una mano tesa
Lasciami solo quel poco con cui possa chiamarti il mio tutto.Lasciami solo quel poco con cui possa sentirti in ogni luogo e venire a te in ogni cosa e offrirti il mio amore ogni momento.Lasciami solo quel poco con cui non possa mai nasconderti.Lasciami solo la catena con cui possa legarmi al tuo volere e il tuo fine sia realizzato nella mia vita e che è la catena del tuo amore.
Esorcismi | Preghiere di Liberazione dal MaleO Immacolata dello Spirito Santo, per il potere che l'Eterno Padre Ti ha dato sugli Angeli e sugli Arcangeli, mandaci schiere di Angeli con a capo San Michele Arcangelo a liberarci dal Maligno e a guarirci. Signore Gesù Cristo concedimi di ricevere, anche in questo giorno, lo Spirito Santo così che possa perfezionare nella mia anima il lavoro della tua grazia e del tuo amore.
GESU' RE D'AMORE
“IO SONO L’AMORE CROCIFISSO e innalzato sulla Croce, per
abbracciare ogni cosa!
Il Mio sguardo si posò lontano, sopra le altezze, nelle profondità.
Talmente sconfinato è il Mio Regno!
Voi non sapete quanto vale un’anima grazie alla Redenzione, gra-
zie al Mio Sangue. Io l’ho resa parte della Mia vita!
Nessuno può calcolare il valore di ciò che Io ho fatto per essa!
Ho dovuto arrestare la colpa con la Mia vita.
Si deve morire completamente al peccato per guadagnare la nuova
vita.
Io indico la Via all’anima, perché nessun uomo conosce questa Via!
Egli si confonderebbe del tutto e perderebbe la via di casa.
Io sono la Via sicura, lungo la quale ben ci si ritrova, ovunque si
vada!
Io ho preceduto le anime!
DIO conosce questa Via, solo DIO!
Lo sa un bimbo, quando viene al mondo, chi lo tiene nelle braccia?
(Così è per le anime) DIO le ha posate nella culla e le ha ritolte.
Ai figli deve essere preparato tutto e ben curato!
All’anima succede ben di più attraverso lo Spirito Santo!
Egli è la radice dell’Amore, senza cui non c’é inizio!
Questa radice non può mai morire o trasformarsi.
DIO è uscito da Sé per chiudere l’abisso e consolidare!
EGLI dà sempre buoni Frutti, con valore eterno e non può mai
metter ruggine, come le opere del mondo.
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Salve Regina
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DON MICHELE DO
)
«Pensa sempre che Dio vede tutto», Padre Pio.
inviatami da :
fugge error, calamità,
lebbra, morte, spirti infami
e qualunque infermità.
Cede il mare e le catene
trova ognun ciò che smarrì
han conforto nelle pene
vecchi e giovani ogni dì.
I perigli avrai lontani,
la miseria sparirà;
ben lo sanno i Padovani,
preghi ognun e proverà!
Cede il mare e le catene…
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo…
PADRE NOSTRO.
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glitter-graphics.com PADRE NOSTRO Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nome venga il Tuo regno sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra dacci oggi il nostro pane quotidiano e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.amen
glitter-graphics.com PADRE NOSTRO IN ARAMAICO GALILEAN TRANSLITERATION Galilean transliteration of the Lord's Prayer Avvon d-bish-maiya, nith-qaddash shim-mukh. ?Tih-teh mal-chootukh. Nih-weh çiw-yanukh:?ei-chana d'bish-maiya: ap b'ar-ah.?Haw lan lakh-ma d'soonqa-nan yoo-mana.? O'shwooq lan kho-bein:? ei-chana d'ap kh'nan shwiq-qan l'khaya-ween.?Oo'la te-ellan l'niss-yoona:?il-la paç-çan min beesha.? Mid-til de-di-lukh hai mal-choota? oo khai-la oo tush-bookh-ta? l'alam al-mein. Aa-meen.
I VANGELI
I Santi Vangeli di Gesù Cristo
e gli Atti degli Apostoli
Commentati da padre Lino Pedron
CORONA DEL DISCEPOLO
Questa Corona è formata da 33 grani divisi in tre gruppi di undici .
Dopo la crociera ci sono ancora tre grani e termina con un a Medaglia di tre Cuori.
Iniziando dalla Medaglia si preghi il Credo.
Sui tre grani si preghi poi ilPater, Ave e Gloria.
Infine nei tre gruppi di 11 grani si preghi in ordine le seguenti preghiere:
Cuore Santo di Padre, mio Creatore, accoglimi.
Ritorno a Te rinnovando le mie promesse battesimali:
rinuncio per sempre a satana e mi consegno interamente a Gesù Cristo mio Salvatore.
Abbi pietà di me! (x 11 volte)
Cuore Immacolato di Maria, Madre mia, accoglimi.
Ritorno a Te rinnovando le mie promesse della Confermazione:
voglio essere testimone della mia fede nelle parole e nelle opere.
Abbi pietà di me! ( x 11 volte)
Sacro Cuore di Gesù, mio Fratello e Sposo, accoglimi.
Ritorno a Te rinnovando la mia consacrazione ad ogni Comunione Eucaristica: voglio essere associato alla tua Missione salvifica.
