Un saluto a Marisa Sannia. Pochi si ricordano di lei.
dal sito della Repubblica:
ROMA - Lutto nel mondo dello spettacolo per la morte, ieri mattina dopo una breve malattia, della cantante sarda Marisa Sannia, conosciuta al grande pubblico per la sua partecipazione al festival di Sanremo del '68 con il brano Casa bianca. I funerali si sono svolti in forma privata. Sul sito dell'artista, sannia.it, oltre a una dettagliata biografia, spazi dedicati ai "suoni" e ai "sogni" della sua carriera, strettamente legati alla sua terra. L'ultimo suo lavoro è Rosa de papel recital-concerto dedicato alla vita e alla poesia di Federico Garcia Lorca, cui ha dedicato gli ultimi anni e presentato l'estate scorsa a Roma.
La vita artistica di Marisa Sannia, nata a Iglesias (Cagliari) il 15 febbraio 1947, è raccontata con semplice sincerità sulle pagine del sito ufficiale, dove si sottolinea che oggi è "una delle cantanti più collezionate e ricercate". Giovanissima, dopo essersi imposta nel basket, esordì nel mondo della musica leggera e grazie a un concorso indetto dalla Fonit Cetra con cui ottenne un contratto di quattro anni. Sergio Endrigo e Luis Enriquez Bacalov rimasero colpiti dalla sua voce e decisero di diventarne i produttori: il primo 45 giri fu Tutto o niente.
La tv contribuì alla sua popolarità soprattutto nel 1967 quando partecipò al programma di Pippo Baudo "Settevoci": il pubblico apprezzò oltre che la bella voce, anche la semplicità e il suo viso acqua e sapone. La consacrazione definitiva arrivò nel 1968 a Sanremo quando con Casa bianca, scritta da Don Backy e cantata in coppia con Ornella Vanoni, si aggiudicò il secondo posto. Al Festival tornò poi nel 1970 (in coppia con Gianni Nazzaro), nel 1971 (con Donatello) e l'ultima volta nel 1984 con Amore, amore.
La crescente popolarità le aprì le porte del cinema e girò da co-protagonista il film Stasera mi butto insieme a Giancarlo Giannini. Nel 1969 ancora un successo con La compagnia, di Mogol e Carlo Donida, che piacque anche a Lucio Battisti che la inserì in un suo album (e di recente riproposta da Vasco Rossi). Nello stesso periodo Marisa Sannia canta Sergio Endrigo e le sue canzoni e la finale di Canzonissima, dove presentò La primavera composta da Don Backy.
In seguito si affidò ancora una volta al duo Endrigo-Bacalov che composero per lei La mia terra, quindi la partecipazione al 33 giri L'arca, raccolta di brani per bambini scritti da Vinicius De Moraes e, nel 1973, la pubblicazione di Marisa nel paese delle meraviglie, un disco con canzoni tratte dai film di Walt Disney. In questo stesso periodo la casa discografica Emi pubblicò il 45 giri Un aquilone, il cui retro Il mio mondo, il mio giardino porta la firma di Francesco De Gregori, Amedeo Minghi e Edoardo De Angelis.
Dopo la musica e il cinema, Marisa Sannia intraprese un'altra esperienza artistica: il teatro. Il debutto avvenne nel 1973 con l'interpretazione di Giovanna D'Arco nel musical di Tony Cucchiara "Caino e Abele", cui fece seguito "Storie di periferia" del 1975, sempre con la compagnia di Cucchiara e, nel 1995, "Le memorie di Adriano" insieme a Giorgio Albertazzi e la regia di Maurizio Scaparro.
Nel 1976 il debutto come cantautrice con l'album La pasta scotta mentre gli anni '80 si aprono con una piccola apparizione nello sceneggiato televisivo "George Sand" diretto da Giorgio Albertazzi, cui segue una partecipazione al film di Pupi Avati Aiutami a sognare con Mariangela Melato e Antony Franciosa.
Marisa Sannia al festival di Sanremo del 1968
L'amore per la poesia e la riscoperta delle radici linguistiche sarde la portano agli inizi degli anni Novanta ad accostarsi ad alcuni poeti sardi come Antioco Casula, Francesco Masala e Antonio Canu, sui testi dei quali elabora e compone melodie che danno vita a Sa oghe de su entu e de su mare (la voce del vento e del mare, 1993), Melagranada (1997) e Nanas e janas (2003).
Nell'ottobre del 2001 partecipa al tributo a Sergio Endrigo nell'ambito del Premio Tenco, dove accompagnata da due musicisti e dalla sua chitarra interpreta i brani Mani bucate e Melagranada ruja. Negli ultimi anni Marisa Sannia ha dedicato il suo tempo allo studio di Federico Garcia Lorca, lasciando in eredità un lavoro di canzoni originali cantate in spagnolo che saranno pubblicate in Rosa de papel, un album postumo (curato graficamente dalla stessa cantante), che costituirà il suo testamento artistico e che ha anche avuto un'anteprima la scorsa estate al Malborghetto Roma Festival.