Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi di Dicembre 2021

31 Dicembre 2021

Post n°586 pubblicato il 31 Dicembre 2021 da hieronimusb

31 dicembre, San Silvestro, (Auguri Silver).😘
E' il giorno dei bilanci!
Bilanci di un anno passato che per me coincidono quasi con i bilanci della vita visto che c'è solo uno slittamento di 5 giorni tra il mio compleanno e la fine dell'anno, quindi mentre sono seduto al mio posto di lavoro provo a guardare indietro a questi 365 giorni appena trascorsi.
Giusto giusto un anno fa firmavo il mio ennesimo contratto di lavoro, credo l'ultimo della carriera, essere ancora ricercato a 62 anni, sentirmi dire ancora una volta dicci quanto vuoi per lavorare per noi è indubbiamente una soddisfazione, il lavoro mi piace, credo di essere andato oltre le aspettative dell'azienda, ma mi pesa un poco dovermi recare sempre a Modena, nell'anno nuovo cercherò di gestire meglio il mio tempo prendendomi almeno un giorno a settimana da stare a casa, (tanto posso lavorare anche da qui).
Per il resto è un anno che è trascorso.
Per carattere ho una scorza di misantropia che mi fa scivolare addosso ciò che accade intorno a me, posso muovermi in questo mondo impazzito come se non fosse cosa che mi riguarda, sono anni che non guardo un TG!
Scorro i giornali, passeggio su FB, ma sempre meno perchè ci trovo troppa stupidità.
A modo mio sono un razzista, non guardo etnia, religione, colore della pelle o genere, guardo l'approccio alle cose, l'uso dei neuroni e mi accade di isolarmi sempre di più, di vivere sempre meglio con i gatti che con gli umani.
Invecchiando non posso che peggiorare.
Silver dice che usiamo poco i nostri giorni, che cambiamo degli anni ancora quasi nuovi ed è vero, ma che ci possiamo fare?
Parlo con i ragazzi al lavoro e mi descrivono la vita in Senegal dove le persone del villaggio si ritrovano, si siedono per terra in cerchio a chiaccherare, non sono stressate, non hanno smania di arrivare, hanno una vita più breve della nostra, ma sono più felici.
Poi, però, le cose cambiano anche lì e lo dimostra il fatto che hanno dovuto mollare tutto per venire qui a vivere la nostra vita.
Ma davvero possiamo chiamare tutto questo progresso?
E il 2022 come sarà?
Credo che in buona parte dipenda da noi, da come lo affronteremo, se ci faremo spaventare dall'onda o se saremo come quei surfisti, piccolissimi di fronte ad un onda gigantesca, ma che la cavalcano, la usano per prendere velocità, per scaricare l'adrenalina e poi, all'ultimo momento, mentre già l'onda si piega verso la spiaggia quasi a volerli schiacciare ne schizzano fuori su un mare calmo pronti a ricominciare per restare per sempre giovani.

 
 
 