Abbi pietà di me! ( x 11 volte)
GESU' CONFIDO IN TE
Signore prendi me
Signore prendi questa fame che ho di Te e trasformala in pane per chi non ha da mangiare Signore prendi questa sete che ho di te e trasformala in acqua che purifica i peccati quella voglia di volare insieme a Te quella voglia di parlarti sempre…... ora c'è Signore non abbandonarmi ora a me basta una parola per tirare il meglio che c'è in me Signore prendi questi occhi che ho per Te e dà luce ai disperati che sian sempre meno soli Signore prendi queste mani, Tu lo puoi e raccogli i Nostri cuori dona loro un giorno nuovo dà speranza a chi sperare non sa più io volevo che arrivasse il giorno in cui, avrei detto di non poter più fare a meno di te tu che hai dato un senso alla mia vita questa strada non sarà mai in salita se al mio fianco ci sei tu ora che si credo io Signore……… Tu sarai per sempre il mio Dio.
IO SONO QUI.
TI STO ASPETTANDO.
MI SENTO TANTO SOLO.
VIENI A TENERMI
COMPAGNIA.
AFFIDARSI
glitter-graphics.com Affidarsi Autore: Michel Quoist Il Signore non prenderà di forza il fardello delle tue preoccupazioni, i tuoi attrezzi per costruire, le tue armi per lottare, la tua opera da compiere. Egli è là, presente in tutta la tua vita, ma discreto, in attesa che gli dia tu stesso una preoccupazione, che gli affidi un impegno. Perchè serbare tutto il lavoro per te? Perchè non dargli tutto da portare, tutto da far, insieme al tuo cuore e alle tue mani perchè se ne serva Egli stesso? Prima di addormentarsi nella notte della morte, Cristo al calvario ha detto al Padre: 'Rimetto la mia anima nelle tue mani', anima colma di tutti i peccati, di tutte le sofferenze, di tutte le preoccupazioni del mondo; il Padre, tre giorni dopo, gli ha ridato una vita nuova, gloriosa, luminosa...Pasqua! Ogni sera, accetta di morire a tutte le tue preoccupazioni, atutti i tuoi problemi più o meno legittimi. Imilmente, rimetti tutto nella mani del Padre per risvegliarti ogni mattina svuotato da ogni inquietudine, nuovo, puro, di fronte alla vita che ti aspetta. 'Nelle tue mani, Signore, rimetto il mio spirito; tu mi liberi, Dio fedele'. 'In pace, appena mi sono sdraiato mi addormento, perchè solo tu, Signore, mi tieni al sicuro'. Se vuoi esser elibero, giovane, felice, in pace, forte e trionfante, ogni giorno, ogni munuto, 'Gettati senza problemi nei Signore, e Lui ti sosterrà'. CARI AMICI NON E' SIMPATICO QUESTO GATTINO?E' IDENTICO AL MIO ROMEO _____________________
GRUPPO DI GESU
INCONTRI DI PREGHIERA DI LIBERAZIONE E GUARIGIONE.GRUPPO DI GESU'
Per qualsiasi contatto utilizzare l'e-mail di don Antonio Niada ( a.niada@tin.it )
QUESTO VIDEO MI E' STATO DEDICATO DA GILES.
CANZONE INVIATAMI DA ORTA
glitter-graphics.comSo che sei qui in questo istanteSo che sei qui dentro di meAbiti qui in questo nienteed io lo so che vivi in me che mai dirò al mio Signoreche mai dirò...tutto Tu saiTI ASCOLTERO' NEL MIO SILENZIOe aspetterò che parli Tue mi dirai cose mai uditemi parlerai del Padremi colmerai d'amoree scoprirò chi sei... Io sento in me la tua pacela gioia che Tu solo daiattorno a me io sento il cieloun mondo di felicità Mio Dio sei qui...quale misteroVerbo di Dio e umanitànon conta più lo spazio e il tempoè scesa qui l'aternità Cosa sarà il ParadisoCosa sarà la vitasarai con noi per sempre....sempreTUTutto in noi...noi in te
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aiutiamo questo centro
VIENI DI NOTTE
glitter-graphics.comTitolo: Vieni di notteAutore: David Maria TuroldoVieni di notte,ma nel nostro cuore è sempre notte:e dunque vieni sempre, Signore.Vieni in silenzio,noi non sappiamo più cosa dirci:e dunque vieni sempre, Signore.Vieni in solitudine,ma ognuno di noi è sempre più solo:e dunque vieni sempre, Signore.Vieni figlio della pace,noi ignoriamo cosa sia la pace:e dunque vieni sempre, Signore.Vieni a liberarci,noi siamo sempre più schiavi:e dunque vieni sempre Signore.Vieni a consolarci,noi siamo sempre più tristi:e dunque vieni sempre Signore.Vieni a cercarci,noi siamo sempre più perduti:e dunque vieni sempre Signore.Vieni, tu che ci ami,nessuno è in comunione col fratellose prima non è con te, o Signore.Noi siamo tutti lontani, smarriti,né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:vieni, Signore.
"Signore, Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me, peccatore".
AMAMI COME SEI.
DONARE
Spesso dite:"Voglio donare, ma solo a chi merita".
Non così dicono
gli alberi del vostro frutteto,
né gli animali che portate al pascolo.
Danno per vivere perché trattenere é perire.
Sicuramente l'uomo che è degno di ricevere
i suoi giorni e le sue notti
é degno di ricevere da voi qualsiasi altra cosa.
glitter-graphics.com QUANDO AL MATTINO TI SVEGLI preghiera indiana Quando al mattino ti svegli, ringrazia (il tuo Dio) per la luce dell'aurora, e la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia (il tuo Dio) anche per il cibo che ti dà Se non trovi motivo di elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore. Tecumseh
PREGHIERA CONTRO IL MALEFICIO
glitter-graphics.comPreghiera contro il maleficio Signore Dio nostro, o sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente, tu che hai fatto tutto tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace, sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli; tu che sei dottore e medico delle nostre anime; tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti chiediamo e ti invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica e ogni influenza maligna e ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo.Fa' che in cambio dell'invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità. Tu, Signore, che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa l'Angelo della pace, forte protettore dell'anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia ogni veneficio e malìa di persone corruttrici e invidiose; così che il tuo supplice protetto con gratitudine canti: "II Signore è mio soccorritore, non avrò timore di ciò che potrà farmi l'uomo".Sì, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo servo per l'intercessione della Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dei risplendenti Arcangeli e di tutti i tuoi Santi.Amen. 1 Padre Nostro, 1 Ave Maria, 1 Gloria. ... Amen.
