Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

 

« A loro insaputaCome si cambia »

La Rocca delle Caminate

Post n°534 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da hieronimusb

Nella mia regione di adozione c'è in questi giorni un dibattito forte, perchè il sindaco di Meldola, Dr. Gian Luca Zattini, insieme alla sua giunta avrebbero deciso di riaccendere il vecchio faro della Rocca delle Caminate.

Ora credo che la maggior parte degli italiani ad una notizia simile direbbero "Embè?", ma solo perchè pochi sanno che quel castello situato a pochi Km da Predappio sulle colline forlivesi fu la residenza estiva di Benito Mussolini e che il faro, fatovi installare dal suddetto, con un fascio di luce tricolore annunciava da Rimini ad Imola che il Duce era in vacanza.

Il sindaco pensa in questo modo di incrementare il turismo e potrebbe essere una buona idea perchè il castello merita davvero una visita non soltanto in occasione delle rievocazioni medievali, se poi come previsto aprirà anche un ristorante sarebbe un ottimo posto per una cena estiva quando in pianura si soffoca.

Ma ovviamente, come ogni volta che un'operazione di qualsiasi tipo potrebbe rievocare qualcosa di un passato non troppo lontano, ma neppure troppo vicino, c'è subito qualcuno che insorge. In primo luogo l'Anpi e comunità ebraica.

Si teme un pellegrinaggio dei nostalgici neri cosa assolutamente possibile, come avviene già a Predappio ed alla tomba di Mussolini senza che questo crei alcun tipo di problema di ordine pubblico.

C'è da dire che la provincia di Forlì ha dato parere favorevole con un voto bipartisan e che anche all'interno dell'Anpi le posizioni sono differenti, tra chi vorrebbe che il faro fosse un messaggio di pace e chi, come la presidentessa regionale, sentenzia «Se è rimasto spento finora, deve continuare a esserlo. L’accensione era legata alla presenza di Mussolini, che non merita certo di essere ricordato. Il faro rievoca la sua persona e l’Anpi non dimentica».

A me piacerebbe che finalmente si potesse iniziare a parlare di quel momento della storia italiana senza ricorrere ancora, scusate il termine, a partigianerie.

Questa ossessione da parte dei vincitori di allora a perseguire la dmnatio memoriae di tutto ciò che può ricordare il partito fascista inizia ad essermi di peso perchè , anzichè placare, continua a fomentare odi e divisioni che si traducono in nostalgie, rivendicazioni ed emulazioni.

Come sempre tutto ciò che è vietato e proibito diventa irresistibile, ricordate Emanuele Filiberto, il rampollo di casa Savoia che finchè è stato esiliato era un personaggio pubblico presente a trasmissioni TV, interviste, giornali eccc? Beh, poco dopo che l'esilio è stato revocato ed ha potuto tornare in Patria è finito nel dimenticatoio, così dovremmo fare con i busti del duce e tutti quegli ammenicoli un po' pacchiani che fanno la fortuna di alcuni negozi di Souvenir di Predappio.

Quel periodo, piaccia o meno, lo si voglia o meno è parte della Storia d'Italia, Benito Mussolini è parte della storia d'Italia come lo sono Mazzini e Garibaldi, se oggi siamo ciò che siamo, nel bene o nel male è perchè siamo passati anche attraverso quel periodo storico.

La Storia non si nega, si impara! 
Solamente conoscendo la Storia si possono evitare gli errori commessi in passato, solamente conoscendo tutta la Storia senza ececzione alcuna, si possono riconoscere i segni, i passaggi che hanno condotto ai più grandi genocidi de3l secolo scorso e soprattutto conoscendo la Storia si può vedere come quei segni siano presenti tuttora nel nostro presente.

A me non spaventano poche centinaia di nostagici che andrebbero a visitare la Rocca delle Caminate per respirare la stessa aria che respirava il Duce o vedere il panorama su cui si erano posati i suoi occhi.

A me preoccupano molto di più tutte quelle centinaia di migliaia di persone che non sanno riconoscere come la guerra ai migranti, ai clandestini di oggi usi gli stessi concetti, la stessa propaganda di allora.
A me preoccupano quelli che mi parlano di libertà e democrazia, che si autoeleggono a difensori di questi valori per poi negarli completamente in nome dell'idea che loro hanno di libertà e democrazia svuotandoli di significato e rendendoli slogan.

Sono stato a vedere la tomba di Mussolini, ci sono stato per curiosità, così come sono stato a Roma a vedere l'ara su cui fu bruciato il corpo di Giulio Cesare o all'isola d'Elba a vedere la casa in cui visse Napoleone.

Mi danno fastidio gli adesivi comparsi un po' ovunque nel mio paese "I love fascism", ma penso che sia proprio questo continuo rivangare gli odi del passato ad alimentare questo eterno scontro tra due fazioni che ormai potrebbero trovare posto solo più in qualche rievocazione storica .

Auspico un paese finalmente unito, dove sia possibile guardare alla Storia con animo sereno dando ad ognuno le sue ragioni ed i suoi torti e che inizi finalmente ad occuparsi dei suoi problemi veri, che sono gravi e sono tanti e non sono sicuro causati da un faro che si accende nella notte.






 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963