pensiero comune” potrebbe acquistare lo stesso valore del significato di entrambe le parole associate.

Calma gente, calma.

 

Abbiamo sempre tempo, che è scandito con la sua velocità non con quella che vogliamo imporre noi. Noi esseri viventi non siamo nemmeno in grado di modificarlo, ma certamente siamo diventati molto abili nell’ ingannarci che siamo abili più di quel che pensiamo in esse quando invece proviamo ad usare le nostre capacità in modo sbagliato e pretendiamo che sia così e continuiamo a ripetizione. Non serve andare a migliorarsi, quando non si arriva prima ad esser capaci a capire, gestire, e mantenere in equilibrio e movimento quel che già c’ è. Qualcuno prima di noi ha creato questo posto dove stiamo, e chissà quanti errori ha fatto prima di noi per poterci dare un luogo dove vivere decente, dove non c’ è bisogno di modificare per far nuovo migliorare. Questo si chiama voler disprezzare ciò che si ha mentendo che si parte da questa base che oggettivamente non ha valenza, e questo pensiero sociale spinge i singoli individui a pensare che sia tutto da cambiare e migliorare, che sia tutto sbagliato intorno a noi, che niente funziona, che sta morendo tutto e non ci sarà un seguito od un domani. Quindi, se davvero fosse così come ci espone questo modo di pensare comune, non esisteremmo nemmeno noi perché essendo di principio sbagliato e completamente da rifare, di conseguenza saremmo tutti quanti sbagliati e quindi da terminare per lasciar spazio a qualcuno di più “giusto” o per utilizzare un termine più adeguato, “meglio” di chiunque altro tra tutti noi. Questo modo di pensare sociale (offerto e su tutt’ altri discorsi dell’ effettivo pensiero collettivo globale) a cosa vuole spingerci effettivamente? Quali sono i suoi argomenti, qual è il suo modo di parlare, quali sono le intenzioni che governano la sua giornata il suo modo di approcciarsi a sé stesso per viversi quotidianamente? Son tutte domande che sorgono spontanee e naturalmente. Queste azioni e reazioni spontanee e completamente naturali son da dar seguito, perché queste stesse sono completamente umane ed è da qui che nasce di conseguenza un pensiero collettivo sociale comune che verrà poi riconosciuto proprio con questi termini e significati, e non altro.

Calma gente, calma.

 

Dobbiamo solo comprendere che chiunque sotto stress potrebbe avere reazioni fuori dal comprensibile, per poter ritornare su una via che è quella della normale vita umana, non quella della del pensiero lavorativo capitalistico. Se realmente fossimo tutti in linea su questo modo di pensare lavorativo capitalistico, non ci sarebbe il concetto di vita ed essere umano. Ci sarebbe solo il pensiero statico riduttivo a sé stesso escludente le diversità nella collettività.

Calma gente, calma.

 

Con quel modo di pensare ci sarebbero solo un numero infinito di personefotocopie esenti da ogni qualsiasi altra forma di diversità, perché distruttivi verso essa a prescindere per non accettazione.

 

Ok, è su questo pensiero che espongo in questo testo che bisogna mettere attenzione (non concentrarla tutta e distrarsi su tutti gli altri aspetti di noi stessi come essere umano).

 

Perché a seguito di questo malessere che accenno ci sta un grosso problema comune causato proprio da questo modo di pensare sociale e sbrigativo che punta a concentrarsi sul lavoro per risolvere ogni aspetto sociale della propria vita, a discapito di una cosa basilare: la propria vita con tutti i propri aspetti e ciò che la riguarda parte proprio dal considerare che siamo noi stessi il centro della nostra vita, e tutte queste sfumature che nascono e partono da noi son tutte sfumature e diversità che devono esserci in ognuno di noi nella propria forma, altrimenti ci sarebbero individui sterili (oggetti, numerati considerati e conteggiati esclusivamente quali numero) che compongono un gruppo per un periodo di tempo limitato. In questo momento sto usando il lessico e la conversazione in modo completamente oggettivo e relativo.

 

Calma gente, calma.

 

Praticamente le ultime frasi sono apatiche e conformi a questo che è il modo di pensare attuale collettivo che viene ripetuto continuamente attraverso il pensiero collettivo nella società capitalista (perché è questo che effettivamente è). Non è sbagliato guadagnarsi da vivere, ma di certo c’è chi la complica a discapito di tantissimi altri, ovviamente con correlate tutte le tematiche ecc ecc che si porta dietro questo modo di fare. È un modo di fare ignorante ed irresponsabile, perché spinge il singolo individuo a dissociarsi da chiunque per l’ egoismo della propria individualità senza tener conto che non è da solo a vivere in questa esistenza e che i pensieri e fare di ognuno si interseca con quella di tutti gli altri e la condiziona, a prescindere dal proprio volere od intenzioni.

È questo che realmente vogliamo? La vita stessa ed il nostro modo di fare inconscio alla fin della fiera rispondono che tanti si prestano ed atteggiano così tutta una vita per arrivare al culmine (non sto dicendo alla morte, ho detto al culmine intendo quando si arriva al punto di esser realmente coscienti e maturi e quindi responsabili) di essa stessa che si rinnega tutto quanto per ammettere proprio questo errore di pensiero che è questo mantenuto pompato per tutta una vita, a discapito della sincerità e verità. Alla fine poi andiamo tutti a cercare queste due cose, sincerità e verità. Non cerchiamo gloria e record inimmaginabili ed irraggiungibili (come le collezioni dei punti del supermercato). La vita non è una moneta, la vita non è un oggetto, tanto quanto le persone che la compongono, tanto quanto il fare a cui si destreggiano.

 

Calma gente, calma.

 

Socialmente ci son troppe persone che son troppo materialiste con la cattiva abitudine di sminuire e togliere valore ad una cosa semplicissima: la vita dell’ essere umano, singolo od in gruppo che sia.

Pensiamoci con calma gente, calma. E capiamo.

Questo va fatto. Non la merda collettiva che si sta per scaricare nelle tasche di ogni singola persona reciprocamente, come il pensiero sociale comune continua ad inculcare nella testa della gente e continua a fare così ogni giorno, a sbaffo della ragione sincerità e realtà.

 
 
 
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