GRAZIE DOLCE DEMETRIA.
CONSACRAZIONE A GESU'
glitter-graphics.com Preghiera a Maria Santissima prima del riposo notturno “O Vergine, si fa tardi, tutto si addormenta sulla terra, è l’ora del riposo: non abbandonarmi ! Metti la tua mano sui miei occhi Come una buona madre. Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù. L’anima mia è stanca di affanni e di tristezze, la fatica che mi attende è qui a me vicina. Metti la tua mano sulla mia fronte, arresta il mio pensiero. Dolce sarà il mio riposo, se benedetto da te. Perché domani il tuo povero figlio Si desti più forte E riprenda allegramente Il peso del nuovo giorno. Metti la tua mano sul mio cuore. Lui solo vegli sempre e Ridica al suo Dio Un amore eterno.” (P. Claude Wittock)
glitter-graphics.com Preghiera di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù (dettata a Jelena dalla Madonna) Gesù, sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo cuore fa' che tutti gli uomini si amino. Sparisca l'odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo cuore di pastore e ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa', o buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della tua Passione sofferta per noi. Amen.
glitter-graphics.com Titolo: Il tuo nome Autore: Don Tonino Bello Vocazione è la parola che dovresti amare di più perché è il segno di quanto tu sia importante agli occhi di Dio. E' l'indice di gradimento presso di Lui, della tua fragile vita. Si, perché se ti chiama vuol dire che ti ama. Gli stai a cuore, non c'è dubbio. In una turba sterminata di gente risuona un nome: il tuo! Stupore generale. A te non ci aveva pensato nessuno. Lui si! Davanti ai microfoni della storia, ti affida un compito su misura per Lui! Si, per Lui, non per te. Più che una 'missione' sembra una 'scommessa'. Una scommessa sulla tua povertà. Ha scritto 'ti amo' sulla roccia, non sulla sabbia come nelle vecchie canzoni. E accanto ci ha messo il tuo nome. Forse l'ha sognato di notte, nella tua notte. Alleluia! Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me!
LA TUA MANO SIGNORE MI PONE AL SICURO [1]Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi. [2]La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. [3]Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. [4]La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto.[5]Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. [6]L'aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: “E' un bambino degli Ebrei”. [7]La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: “Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?”. [8]“Và”, le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. [9]La figlia del faraone le disse: “Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario”. La donna prese il bambino e lo allattò. [10]Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: “Io l'ho salvato dalle acque!”. Fuga di Mosè in Madian [11]In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. [12]Voltatosi attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia. [13]Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: “Perché percuoti il tuo fratello?”. [14]Quegli rispose: “Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?”. Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è risaputa”. [15]Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. La gloriosa epopea di Israele [1]Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto. [2]Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano [5]Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, [12]Il Signore annunzia una notizia, [17]Perché invidiate, o monti dalle alte cime, [20]Benedetto il Signore sempre; [23]Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, [25]Appare il tuo corteo, Dio, [29]Dispiega, Dio, la tua potenza, [33]Regni della terra, cantate a Dio, [35]Riconoscete a Dio la sua potenza, Sventura alle città delle sponde del lago [20]Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: [21]«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. [22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. [23]E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! [24]Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!». PREGHIERA INCESSANTE: "tu sei ogni mio bene" |
Liturgia della Settimana preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT) Lunedì 15 Agosto 2005 :: Assunzione B.V.M.COMMENTO LETTURE: Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1 Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-56. Festa dell’Assunzione di Maria La festa dell’Assunzione è purtroppo nota ai più solo come “Ferragosto”, ma è la più importante tra quelle della Madonna: celebra il mistero della nostra risurrezione che nella persona di Maria (la sola tra tutti!) è già avvenuto. E’ come celebrare quindi la nostra pasqua, ciò che in noi deve ancora avvenire e che avverrà, dunque è la nostra festa, la festa di ciò che saremo. Maria è entrata con il corpo nella vita divina, nella gloria (cfr. II lettura: quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di incorruttibilità…); vive già da ora la vita di risorta (cfr. I lettura del giorno: Ora si è compiuta la salvezza…).. E’ anche la festa in cui si può parlare di Maria senza temere di cadere nel devozionalismo mariano. Questa festa è antichissima anche se la proclamazione del dogma dell’assunzione è recentissimo (1950!). Ma perché è stata fissata il 15 Agosto? Basta guardarsi attorno. L’estate è al culmine, i colori sono al massimo della loro densità: le rose, i girasoli, il blu del mare, il verde delle foreste. È tutto molto intenso … si potrebbe dire che più di così … si muore. La natura infatti muore, sfiorisce, ma solo perché è arrivata alla sua pienezza; muore sì, ma per consumazione, per pienezza di vita. La vediamo quasi “sfatta”, ma solo per il suo eccesso di fioritura (sazi di giorni muoiono tutti i patriarchi nell’Antico Testamento). La festa di oggi ci vuole dire anche un po’ questo: Maria (il credente), è colei che ha vissuto appieno la sua vita in Cristo. La tradizione infatti non parla della morte della Madonna ma della sua “dormizione”, ella cioè non muore, ma si compie per pienezza di vita, si consuma di vita. Lo avete mai visto un girasole morire? … sazio di colore e di fioritura, carico di semi e stanco di fecondità. La cosa più bella da fare oggi (oltre - per chi può - alle battaglie con