my magic life with Rconfessioni e sogni di una mente (poco?) pericolosa |
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Post n°492 pubblicato il 28 Novembre 2009 da magicvicky
E' stata una notte strana quella appena passata e non mi aspettavo il contrario perchè non sono mai stata brava a collocarmi al margine di una fotografia, non so sentirmi a mio agio sulla soglia, le zone liminari non fanno per me. Alle dodici in punto di questo 28, in preda alla più ardita fame di vita, venivo al mondo ventisette anni fa. Tanto è il tempo che è passato sulla mia pelle. La pioggia, a detta di chi ancora se ne ricorda, è identica. Il pensiero costante poi, dopo sette anni, è ancora rivolto a mia nonna, che scelse proprio questo giorno per andarsene via. L'augurio più importante è quello di riuscire a scovare sempre le pietre preziose tra i sassolini ordinari della vita. Io che nutro un pessimo rapporto con l'Errore, inseguendo la perfezione degli intenti, ne percepisco oggi tutte le sfumature. Lo stimolo è a diventare una persona migliore. Senza lasciare che tutti i giorni trascorsi siano passati invano, senza insegnamenti. Maturando le scelte che fanno di un essere umano una persona consapevole, della sua meta e delle infinite strade per raggiungerla. Smettendo di guardare troppo oltre, cercando di rendere il presente sempre più vicino al desiderio. Il regalo più bello sarà l'abbraccio affettuoso e nobile di un imperituro, ritrovato coraggio. A guardar in faccia l'umanità e riconoscerne bellezze e menzogne.
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Post n°491 pubblicato il 14 Settembre 2009 da magicvicky
Non sono ancora tornata a casa Odio le scappattoie, gli addii abbozzati, gli abbandoni Quello che pensavi fosse bianco E in mezzo a tutte queste rivelazioni come se nulla fosse stato appreso
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Post n°490 pubblicato il 21 Agosto 2009 da magicvicky
'Ora non vi erano più piani, fuori di quelli fatti arbitrariamente da Dick in un miscuglio indissolubile di atomi uniti e inseparabili; si poteva gettar via tutto ma mai più si sarebbero lasciati rimettere nella scala atomica.' * Tornare è sempre un pò come morire. E' un atto cannibalesco, per nulla irrisorio, che corrobora la difficoltà a tornare nelle proprie vesti di sempre, quelle che hanno a che fare con il passo meno lungo della gamba ed il sorriso più piccolo, che non squarcia mai la guancia. Ogni passaggio di ombre e orme sulla strada ha generato un cambiamento, una conoscenza nuova che si sedimenta, una nuova visione di cose mai viste, una meraviglia che apre il cuore e spalanca i bordi più ripidi degli strapiombi della paura. Ma ogni saggio di vita è un pregio che si può raccattare dalla cesta dei panni sporchi, ogni libertà d'espressione e di gioia è un difetto che in nuove coordinate perde il suo valore profeticamente negativo ed apre le frontiere. Il ritorno necessita di meditazione e nuove virtù. Ed io che voglio sempre tutto e subito faccio un pò fatica a vedermi a rilento come un treno a vapore. Stanca di dover soggiacere ai limiti della mia vena biologica. Eppure tutto il verbo speso in questa pagina bianca indica inequivocabile il ritorno al pensiero, la graziosa volontà di rimettere tutto alla partecipazione comune, anche il sentimento di abbandono assopito e il breve ed alternante barlume di rinnovata vitalità cerebrale. Tutto il resto è pura presa di coscienza. Delle sfide future da affrontare, delle lacune da colmare, della spietata esigenza di crescere e del fottuto timore di farlo nella maniera sbagliata, perdendo l'unico tempo che mi resta. Mista alla consapevolezza, nuova, di essere in fondo un pò pigra, meschinamente stanca anche dopo un sogno da capogiro. Sarà il movimento a generare movimento, il terrore ad alimentare nuovo coraggio e la pelle a cambiare il colore della vita e dell'intero mondo. Come una forza che muove il sole e le altre stelle. 'Si parte per conoscere il mondo, *Tenera è la notte, Francis Scott Fitzgerald
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Post n°488 pubblicato il 23 Aprile 2009 da magicvicky
Ho perso Mi arrendo dinnanzi alla perdita, Ho perso Non sopporto le mille stagioni, La pioggia che cade sul mio tetto
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Post n°487 pubblicato il 03 Aprile 2009 da magicvicky
E' qui dentro che mi sento triste. Chiusa in una gabbia. Attratta solo da quello che c'è dietro ai vetri, dall'aria del mare, dalle correnti di tempesta, dalla vita che si increspa, lotta e poi annaspa. E' qui dentro che mi sento ferma. In questa prigione di carne ed ossa. Spinta solo dalla voglia di abbattere le distanze, di vanificare il peso delle ore, di infrangere ogni muro e precipitarmi nell'unico posto in cui si parla la mia lingua. Semplice brama di libertà. Diritto inalienabile di ogni spirito. Umano e divino. |
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