Creato da i0eroilNumero199 il 01/05/2014

PUNTO SUL VIVO...

parole pericolose come il bacio della Taranta...

 

 

Femminicidio...

Post n°38 pubblicato il 23 Agosto 2014 da i0eroilNumero199

Come mai sono gli uomini che uccidono la loro compagna, moglie o amante, spesso anche i propri figli ed il fenomeno contrario, cioè le donne che uccidono i loro uomini è abbastanza irrilevante?

Il meccanismo che sta alla base di questi assassini/omicidi/uxoricidi è lo stesso meccanismo che sta alla base della passione d’amore. Identico. La passione d’amore si regge sul fatto che il ragazzo/uomo ad un certo punto della sua vita si innamora, in un modo o nell’altro di una donna che gli ricorda la sua mamma, perché la figura della mamma è stata il primo amore del bambino.

La ragazza/donna ad un certo punto della sua vita, si innamora di un uomo che le ricorda, in un modo o nell’altro il suo papà, perché il primo amore della bambina è stato la figura paterna.

Si è vero, esistono anche gli orfani, ma la la maggior parte esistono famiglie monogamiche/patriarcali , costituite da una mamma, un papà ed i loro bambini.

Che succede quando un uomo,  precedentemente ai fatti cruenti, descritto come  “un uomo normale dedito alla famiglia” ammazza la sua compagna/moglie/amante e spesso ci va di mezzo anche qualche figlio? Succede che l’uomo si sente disperato, perché la sua compagna non lo ama più, vuole andare via, mica necessariamente per un altro uomo, vuole solo separarsi da lui.

L’uomo non accetta questo distacco devastante, perché la sua compagna sostituiva la sua mamma, il bambino non accetta di perdere la sua mamma e se succede ne riporta i traumi.

Ma allora dovrebbe valere la stessa cosa per una donna? Se un uomo lascia una donna perché non vengono uccisi anche tanti uomini?

Eh no. Non ci siamo. La donna è molto più forte di un uomo. Provate a riflettere: quanto tempo dedica un uomo per fare un bambino ? Un uomo per fare un bambino dedica, qualche secondo, se va bene qualche minuto e mezzo cucchiaino di sperma.

La donna per fare un bambino dedica 9 mesi della sua vita, il lavoro è tutto suo, di improponibile paragone sia di tempo che di fatica.

La differenza tra la forza psicologica/esistenziale tra un uomo ed una donna sta tutta qui, quella di un uomo è di qualche minuto al confronto dei 9 mesi di una gestazione.

Anche biologicamente sono le più forti, per quanto, senza incidenti di percorsi di femminicidio, ci sono al mondo più vedove, l’uomo se ne va via prima.

E se la donna viene abbandonata dal suo uomo, quasi mai si mette a piangere, anzi a volte si mette a ridere! Anzi, gli uomini che amano veramente la loro donna che non li sopporta più sono quelli che per ultima prova d’amore dovrebbero andare via loro, da un’altra parte del mondo o in un’altra vita.

Ma queste cose ovviamente, non ve le racconterà mai nessuno..

 

 
 
 

Due bambini al mare..

Post n°37 pubblicato il 31 Luglio 2014 da i0eroilNumero199

 

Giorni fa ero al mare, seduto sulla spiaggia mi riposavo dopo aver fatto una lunga passeggiata, tra la sabbia bollente e asciutta e la riva bagnata in cui mi rifugiavo procedendo a zig-zag per ristorare i piedi. Mangiavo dei tarallini piccanti e guardavo quello che accadeva sulla spiaggia. Due bambini,, di circa 6 / 7 anni, giocavano a pallone nell'acqua e si erano divertiti ed ora, stanchi, si erano seduti sui loro asciugamani e parlavano tra loro. Probabilmente si erano appena conosciuti, come accade ai bambini in vacanza; in ogni caso sembravano avere un mucchio di cose da dirsi.

Uno dei due disse all'altro: “Cosa vuoi fare da grande ? Io farò il medico chirurgo “. L'altro rispose:

“Accidenti. Non lo so, non ci ho mai pensato. Non sono molto intelligente, a essere sincero”.

Il caldo vento di scirocco portò via il resto della loro conversazione ed io rimasi lì a chiedermi chi avesse indotto il secondo bambino a costruire una visione di sé tanto limitata. Un insegnate ? Un genitore? Se quel bambino non avesse cambiato subito quella convinzione e se qualcuno non l'avesse aiutato a cambiarla, quell'idea avrebbe influenzato tutta la sua vita, limitandolo e impedendogli di sviluppare le sue potenzialità.

Le convinzioni non sono la realtà; sono schemi attorno ai quali organizziamo i nostri comportamenti. Tutti ci comportiamo come se fossero veri e, per questo motivo, le nostre convinzioni diventano realtà, perchè positive o negative che siano , sono profezie che si autoavverano.

A pensarci bene, non so se questi due bambini li ho visti al mare o se ho sognato un bambino che ho conosciuto più di 40 anni fa...e purtroppo io non ho fatto il medico...