i semi di cocomero sulla spiaggia) sarebbe una carrellata sulla storia delle rappresentazioni artistiche del mistero di Maria. Sempre e ovunque ci si imbatterà su Maria che tiene in braccio il bambino: è la rappresentazione che prende nome di Theotokos, la madre di Dio. Maria è anzitutto questo: il trono di Gesù, luogo dell’ostensione, un supporto per lui, è il suo corpo (sia perché glielo ha dato sia perché è simbolo della chiesa) e infatti solitamente lei è raffigurata enorme e lui piccinissimo. Lei è la visibilità di Gesù (questo in fondo è il ruolo della chiesa). Un altro filone di raffigurazioni vede in Maria la persona che ha veramente compiuto la relazione filiale con Dio: è la figlia di Sion (già nell’AT Israele è considerato come un figlio da Jhwh, si veda per es. Osea 11,1; Sal 2; Is 66 ecc…). L’icone della dormizione si collocano su questo filone: raffigurano Maria stesa su un grandissimo letto, circondata dai discepoli. Questo letto troppo grande per non essere un simbolo, ricorda l’arca dell’alleanza (cfr. infatti il riferimento propostoci dalla liturgia nella I lettura della vigilia e nella I lettura della messa). Maria sembra che dorma (la morte non è più un evento drammatico, come ci dice anche la II lettura della messa della vigilia: dov’è morte la tua vittoria? Dov’è morte il tuo pungiglione?). Sopra di lei vi è una mandorla. La mandorla è il simbolo della nuova vita, come un grembo di una donna, come un uovo, è il simbolo della risurrezione. Peraltro abbiamo celebrato, guarda caso, pochi giorni fa la trasfigurazione, che nelle icone presenta lo stesso simbolo; infatti ogni festa di Maria ha un suo parallelo in un festa del Signore. In questa mandorla vi è Gesù che tiene in braccio, in segno di esposizione (si sono invertiti i ruoli), una cosa bianca e piccola: quella sarebbe l’anima di Maria, appena nata alla nuova vita. E’ Maria questa volta ad essere bambina (se non diventerete come bambini…), ed è avvolta ora lei nelle bende-sudario (come lo è Gesù nell’icona di Natale) ed è ora lei Figlia. Si tratta quindi della sua nascita al cielo. Ovviamente questa icona è da vedere in contrasto con le altre icone della Madonna, quelle in cui è lei che porta in braccio il Figlio. Questo è il paradosso del cristianesimo, per dirla con Dante: Vergine Madre, figlia del tuo figlio … tu se’ colei che l’umana natura/nobilitasti sì che’l suo Creatore/non disdegnò farsi sua creatura. Maria è modello del credente che accogliendo la Parola di Dio (avvenga di me secondo la tua parola) diventa figlia di Dio. Altro filone è quello che vede in Maria la sposa. Il rapporto che Dio ha con Israele nell’Antico testamento prende spesso le forme di quello di un rapporto di amore e quindi Israele viene considerato da Jhwh come il partner esclusivo di questo rapporto d’amore (cfr. Osea 2, Trito-Isaia; Ct; Ger ecc…). Per questo - lo si dica per inciso - l’adulterio sarà preso ad emblema del peccato, non perché la Bibbia nutra atteggiamenti encratisti o sessuofobi, ma perché con esso si vuole spiegare in metafora, secondo il linguaggio dell’amore sponsale, cosa è l’allontanamento da Dio [e per questo l’immaginario collettivo ha fatto diventare Maria di Magdala una prostituta … ma questo aprirebbe un altro discorso…] Le raffigurazioni di Maria sposa ce la mostrano seduta sullo stesso trono di Gesù, insieme con lui (leggere Ef 1!!), vestita come una sposa (cfr. Sal 44 e ancora Ef 5). In alcune figure Gesù stesso le dà la sua corona (condivide con lei la sua gloria, cioè la vita divina, la resurrezione) mentre attorno tanti angeli suonano e cantano (cfr. I lettura della vigilia). Ci sarebbe ancora da sottolineare che Maria è legata al mistero della generazione e del dono della vita a doppio laccio, sia come donna (il mistero del parto) che come credente (la vita della fede), e per questo non può conoscere la morte (cfr. prefazio del giorno: non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita). La fede e le donne (che la Bibbia rende infatti le prime testimoni della resurrezione e della fede in Cristo) ci dicono insomma che le sofferenze presenti possono essere solo le doglie di un parto (aprendo così il mistero del male ad una nuova speranza) e che forse anche la morte in fondo può essere considerata solo un eccesso di vita (vedere come muore un girasole, ma anche come muore Rachele in Gen 35,17ss!). In altre rappresentazioni Maria è una figura enorme, in piedi, dentro il cui manto sono raccolti tanti uomini e donne: allora ella è raffigurata nel simbolo della tenda-chiesa, il santuario (cfr. I lettura della messa del giorno). Maria-Chiesa è una persona in molte persone, perché Maria oltre ad essere un individuo storico (della cui esperienza tanto singolare e inaudita, nulla si può dire) è icona di quello che è ogni credente che vive la sua fede fino in fondo, fino alle sue estreme conseguenze. Maria è perciò immagine della chiesa (nella I lettura del giorno si dice rivestita di sole, tenendo presente da una parte l’uomo che si riveste di Cristo [cfr. Fil, Ef, Col] e dall’altra l’idea di Cristo-sole). La metafora della tenda dell’alleanza ci dice che la chiesa è sempre in cammino, come il popolo nel deserto (che è luogo dell’incontro con Dio, del fidanzamento: cfr. prima lettura del giorno) e che deve sempre “smontarsi”, come si smonta una tenda, per poi ricostruirsi altrove quando si vuole proseguire il cammino. Il cammino dell’uomo con Dio è una storia d’amore, progressiva, tappa per tappa. Solo dal XIII secolo in poi Maria viene raffigurata sempre più da sola, senza il bambino. Questo riflette un cambiamento anche della mariologia e della pietà mariana: è infatti da questo momento che inizia la degenerazione di questa figura e del suo messaggio, così importante per ogni cristiano. Solo in riferimento a Cristo, infatti, Maria ha senso. Solo in quanto Madre di Dio, vera credente, arca dell’alleanza, tenda del convegno, immagine del popolo di Dio, sposa, figlia, corpo di Cristo, sua visibilità, luogo visibile dell’ostensione di qualcosa che è sempre tanto piccolo (Madonna “trono” di Gesù bambino). Solo così si comprende davvero questa maestosa figura. Quando invece la si staccherà da questo mistero, non la si comprenderà più. Quando infatti, e saranno molte le omelie a farlo oggi, si parla delle sue grandi virtù, della sua esperienza, di quello che faceva, di quanto ha gioito o