Creato da suntree il 30/06/2006

L'albero di luce

Gli alberi, spesso, se li osservi, hanno sempre qualcosa da insegnarci...

 

 

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Pazienza e silenzio

Post n°91 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da suntree

“Si” e “no” : le parole più brevi e facili da pronunciare, quelle che richiedono maggior esame.

Talleyrand

 

La pazienza è attenzione ai tempi dell’altro, nella piena coscienza che il tempo lo si vive al plurale, con gli altri, facendone un evento di relazione, di incontro, di amore.

Enzo Bianchi

E’ qualche giorno che sto riflettendo a cosa mi porta tra questi lidi, anche perché ci sono periodi in cui non ho molto trasporto a scrivere, lasciandomi spesso assorbire dalle emozioni e dai sentimenti che la vita quotidiana mi porta e mi fermo spesso a riflettere su questi…

Qualche giorno fa parlavo con Sand di quanto questo strumento sia in sé un potenziale enorme per incontrare e dialogare realmente con le persone, se queste lo vogliono usare davvero con profondità d’intenzione…

E’ altrettanto vero, però, che è molto facile per tutti affrontarlo con estrema leggerezza e quindi non mettersi davvero in dialogo… Perché quando ci si parla ci sono diversi modi di affrontare il colloquio… Spesso non ci accorgiamo che semplicemente monologhiamo con qualcuno, magari senza avere davvero l’intenzione di creare occasione di dialogo, solo per il gusto o il bisogno di esprimere noi stessi…

A questo punto l’altro non può essere più un “amico” quanto semplicemente un ascoltatore… e quando siamo stanchi di questo “ascoltatore” cambiamo con leggerezza cascando su un altro profilo e ripartendo da zero…

Mi sono chiesto ultimamente perché riusciamo a condizionare così tanto l’esterno con il nostro egoismo e cosa davvero serva per creare dialogo…

Ritengo che la pazienza e il silenzio siano un metodo per insegnarci ad ascoltare l’altro… non ne vedo molti altri… Voi che ne pensate?

Perché quando vedo un blog estremamente vivo, vivace, ricco di post quotidiani, mi chiedo se c’è stato il tempo per andare a fondo del tema discusso o se, semplicemente, quello che si cerca è svago… Io non sono venuto in rete per svago (qualcuno qui mi definisce pesantino), ma perché cerco amicizie…

E questo mi obbliga a calibrare le parole spese qui… Non per calcolo o per perdita di semplicità… La semplicità è altro: nelle parole non c’è mai la semplicità perché è dote dell’animo…

 
 
 
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