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Un blog creato da unione.manfredini il 04/07/2008

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SAN GIOVANNI BOSCO

Giovanni Bosco nasce il 16 agosto 1815, da Francesco e da Margherita Occhiena, alla cascina Biglione e viene battezzato il giorno dopo a Castelnuovo d'Asti.
Papà Francesco nel maggio 1817 muore dopo breve malattia, confortato dai sacramenti della Chiesa e lasciando alla moglie parole di conforto e di fede e soprattutto la cura dei tre figli: Antonio, Giuseppe e Giovanni.
Il piccolo Giovanni a 11 anni parte da casa per cercare lavoro, anche se dentro di sé coltiva un progetto, nato, come lui stesso racconterà, da un sogno fatto a 9 anni; un sogno profetico dal quale si risveglia con una convinzione forte: diventare apostolo dei giovani, e con una scelta di fede altrettanto forte: Gesù e Maria saranno i suoi maestri.
Inizia a studiare per diventare sacerdote e contemporaneamente impara tutte quelle abilità che gli possono essere utili per educare i ragazzi: saltimbanco, giocoliere, musicista, ma anche calzolaio, sarto… Il 5 giugno 1841 Giovanni diventa sacerdote.

Si mette a radunare, istruire e fare catechesi ai ragazzi immigrati a Torino dalle valli circostanti in cerca di lavoro e il più delle volte abbandonati a se stessi: quel giovane prete diventa l’amico di tutti, e la notizia si sparge in fretta.
Il numero dei ragazzi che ogni domenica si incontrano per giocare, ascoltare la catechesi del prete e stare in allegria cresce continuamente: inizia una specie di oratorio itinerante, vero e proprio pellegrinaggio in cerca di un luogo adatto, fino a quando, nel 1846, finalmente, si possono piantare le tende nella zona di Valdocco, presso la tettoia Pinardi che don Bosco ha acquistato e sistemato alla meglio.
Quella prima sede “ufficiale” dell’oratorio di don Bosco è oggi non solo "il luogo" ma anche il “criterio” per ogni salesiano: è casa per accogliere, scuola per istruire, cortile per incontrare e parrocchia per far conoscere e amare Gesù.
Don Bosco comincia subito a cercare collaborazione a tutti i livelli: educativa, religiosa, economica, e si circonda di persone e amici che condividono la sua passione educativa.

Nasce la Congregazione Salesiana: sacerdoti e laici che fanno voto di vivere casti, poveri e obbedienti e di continuare a diffondere il carisma di don Bosco attraverso l’educazione dei giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati.
Prende vita l’Associazione dei Cooperatori: veri Salesiani nel mondo, che attraverso l’impegno in famiglia, nel mondo del lavoro e nella società, rendono presente ovunque l’intuizione e la fecondità del Santo educatore.
L’opera di don Bosco si espande con l’apertura di case salesiane dapprima nel Piemonte, poi nel resto dell’Italia e oltre in confini: Francia, Argentina, Uruguay…

Il 10 ottobre 1878 i suoi don Giovanni Tamietti e maestro Giovanni Vota entrano nella prima casa salesiana del veneto: villa Pesaro. Don Bosco volle che questa casa prendesse il nome del "Manfredini" vescovo di Padova suo sostenitore.

Viene in visita a Manfredini i giorni 2, 3, 4 Aprile del 1879.


Il 31 gennaio 1888 don Bosco, stanco e consumato, lascia per sempre il suo oratorio di Valdocco e i suoi giovani ai quali aveva detto: “Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarà per i miei giovani”, con un arrivederci che è anche una promessa: “Dite ai miei giovani che li aspetto in Paradiso”.

Il 1 aprile 1934, Pio XI, che aveva conosciuto personalmente don Bosco, lo proclama Santo, riconsegnandolo ai suoi giovani che ancora oggi cantano: “Don Bosco ritorna tra i giovani ancora.” 