sofferto, semplicemente non si sa cosa si dice, perché il vangelo tace completamente su tutto questo. La sua esperienza è stata la sua, originale e particolarissima quanto può esserlo la mia e la tua, tanto più quella di Maria fu la sua come quella di nessun altro. Se sia stata una donna esemplare o una “madre snaturata” non ne sappiamo poi gran che (anzi pare che alcuni padri abbiano fatto affermazioni abbastanza sconcertanti in quest’ultima direzione!). Certo ha vissuto in modo quanto mai vicino e inaudito l’esperienza della fede e in questo ci è davvero madre e modello. Ma più ancora: guardando a lei dovremmo vedere cosa accade a noi: impariamo a vederla come sorella (?). Ultima annotazione: per capire qualcosa in più di questo “grande mistero” (Ef 5) di Maria, abbiamo dovuto ricorrere alla fede di coloro che prima di noi l’hanno creduta, e credendola hanno cercato di comprenderla e rappresentarla. … con tutto ciò che questo significa: NELLA FEDE DELLA CHIESA. (a cura delle Benedettine del Monastero di San Luca – Fabriano) I SANTI DI OGGI DALLA REGOLA DEL NOSTRO SANTO PADRE BENEDETTO Se dunque gli occhi del Signore scrutano buoni e cattivi (Pr 15,3) e se il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio, se c’è uno che cerchi Dio (Sal 13,2), e se dagli angeli a noi assegnati, quotidianamente, giorno e notte, vengono riferite le nostre azioni al Signore nostro Creatore, allora dobbiamo essere continuamente vigilanti, fratelli, affinché il Signore, come dice il profeta nel salmo, non ci veda mai volti al male e diventati inutili (Sal 13,3 Volg.); e, se anche ci perdona adesso perché è misericordioso e aspetta che ci convertiamo, non debba poi dirci un giorno: «Hai fatto questo e io ho taciuto» (Sal 49,21 Volg.). (Cap.7,26-30.)
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IL NOSTRO AIUTO E' NEL NOME DEL SIGNORE
Oppressione degli Ebrei [8]Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. [9]E disse al suo popolo: “Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi. [10]Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese”.[11]Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. [12]Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele. [13]Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. [14]Resero loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza. 22]Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: “Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia”. Preghiera dell'infelice [1]Canto delle ascensioni. Di Davide. A te levo i miei occhi, [3]Pietà di noi, Signore, pietà di noi, Gesù causa di dissensi [34]Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. [35]Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, [1]Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. PREGHIERA INCESSANTE
TU SEI OGNI MIO BENE,SIGNORE
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BEATO CHI CAMMINA NELLE VIE DEL SIGNORE.
La Sapienza contro le cattive compagnie [1]Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
Elogio delle opere divine [1]Alleluia. Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, [2]Grandi le opere del Signore, [6]Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, [10]Santo e terribile il suo nome.
La vera vita [1]«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2]Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. [3]Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.[4]Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. [5]Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. [6]Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.[7]Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. [8]In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
PREGHIERA INCESSANTE:MI AMI DI ETERNO AMORE.
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IL SIGNORE SALVA I SUOI FEDELI.
Partenza di Giacobbe per l'Egitto [1]Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. [2]Dio disse a Israele in una visione notturna: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». [3]Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un grande popolo. [4]Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi». [5]Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo. [6]Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti; [7]i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con sé in Egitto.
L'accoglienza di Giuseppe [28]Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen. [29]Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo. [30]Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».
Malizia del peccatore e bontà di Dio [1]Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore. [2]Nel cuore dell'empio parla il peccato, [3]Poiché egli si illude con se stesso [6]Signore, la tua grazia è nel cielo, [8]Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! I missionari saranno perseguitati [16]Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. [17]Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. [19]E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: [20]non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. [21]Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. [23]Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
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RICORDIAMO SIGNORE I TUOI PRODIGI. L'intervento di Giuda [18]Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: «Mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te! [19]Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello? [20]E noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo dei figli di sua madre e suo padre lo ama. [21]Tu avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perché lo possa vedere con i miei occhi.
[23]Ma tu avevi soggiunto ai tuoi servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più venire alla mia presenza. [24]Quando dunque eravamo ritornati dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore. [25]E nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un pò di viveri. [26]E noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: se c'è con noi il nostro fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore. [27]Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie. [28]Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da allora non l'ho più visto. [29]Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie nella tomba.
