In Compagnia del tèPiccole gemme e foglioline verdi, una storia antica |
AREA PERSONALE
ULTIMI COMMENTI
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
TUTTI ASSOLTI
Hanno invaso la città. Sembra che osservino ogni nostro passo Gracidano su tutte le vie, onnipresenti, invasivi prepotenti Vendono l’amara poltiglia comprata dalla strega unica e sola. Cambiano solo i colori Al ballo dell’illusione non vogliono intrusi Tutto è stato deciso, pianificato, venduto Ah! Se tornasse la mosca macceda! Svanisse il parco buoi e soffiasse quel vento libero e leggero |
La finzione del nulla È andato in onda il niente La realtà nascosta, vilipesa, uccisa, è caduta a brandelli Nel circo delle luci i clawn corrosi dal tempo hanno perso il cerone e si sono liquefatti La medaglia dell’ipocrisia ha sempre due facce iIdentiche e capovolte Rimane la polvere la noia, l’idiozia l’odore dei corpi putrefatti Lascivi e immondi confinati dentro una bolla implodono sotto la pressione della realtà
|
Post n°106 pubblicato il 20 Novembre 2012 da nichy1955
|
Ed eccomi di nuovo qui. Non è stata un’assenza voluta. Per otto mesi ho dovuto combattere contro un cancro. Ho visto morire persone in silenzio ed altre tra grida di dolore. E’ stata un’esperienza terribile. Quando la vita perde i contorni ed i limiti scompaiono ci si aggrappa alla speranza, all’incertezza della morte. Si, proprio a quel sottile ed invisibile limite. Mentre scrivo queste poche righe rivedo i volti degli assenti, di coloro che non ci sono più. La razionalità non mi consente nessuna spiegazione. Quella che ho cercato al di là dei vetri sulle facce dei passanti, quando incatenato alla voglia di vivere sognavo il mare. Si sono di nuovo qui. Raci. |
San Silvestro, gli italiani sono stupidi e se lo meritano, di essere sempre più poveri: l’ultimo dell’anno non mangiano lenticchie. Fingono di farlo, in ossequio formale a una tradizione che poi tradiscono nella sostanza, lasciando lì tutti o quasi tutti i beneauguranti legumi. Ogni anno a ogni cenone io porto una pentola di lenticchie e puntualmente, ogni anno, dopo ogni cenone, me la riporto a casa pressoché intatta. Le signorine le schifano e in verità pure i signorini: preferiscono ingozzarsi di pesciaccio semimarcio, il classico pesciaccio di Capodanno pescato in Africa mesi addietro o allevato in Thailandia fino a scoppiare di antibiotici e di melma. E poi osano lamentarsi della crisi. Sono loro la crisi. Se le mangiassero sul serio, queste benedette lenticchie, sosterrebbero l’economia montana (Castelluccio, Santo Stefano di Sessanio, Colfiorito...), farebbero scorta di ferro, formerebbero l’humus psicologico che serve ai semi per trasformarsi davvero in monete. Ma hanno il cervello grosso come un cece. |
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- non solo parole
- SPRINGFREESIA
- arcobleno blu
- blogmelina
- Andata e ritorno
- tra sogno e realtà;
- un té alla menta
- La vita è meraviglia
- La vita è un soffio
- parlodime
- IL COLORE DELLANIMA
- speranza
- Lanima nel piatto
- Rever
- ilgiardino dellavita
- ROMA ANTICA
- il mio spazio
- loro:il mio mondo
- ESSERE E APPARIRE
- Giusi Dangelico
- I Colori dellAnima
- a modo mio
- Ikaria
- Di Tutto e di Niente
- Giorni e nuvole
- Allegra e le nuvole
- la memoria dispersa
- Quadretto
- E tutto unipotesi
- SECRETS
- angoloprivato
- Condividendo.
Inviato da: naar75
il 04/08/2021 alle 18:05
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2020 alle 13:32
Inviato da: KaedeMaemi
il 30/01/2020 alle 15:02
Inviato da: KaedeMaemi
il 28/03/2015 alle 23:23
Inviato da: naar75
il 17/03/2015 alle 09:57