(tratto da = http://www.salesianinordest.it = cliccalo!).

 

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URNA DI DON BOSCO AD ESTE 2-3 DICEMBRE 2013

Post n°3 pubblicato il 29 Gennaio 2012 da unione.manfredini
 

L'urna di san Giovanni Bosco contenente reliquie ex-ossibus è stata visitabile ad Este per 19 ore tra i giorni 2 e 3 dicembre 2013 presso Chiesa delle Grazie e poi nella Chiesa della Scuola "Manfredini".

Era cominciato il 25 aprile 2009 ed ha avuto termine il 31 gennaio 2015 il pellegrinaggio dell'Urna di S. Giovanni Bosco, dopo aver attraversando nei 5 continenti i 130 Paesi in cui è presente il carisma salesiano. L'iniziativa, di portata mondiale, è stata voluta dal Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual Chávez Villanueva, in preparazione al bicentenario della nascita di don Bosco (1815-2015).

Nell'urna, la statua a grandezza naturale del corpo disteso supino di don Bosco, riproduceva fedelmente le fattezze della salma custodita nella basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, ed era talmente ben realizzata da dare una sensazione di autenticità in chi vi si avvicinava, come se si trattasse di don Bosco in persona. Ci offriva una possibilità di visione nuova, inedita, ossia tridimensionale del santo piemontese rispetto alle rappresentazioni frontali fotografiche, ritratti o dipinti, pertanto risultava più coinvolgente. Tale somiglianza contribuiva al pathos, nella preghiera, nel canto, nella riflessione e nella veglia comunitaria.

La grande spiritualità che ha accompagnato l'evento ad Este ha coinvolto non solo la comunità salesiana, ma tantissimi fedeli provenienti anche da luoghi distanti centinaia di chilometri.

 

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MASSIMA

Chi dona non deve mai ricordarsene,
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CARTOLINE ANTICHE

Disponiamo di un discreto numero di cartoline, databili primi del Novecento, in perfette condizioni, non viaggiate, con soggetto Cà Pesaro di Este.
Riproducono foto d'interni e d'esterni della Villa e viste panoramiche sui Colli Euganei.
Per avere un lotto di 10 cartoline (ognuna diversa dall'altra) è richiesto il pagamento di Euro 34,00 mediante conto corrente postale n°34101352 intestato a "Unione Exallievi Manfredini" e causale: 10 CARTOLINE ANTICHE.
Ulteriori info: unione.manfredini@libero.it.
Provvederemo alla spedizione (all'indirizzo riportato su ricevuta ccp) con posta raccomandata rintracciabile da Euro 4,00.

 

SCUOLA MANFREDINI CFP

Il Centro di Formazione Professionale "Manfredini", l'attuale scuola diurna del Manfredini, consta di quattro settori: Grafica,  Elettro-Elettronica-e-Automazione-Termpoidraulica, Meccanica, Ristorazione. Offre corsi di specializzazione nei settori predetti e corsi brevi informatici per qualificati e diplomati, occupati, inoccupati e disoccupati anche beneficiando di borse di studio regionali.

A guida della comunità salesiana, preside e direttore dell'Opera Salesiana Manfredini, c'è il prof. don Dino Marcon (dal 2014). L'ha preceduto don Pietro Bianchi, trasferito al CFP salesiano di Il Cairo in Egitto. In precedenza era stato direttore don Carlo Giacomuzzi, passato al CFP salesiano "San Zeno" di Verona.

Per ulteriori informazioni su corsi, altre attività "salesiane" e/o restauri chiedere al Direttore dell'Opera al n° tel. 0429 612105 oppure alla Segreteria Generale n° tel. 0429 612101, sito internet www.cfpmanfredini.it.