Giuseppe si fa riconoscere [1]Allora Giuseppe non potè più contenersi dinanzi ai circostanti e gridò: «Fate uscire tutti dalla mia presenza!». Così non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi fratelli. [2]Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone. [3]Giuseppe disse ai fratelli: «Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?». Ma i suoi fratelli non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza. [4]Allora Giuseppe disse ai fratelli: «Avvicinatevi a me!». Si avvicinarono e disse loro: «Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto per l'Egitto. [5]Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.
Gli splendori della creazione [1]Benedici il Signore, anima mia, [5]Hai fondato la terra sulle sue basi, [10]Fai scaturire le sorgenti nelle valli [13]Dalle tue alte dimore irrighi i monti, [16]Si saziano gli alberi del Signore, [19]Per segnare le stagioni hai fatto la luna [24]Quanto sono grandi, Signore, [27]Tutti da te aspettano [31]La gloria del Signore sia per sempre; [35]Scompaiano i peccatori dalla terra
Missione dei Dodici
[7]E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. [8]Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. [9]Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, [10]né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. [11]In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. [12]Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. [13]Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi.[14]Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi.[15]In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
PREGHIERA INCESSANTE:MI AMI DI AMORE ETERNO.
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IL SIGNORE NUTRE IL SUO POPOLO. Genesi - Capitolo 41,55-57 [55]Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». [56]La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto.[57]E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Genesi - Capitolo 42,5-7
[5]Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia. [6]Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. [7]Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove siete venuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri». Genesi - Capitolo 42,17-24
17]E li tenne in carcere per tre giorni. [18]Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! [19]Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. [20]Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono.[21]Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia». [22]Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue». [23]Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete. [24]Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi. Salmi - Capitolo 32 La confessione libera dal peccato[1]Di Davide. Maskil. Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, [3]Tacevo e si logoravano le mie ossa, [5]Ti ho manifestato il mio peccato, [6]Per questo ti prega ogni fedele [8]Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; [10]Molti saranno i dolori dell'empio,
Matteo - Capitolo 10,1-7 2. DISCORSO APOSTOLICOMissione dei Dodici[1]Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. [2]I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello,[3]Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, [4]Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. [5]Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;[6]rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. [7]E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.
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MOSTRAMI SIGNORE LA LUCE DEL TUO VOLTOLa lotta con Dio [23]Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. [24]Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. [25]Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.[26]Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. [27]Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».[28]Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». [29]Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». [30]Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.[31]Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». [32]Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. [33]Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico. Guarigione di un muto indemoniato [32]Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. [33]Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». [34]Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Miseria delle folle[35]Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. [36]Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. [37]Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! [38]Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!
Il Signore, mia parte di eredità [1]Miktam. Di Davide. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. [5]Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: [10]perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
PREGHIERA INCESSANTE: MI AMI DI AMORE ETERNO. |
PROTEGGIMI SIGNORE E' IN TE LA MIA SPERANZA.Il sogno di Giacobbe [10]Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. [11]Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. [12]Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. [13]Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. [14]La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. [15]Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». [16]Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». [17]Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». [18]Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. [19]E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. [20]Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, [21]se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. [22]Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima».
Salmi - Capitolo 90 [1]Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. Signore, tu sei stato per noi un rifugio [3]Tu fai ritornare l'uomo in polvere [5]Li annienti: li sommergi nel sonno; [7]Perché siamo distrutti dalla tua ira, [9]Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, [16]Si manifesti ai tuoi servi la tua opera Guarigione dell'emorroissa e risurrezione della figlia di un capo [18]Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». [19]Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. [20]Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. [21]Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». [22]Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì. [23]Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: [24]«Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. [25]Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. [26]E se ne sparse la fama in tutta quella regione. |
I NOSTRI CUORI SONO RIVOLTI AL SIGNORE. Ezechiele - Capitolo 2,2-5 [2]Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Salmi - 112 Saluto a Gerusalemme[1]Canto delle ascensioni. Di Davide. Quale gioia, quando mi dissero: [3]Gerusalemme è costruita
Corinzi 2 - 12,7-10 [7]Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. [8]A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9]Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. [10]Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
Marco - 6,1-6 Visita a Nazaret[1]Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.[2]Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? [3]Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. [4]Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». [5]E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. [6]E si meravigliava della loro incredulità. [5]Là sono posti i seggi del giudizio,
[6]Domandate pace per Gerusalemme: [8]Per i miei fratelli e i miei amici PREGHIERA INCESSANTE: MI AMI DI AMORE PURO.
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I NOSTRI CUORI SONO RIVOLTI AL SIGNORE. Ezechiele - 2,2-5 [2]Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Salmi - 112 Saluto a Gerusalemme [1]Canto delle ascensioni. Di Davide. Quale gioia, quando mi dissero: [3]Gerusalemme è costruita Marco -6,1-6 [1]Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.[2]Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? [3]Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. [4]Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». [5]E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. [6]E si meravigliava della loro incredulità.
[6]Domandate pace per Gerusalemme: [8]Per i miei fratelli e i miei amici Corinzi 2 12,7-10 [7]Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. [8]A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9]Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. [10]Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
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CHI CREDE NEL SIGNORE VEDRA' LA SUA SALVEZZA [19]Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, [20]edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. [21]In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; [22]in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Ringraziamento [1]Alleluia. Amo il Signore perché ascolta [3]Mi stringevano funi di morte, [7]Ritorna, anima mia, alla tua pace, [10]Alleluia. Ho creduto anche quando dicevo: [12]Che cosa renderò al Signore [14]Adempirò i miei voti al Signore, [16]Sì, io sono il tuo servo, Signore, [18]Adempirò i miei voti al Signore
[24]Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». [26]Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [27]Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». [28]Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
PREGHIERA INCESSANTE:MIO SIGNORE E MIO DIO.