 
 
 

Donne incazzatelle a ragion veduta...

Post n°36 pubblicato il 16 Luglio 2014 da i0eroilNumero199

 

Nell'antica Roma il prigioniero era chiamato “captivus”, la prigioniera “captivas”. Quando uno è prigioniero si incattivisce, per cui ancora oggi si dice: “animali cresciuti in cattività.”.

In epoca matriarcale, non si conosceva la funzione dello sperma. Le donne (e gli uomini ) non sapevano ancora che i bambini nascevano in conseguenza dell'atto sessuale, il sesso era fine a se stesso. Si viveva in grandi capanne tutti insieme , più uomini, più donne e tanti bambini e i bambini erano cresciuti da tutti perchè nessun uomo sapeva che ne era il padre e quindi non ne reclamava la proprietà . Infatti millenni dopo, la parola “proletario” ha significato etimologicamente : “proprietario di una prole” , proprietario dei figli che hai generato.

Poi le donne ( e gli uomini) hanno scoperto che i bambini nascono per lo sperma dell'uomo e da quel momento è nata l'inimicizia, la rivalità tra uomo e donna.

Il passaggio dal matriarcato al patriarcato avviene con questa scoperta, all'uomo basta una piccola quantità di sperma per mettere incinta una donna e una donna invece deve portare avanti 9 mesi di gravidanza, il dolore del parto ( e prima si rischiava di morire ) l'allattamento, i cambiamenti estetici dovuti alla gravidanza , specie se numerose gravidanze per la stessa donna, come accadeva in passato...insomma tutto sto lavoraccio e poca riconoscenza se la donna l'abbiam sempre sottomessa (messa sotto anche sessualmente).... è normale se oggi siano un po' incazzatelle ste donne !

Quindi con questa scoperta , gli uomini hanno cercato sempre di perseguire la certezza della paternità ed hanno imprigionato le donne con i vari burka, clitoridectomie, infibulazioni e tante altre violenze psicologiche e le donne pertanto si sono “incaptivite”. …

Discorso complicato...il seguito ad un prossimo post...

 
 
 

Matamorfosi ...

Post n°35 pubblicato il 07 Luglio 2014 da i0eroilNumero199


Le persone dovrebbero ricordarsi di quando nessuno le voleva e invece qualcuno vedeva oltre quello che appariva..

Ora che quello che appare è più gradevole, recuperano il tempo perduto, cancellando quelle persone che erano servite solo da passatempo.

Compiacendosi di quanto sono state brave ad attuare la loro metamorfosi si concedono allegramente.

Gli sfioramenti, le dolci parole, le delicatezze , la considerazione e il rispetto che le hai regalato quando gli altri con cui magari ora scherzano sui social, le definivano come non voglio scrivere, non instillano neanche il minimo pensiero di riconoscenza, neanche un barlume di luce si dipana nelle tenebre della loro pochezza, per resuscitare nei loro ricordi chi le aveva considerate per quello che erano e non per quello che apparivano.

Ma forse erano altro e non lo avevo capito, erano poca cosa e lo saranno anche in un contenitore più gradevole.

Non capivo quando si incazzavano che chiamavano "z . . . . . . " le loro amiche , ma poi l'ho capito, perchè volevano essere esattamente come le loro amiche.

Perchè dell'anima non conoscono l'esistenza , che per quanto cibo non possono mangiare. si nutrono dell'unica cosa che le  interessa :

“il c . . . o”

 
 
 

La voce e gli sguardi…

Post n°34 pubblicato il 29 Giugno 2014 da i0eroilNumero199

Un sussurro di voce per dire ti amo, un grido per esprimere la rabbia, un lamento per chiedere aiuto, un gemito per dire ho paura: è sempre la voce.

Dal cuore al cervello, dal cervello all’esterno verso qualcuno. Corre sui binari chiamati neuroni, lungo un tragitto chiamato plesso; fa sosta in un organo di espressione chiamato lingua e lì si ferma, a volte trasformata in paralisi, in una smorfia, in un sorriso, ecc.

Questo fenomeno si chiama coscienza.  Quel filo di voce a volte rientra per paura di perdere ciò che uno ha pagato con l’amore, senza rendersi conto che perdiamo noi stessi. La chirurgia estetica corregge, ringiovanisce le smorfie; la chirurgia medica guarisce queste soste.

Ma le ferite rimangono dentro, non si vedono, però basta guardare negli occhi, questi due fari dell’anima nati per osservare ma anche per essere scrutati. Ci si può leggere ciò che la coscienza non ha verbalizzato. E’ il tenero impercettibile dialogo tra la mamma e il bambino (dolcezza), tra il giovane ed il vecchio (l’incoraggiamento), tra il saggio e lo stolto (comprensione), tra l’uomo e la donna (passione), tra l’insegnante e l’alunno (approvazione).

Lo sguardo,  non è semplicemente guardare, perché si guarda qualcuno per capire e lo sguardo occorre per farsi capire perché a volte sostituisce la parola…

 
 
 
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