Lettera aperta ai leghisti

Post n°585 pubblicato il 24 Dicembre 2021 da hieronimusb

E tra auguri, presepi, cuoricini che tempestano le pagine di FB in questi giorni cosa mi tocca vedere?
Il bigliettino augurale della Lega che, non si sa se nel tentativo continuo e costante di seminare zizzania e odio o di manifestare apertamente la propria ignoranza tira fuori uno strafalcione religioso clamoroso.
"Giuseppe il Padre, Maria la madre sperando che in Europa nessuno si offenda."
Egregi baciatori di rosari e branditori di crocefissi, vorrei farvi presente alcune cosine che, ergendovi a difensori della religione cristiana dovreste conoscere bene.
Se Gesù fosse figlio di Giuseppe sarebbe semplicemente un uomo, nato da uomo e quindi crollerebbe tutto quel sistema di fede per cui Gesù è, al tempo stesso, vero uomo e vero Dio.
E' ovviamente un atto di fede, ci si può credere o meno, ma se vi sentite difensori della religione cristiana siete obbligati a crederci.
Ma in questa occasione vorrei anche andare oltre per spiegarvi come, questa famiglia che ci poponete, sia quanto di più lontano ci possa essere dal vostro concetto di "famiglia tradizionale", sia agli antipodi delle vostre concezioni , sia la meno Pilloniana che esista e non solo per le caratteristiche soprannaturali di almeno due dei suoi membri.
Se diamo retta al Vangelo cosa vediamo?
Una maternità surrogata! che è il termine tecnico per ciò che voi chiamate più volgarmente "utero in affitto".
Ognuno può avere le sue idee al riguardo, personalmente ritengo che essendoci molti bambini già vivi in attesa di affetto sia egoistico volerne fare a tutti i costi uno con i propri geni, ma  devo prendere atto che Dio Onnipotente, quello stesso che ha creato un uomo dal fango e gli ha dato vita, ha scelto il grembo di una donna per far nascere Suo Figlio, non ha creato un profeta o un Messia dal nulla, ma ha scelto di farlo nascere proprio in questa maniera.
Proseguendo abbiamo una famiglia allargata, una ragazza madre, un bimbo ed un uomo, Giuseppe, che se ne fa carico e cresce il figlio come fosse figlio suo.
Quanti Giuseppe ci sono nel mondo? Quanti uomini crescono figli delle loro compagne, figli non loro con lo stesso affetto, attenzione, cura, amore con cui avrebbero cresciuto i figli loro?
Sono tantissimi  
Perchè l'amore non è questione di eredità genetiche, è Amore e basta.
Si è padri non in quanto fornitori di una poarte del patrimonio genetico, ma perchè capaci di dare Amore.
E l'Amore è alla base di ogni famiglia, comunque sia composta.
Poi c'è la vicenda di questa famiglia, prima respinti da ogni luogo, non accettati, non voluti, tanto che il bambino nascerà in un posto misero, vegliato da due animali umili, che aiutano gli uomini nel lavoro di tutti i giorni.
Il Re del mondo, sempre stando all'iconografia, nasce sulla paglia vegliato e riscaldato da un asino e da un bue.
Immediatamente dopo diventano profughi, devono fuggire in una terra straniera per avere asilo perchè perseguitati dal potere...
Non vi sembra potente questa immagine? Non vi sembra che debba evocare qualcosa che abbiamo ben presente nella nostra vita agiata di oggi?
Se poi un giorno, quello stesso bimbo ci chiederà di riconoscerlo nel volto del nostro prossimo, come possiamo non vederlo negli occhi di chi cerca una vita migliore di chi fugge da guerre, miseria, persecuzioni.
Come possiamo non vederlo in quelle famiglie nella neve del confine polacco, nei barconi che solcano il mediterraneo, nelle file di persone intirizzite che valicano le nostre Alpi?
In questo Natale mi piacerebbe che voi, "difensori del Cristianesimo", prendeste in mano un Vangelo e lo leggeste e vi fermaste a riflettere, perchè il messaggio contenuto è molto più grande e più potente di quanto vi raccontate.

 
 
 

Il Peccato originale?

Post n°584 pubblicato il 08 Dicembre 2021 da hieronimusb

Oggi, 8 dicembre nella tradizione popolare è il giorno in cui si ricorda il concepimento di Maria, (che nascerà poi esattamente 9 mesi dopo all'8 di Settembre).
Proprio per questo Pio IX fissò nell'8 Dicembre la festa dell'Immacolata Concezione, ossia di colei che nacque senza peccato originale.
Quando studiavo teologia mi sono convinto che spesso i dogmi nascono da riflessioni razionali su ciò che razionale non è per cui ad un certo punto non riuscendo a cavare un ragno dal buco, si dice "E' così, perchè cosi è!" Punto.
L'Immacolata Concezione è , appunto, un dogma, sicuramente uno dei meno astrusi,  e sostanzialmente dice che ,  avendo Maria ospitato nel suo grembo il redentore del mondo questo grembo doveva essere assolutamente puro, non intaccato dal peccato originale che ogni uomo eredita alla nascita a causa della disobbedienza di Adamo ed Eva.
Come si eredita questo fardello che ci rende da subito, da appena nati , corrotti agli occhi di Dio? Agostino di Ippona ci dice che si eredita attraverso l'atto sessuale che dà origine alla nostra vita. L'atto sessuale, in quanto dettato da concupiscenza, è male! ed attraverso questo male il peccato entra nel nascituro.
Verrebbe da chiedersi se, a questo punto, i figli nati in provetta o con fecondazione eterologa siano privi di questo marchio, ma credo ci troveremmo davanti a qualche altro dogma.
Ma cosa è sto "Peccato originale"?
La cosa curiosa è che se ne trova traccia solo nel Cristianesimo.
La Bibbia ci dice che Dio, scoperto che Adamo ed Eva avevano disobbedito alle sue regole mangiando dell'albero della conoscenza del bene e del male si adirò, maledisse il serpente, punì i due, obbligandoli al lavoro e ad essere soggetti alla morte corporale, ma non tolse loro il dono della conoscenza che avevano ricevuto con la disobbedienza ed anzi preparò e cucì loro delle tuniche affinchè si rivestissero.
Tra tutte le scritture non c'è alcun riferimento ad un marchio che avrebbe dovuto affliggere tutti gli esseri nati da Eva, anche perchè, una simile punizione sarebbe in contrasto con il concetto di un Dio giusto.
Nell'Ebraismo si ritiene che non sia stata ereditata la colpa, ma soltanto le conseguenze della disobbedienza, nell'Islam si ritiene che il peccato vi sia stato da parte dei progenitori, ma Dio li avrebbe poi perdonati e, soprattutto "non avrebbe caricato gli uni del peso degli altri ".
Ma la vera domanda che noi dobbiamo porci è se vi sia stato davvero peccato o se, molto semplicemente, la creazione dell'Uomo e della Donna a immagine di Dio non prevedesse già implicitamente che un giorno avrebbero desiderato camminare con le loro gambe e questo sarebbe stato possibile solo assumendosi tutte le responsabilità di un gesto di rottura che avrebbe sancito l'inizio di una nuova storia.
L'Eden è l'infanzia, il paradiso terrestre in cui siamo inconsapevoli ed ignoranti, in cui c'è chi si occupa di noi ci fa crescere, ci aiuta a diventare forti e ad imparare finchè un giorno "lasciamo la casa del padre e della madre" per andare nel mondo ed anche se volessimo non potremmo mai ritornare indietro.
Non ci sarà il cherubino con la spada fiammeggiante a sbarrare i cancelli dell'Eden, ma una cosa più sottile ed impalpabile che chiamiamo Tempo e che costantemente appoggia sulle nostre spalle minuti che diventano ore e giorni ed anni...
Siamo sicuri che quell'uscire di casa, quel rompere con  i nostri genitori sia davvero un peccato o non piuttosto ciò che chiamiamo la nostra Vita?