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BEATO IL POPOLO CHE HAI SCELTO PER TE SIGNORE Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco [1]Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». [2]Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. [3]Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. [4]Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire». [5]Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù.
[15]Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; [16]con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. [17]Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato. [18]Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». [19]Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». [20]Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti». [21]Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no».[22]Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». [23]Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. [24]Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». [25]Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. [26]Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». [27]Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: «Ecco l'odore del mio figlio <<<<<<<<<<<<<<<<
Per la festa notturna [1]Canto delle ascensioni. Ecco, benedite il Signore, [3]Da Sion ti benedica il Signore,
MIO SIGNORE E MIO DIO. |
Ti esalto o Signore perchè mi hai salvata Genesi 22,1-19
<<<<<<<<<<<<<<<<< Salmo 114 la roccia in sorgenti d'acqua. <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< MT 9,18 |
Post n°626 pubblicato il 13 Agosto 2009 da sole.cp
Salga al Tuo volto ,Signore.il grido del povero.
Genesi 21,5.8-20; [8] Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< SALMO 33 <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< mt 8,28-34 [28] Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. [29] Cominciarono a gridare: "Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?". [30] A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; [31] e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: "Se ci scacci, mandaci in quella mandria". [32] Egli disse loro: "Andate!". Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. [33] I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. [34] Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.
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IL PERDONO DI ASSISI (2 Agosto) (ricavato dal cerimoniale del Terz'Ordine Francescano)
Poco fuori di Assisi trovavasi una piccola Cappella dedicata a Santa Maria degli Angeli, detta della porziuncola. Una notte, mentre il Serafico San francesco, scosso da zelo ardentissimo per la salute ed il ravvedimento di peccatori, offriva per essi alla divina Giustizia il sacrificio della stessa sua vita, una luce soave lo circonda, ed un Angelo lo invita a discendere nella Cappella dove lo attendono una miriade di Angeli, Maria Santissima e Gesù. Si prostra Francesco appena è in Chiesa, ad adorare Gesù, a riverire quel celeste consesso; e mentre si umilia nella viltà del suo nulla Gesù gli fa animo a dimandare quella delle grazie che più gli piace. Francesco, dimentico di sé, non si cura qual novello Mosè, che dei suoi fratelli e: "Signore, gli risponde, domando che tutti quelli che entreranno in questa Chiesa abbiano Plenaria indulgenza a remissione di tutti i peccati, se contriti e confessati ad un sacerdote. " Gesù a lui: "Grande è la grazie che mi dimandi, tuttavia te la concedo se mia madre me ne prega." Francesco interpone la mediazione di Maria la quale con lui supplica il divin Figlio: e Gesù concede la grazia. Vuole però che si presenti al suo Vicario, il Sommo Pontefice, e ne ottenga la conferma. Ciò detto cessa la visione. Francesco è tosto dal papa Onorio III, e da lui, dopo varie difficoltà, gli è confermata la grazia, ma per un giorno solo all'anno. E questo venne determinato con un nuovo prodigio. Una notte, mentre a dissipare certe illusioni del demonio, Francesco avvolgevasi in uno spineto, sentesi come accarezzare da soave auretta; un'olezzante fragranza si spande all'intorno, un coro di Angeli aleggiano intorno a lui e l'avvertono di recarsi alla Chiesa. In quel punto il prunajo si converte in bellissimo roseto, quantunque fosse rigido l'inverno. Il sentiero che Francesco percorre per recarsi alla amata Chiesuola si smalta di fiori. Ivi giunto, dopo profonda adorazione, prega Gesù perché si degni stabilire il giorno della grande indulgenza. Gesù lo fissa dai secondi vespri della Festa di San Pietro in Vincoli a tutto il giorno seguente ordinandogli di nuovo di recarsi dal Papa. Gli Angeli allora cantarono inni di laude e di ringraziamento, e tutto sparve. Francesco è di nuovo dal Papa a dimandargli che gli ratifichi la grazia fatta da Gesù: in prova gli presenta dodici rose di colore bianco e rosso che aveva spiccato da quel roseto miracoloso. Il Papa, al prodigio, conferma la grazia e l'incomparabile tesoro del Perdono di Assisi è aperto in perpetuo agli uomini
Acquisto dell'indulgenza per il Perdono d'Assisi
Per ottenere nel Perdono d'Assisi tante indulgenze (una per se stessi l e altre per le anime del Purgatorio) quante sono le visite che si fanno in chiesa, è necessario: 1. fare la Confessione sacramentale con assoluzione; 2. fare la Comunione; 3. avere un distacco totale da qualunque colpa; 4. fare le visite presso la chiesa parrocchiale oppure, meglio ancora, presso una chiesa dell'Ordine Francescano o Carmelitano o che abbia il privilegio; 5. recitare un Padrenostro e un Credo; 6. recitare un Padrenostro e un'Ave Maria per il Papa.
Note: qualche decennio fa veniva pure utilizzata la seguente preghiera che proponiamo per i fedeli che volessero utilizzarla.
PREGHIERA PER IL PERDONO DI ASSISI: Signor mio Gesù Cristo, prostrato innanzi alla vostra reale presenza nel Santissimo Sacramento, io vi adoro con tutta la sommissione dell'anima mia, e pentito delle mie colpe, vi prego di concedermi la grazia dell'acquisto della Santa indulgenza del Sacro Perdono di Assisi che voi medesimo accordaste al gran Patriarca San Francesco. Intendo poi di pregare secondo l'intenzione della Santa Chiesa per la conversione degli eretici, degli infedeli e di tutti i peccatori, ma in modo speciale per coloro che combattono e perseguitano la vostra Santa Chiesa. (Cinque Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Tre Ave Maria alla Madonna, un Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre a San Francesco).