 

"IL NOSTRO SANTO" DON CRESPI

Don Carlo Crespi (Legnano, 1891 -  Cuenca, 1982) è ricordato da don Aurelio Olivati nel girnalino "Don Bosco al Manfredini" (n°2 - Dicembre 1991 - pag. 10) come il più celebre missionario della storia dell'Istituto. "...partito nel 1923 per l'Ecuador, dove profuse le sue eccezionali doti di scienziato (ricerche naturalistiche con la scoperta di oltre 600 esemplari di felices, un osservatorio astronomico, una scuola agraria, una stamperia, un museo di archeologia di reperti precolombiani) ma soprattutto la sua carità missionaria per la promozione umana e cristiana delle popolazioni povere, alle quali diede tutto di sè, riservandosi solo una veste logora e un pagliericcio. Morì nel 1982, vwenerato come un santo".

Il 30 aprile 2008, anniversario della morte del Servo di Dio Carlos Crespi (30 aprile 1982), la Vicepresidenza della Repubblica dell’Ecuador e l’Impresa delle Poste Nazionali hanno presentato una emissione postale dal nome “L’apostolo dei poveri”, titolo con il quale è conosciuto don Crespi.

Il sindaco di Cuenca Marcelo Cabrera ha ricordato la grande opera sviluppata dall’insigne sacerdote salesiano a beneficio della città di Cuenca e della parte est dell’Ecuador nell’ambito educativo, culturale, scientifico, sociale e religioso.

Don Rafael Bastidas - vicario dell’Ispettore salesiano dell’Ecuador -  facendo riferimento ai suoi personali ricordi di aspirante presso il “Colegio Orientalista Salesiano” di Cuenca, fondato dallo stesso don Crespi, ne ha ricordato la figura amabile e generosa del Servo di Dio.

Numerosa la presenza di gente nel nuovo teatro dell’Università Politecnica Salesiana, recentemente ristrutturato e dedicato a don Crespi, che ha accolto la presentazione dell’emissione.

Avanza il processo di beatificazione di don Carlos Crespi, definito dalla gente "l`apostolo dei poveri". . E` cio´ che annuncia, uno dei quotidiani più diffusi di Cuenca, "La Tarde" del 26 luglio. I mass-media locali hanno dato notevole rilievo alla visita del Postulatore per le Cause de Santi della Famiglia Salesiana, che si è recato nei luoghi della sua missione.

Il Postulatore, accompagnato da don Luciano Bellini, Rettore dell`Università Politecnica Salesiana di Cuenca e Vicepostulatore della Causa, e dai suoi collaboratori, ha pregato nel cimitero di Cuenca sulla tomba del Servo di Dio, perennemente ornata dai fiori offerti dai fedeli; ha visitato il Museo, che raccoglie numerosi cimeli delle varie discipline coltivate da don Crespi; ha celebrato nel Santuario di Maria Ausiliatrice, dal quale si è diffusa l`opera caritativa dell`eroico missionario.

Venerdì 7 dicembre 2007, vigilia della solennità dell’Immacolata Concezione e a un anno dalla sua apertura, si è svolta la sessione di chiusura della Causa Diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione di don Carlo Crespi Croci, salesiano sacerdote.

Mons. Cisneros ha sottolineato la sua soddisfazione per aver potuto condurre il processo diocesano su don Crespi, avvenimento importante e significativo per la chiesa di Cuenca e dell’Ecuador. Il processo si è svolto nella stessa città dove ancora oggi, come ha precisato il vescovo, si respira la santità del salesiano che per oltre 50 anni ha dedicato, nello stile di Don Bosco e del suo oratorio, la sua vita per i ragazzi e i giovani più bisognosi.

Don Luciano Bellini, Vicepostulatore della Causa di don Crespi, si è mostrato fiducioso che un giorno il Servo di Dio sarà elevato all’onore degli altari. Don Crespi, accolto come figlio prediletto dalla città e riconosciuto come benefattore dei ragazzi e dei giovani di Cuenca, è già invocato come “Apostolo dei Poveri” e “Cuencano illustre del XX secolo”.

 
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