 
 
 

Aria di Natale

Post n°583 pubblicato il 05 Dicembre 2021 da hieronimusb

Si dice che nella vita bisogna schierarsi ed allora io lo faccio e dichiaro apertamente che a me il Natale piace, senza "se" e senza "ma"!
Leggo post di gente che si augura che questo periodo finisca presto, che criticano la commercializzazione, l'ipocrisia, il finto buonismo, ed invece a me, di tutte queste cose non ne frega nulla, sono cose degli altri, il Natale piace  a me, mi ci trovo bene dentro e cercherò di gustarmelo fino in fondo, perchè mai, come in questo periodo, ritrovo il mio cuore di bambino, quello che si nutriva di favole e di sogni e che a volte devo mettere da parte per affrontare la vita di un uomo adulto.
Mi piace il freddo, rinchiudermi nel mio giubbotto e girare per le strade piene di nebbia dove le luci scintillano regalando aloni dorati, mi piace l'odore del vin bruleè e delle caldarroste, mi piace vedere la gente indaffarata, piena di pacchetti.

E mi piace vedere i presepi, sono fortunato, qui dove vivo ce ne sono tanti, a parte i grandi presepi meccanici della famiglia Gualtieri, quasi ogni casa, ogni via mette fuori, sulla strada il suo piccolo presepe.
Magari è solo una natività, altre sono scene più complesse, ma è un dono che queste famiglie fanno alla comunità ed io sono loro molto grato.
Per il primo Natale che abbiamo trascorso da sposi novelli, Liliana ed io, avevo avuto l'idea di fare da noi le statuine del presepio, era un modo per farlo diventare parte di noi, perchè, anno dopo anno, quando vai a prendere la scatola dal piano più alto del ripostiglio ed inizi a spacchettare le statuine, la capanna, le casette di cartapesta in quei fogli di giornale c'è la storia di un anno, è una porta sul passato, notizie ormai vecchie che danno il senso del tempo che passa, ma sono anche un filo conduttore dell'esistenza.
E ricordi dove eri, cosa facevi un anno prima, se avevi dei pensieri che ora hai risolto, o se stavi bene mentre ora...

Fin da bambino questo semplice gesto mi ha regalato emozioni, così volevo che quelle statuine fatte da noi rimanessero a ricordarci di quel primo Natale insieme.
Detto fatto avevo acquistato il Das, colori pennelli ed attrezzi ed una sera dopo cena abbiamo iniziato...
L'idea c'era, la manualità molto meno, alla fine San Giuseppe e la Madonna erano riconoscibili perchè il primo era marrone, la seconda blu.
Il bambinello in fasce sembrava un bruco che cercasse disperatamente di uscire dal bozzolo.
L'unica cosa che era venuta bene era la mangiatoia con l'impronta del mio pollicione che aveva scavato la conca per acogliere il Redentore del mondo.
Liliana era un po' scettica, ma io ho insistito per metterli lo stesso nella capannuccia : Era il nostro presepe.
Però poi ero circondato da persone che non avevano il mio stesso concetto di poesia, mia mamma quando lo ha visto ha detto "Ma è bruttissimo!" ed allora Liliana che all'estetica ci teneva è andata a comprare una Sacra famiglia come Dio comanda, ma quelle statuine sono rimaste nel nostro presepe per molti anni.
Ora non so che fine abbiano fatto se siano ancora a casa di Giupino o se qualcuno le abbia buttate via senza sapere la storia che le accompagnava, ma la loro immagine è ancora viva dentro di me.
Adesso ho due presepini, di cui quello che amo di più è minuscolo, poco più grosso di una noce, mi è stato regalato come ringraziamento e non lo metto mai via per ricordare a me stesso che anche se le luci si spegneranno Natale ritornerà come ogni anno a regalarmi la sua magia

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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