Conservate il vostro Vicario, il Sommo Pontefice N... (dicasi il nome del Papa) e conservatelo con il pieno trionfo su tutti i s uoi nemici. Da ultimo vi raccomando di proteggere e conservare i Vescovi, i Sacerdoti, gli Ordini Religiosi, e tutte le Società cattoliche che con tanto zelo si prestano alla difesa della Santa Fede e della Religione cattolica. E Voi, o Maria santissima Vergine e Madre Immacolata, confortate di vostra protezione la mia preghiera e rendetela accetta al vostro divin Figliolo. San Francesco, mio glorioso Padre e Protettore, voi sì caro a Gesù ed a Maria, presentate loro la mia preghiera; ditegli che io sono vostro figlio e Gesù e Maria mi esaudiranno. (Cinque Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Tre Ave Mari alla Madonna, un Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre a San Francesco).
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L’assassino ed il rosario! Per capire che la Gospa ha bisogno di noi,è necessario prendere coscienza che anche noi abbiamo bisogno di Lei, e che il suo aiuto non manca mai a coloro che la pregano con cuore sincero. Questo Vescovo americano ne è testimone! Il 14 maggio scorso, Mons William Kerr, conosciutissimo in America per la sua difesa dei Diritti Umani, è tornato al Padre. Il famoso assassino seriale Ted Bundy l’aveva preso come suo direttore spirituale prima di morire sulla sedia elettrica. Mons. Kerr raccontava che durante il suo primo incarico in un ospedale, dovette assistere un giovane bruciato, agonizzante per le sue ferite. Nel 1978 lo aspettava un compito ancora più spaventoso nella casa degli studenti di Tallahassee, in Florida. Una notte Mons Kerr era stato chiamato dalla polizia: doveva andare urgentemente dagli studenti. Quando arrivò, trovò tutte le ragazze fuorchè una,uccise o ferite molto gravemente dal famoso killer Ted Bundy. Dopo aver amministrato l’unzione degli infermi alla ragazza agonizzante, Mons.Kerr (a quel tempo Padre Kerr) parlò con la ragazza che era scampata. Il poliziotto incaricato di redigere il verbale voleva sapere come mai lei era sopravvissuta a questa brutale aggressione. Effettivamente Ted si era fermato sulla soglia della sua camera, aveva lasciato cadere l’arma e se ne era andato senza toccarla. La ragazza però voleva parlare solo con un sacerdote; lo choc l’aveva quasi resa catatonica. La ragazza raccontò a Padre Kerr che prima di partire per l’università, sua madre le aveva fatto promettere di dire il rosario tutte le sere prima di addormentarsi, per essere protetta, anche se poi si sarebbe adormentata nel dirlo. Questo è quello che lei stava facendo quella sera là. Quando Ted entrò nella sua stanza per ucciderla, la ragazza teneva ancora stretto il suo rosario nella mano. Tempo dopo, Ted confessò a Mons. Kerr che quando entrò nella camera, si sentì nell’impossibilità di fare anche un solo passo avanti. Dovette lasciar cadere l’arma e scappare. Tale è la potenza del manto protettore di nostra Madre! E quale saggezza di una mamma che ha saputo dare alla figlia l’arma efficace del rosario, che le avrebbe salvato la vita! (Raccontato da Domenico Bettinelli e Gabriel Gillen
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GLI OCCHI DELL'ANIMA
Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. Uno dei due doveva sedersi sul letto un'ora al giorno durante il pomeriggio per espellere delle secrezioni polmonari e respirare meglio. Il suo letto si trovava di fianco all'unica finestra nella stanza. L'altro uomo era costretto a passare supino le sue giornate. I due compagni di sventura si parlavano per ore. Parlavano delle loro mogli e delle loro famiglie, descrivendo le loro case, il loro lavoro, la loro esperienza al servizio militare ed i luoghi dov'erano stati in vacanza. Ed ogni pomeriggio, allorché l'uomo nel letto vicino alla finestra si poteva sedere, questi passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutto quello che vedeva fuori. L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere nient'altro che per questi periodi di un'ora durante i quali il suo mondo si apriva ed arricchiva di tutte le attività e colori del mondo esterno. Dalla camera, la vista dava su di un parco con un bel lago. Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua, mentre i bambini facevano navigare i loro modelli di battelli in scala. Gli innamorati camminavano a braccetto in mezzo a fiori dai colori dell'arcobaleno. Degli alberi secolari decoravano il paesaggio e si poteva intravedere in lontananza la città profilarsi. Mentre l'uomo alla finestra descriveva tutti questi dettagli, l'altro chiudeva gli occhi e si immaginava le scene pittoresche. Durante un bel pomeriggio, l'uomo alla finestra descrisse una parata che passava li davanti. Sebbene l'altro uomo non avesse potuto udire l'orchestra, riuscì a vederla con gli occhi della propria immaginazione, talmente il suo compagno la descrisse nei minimi dettagli. I giorni e le settimane passarono. Una mattina, all'ora del bagno, l'infermiera trovò il corpo esanime dell'uomo vicino alla finestra, palesemente morto nel sonno. Rattristata, chiamò gli addetti della camera mortuaria perché venissero a ritirare il corpo. Non appena sentì che il momento fosse appropriato, l'altro uomo chiese se poteva essere spostato in prossimità della finestra.L'infermiera, felice di potergli accordare questo piccolo favore, si assicurò del suo confort e lo lasciò solo.Lentamente, sofferente, l'uomo si sollevò un poco, appoggiandosi su di un sostegno, per gettare un primo colpo d'occhio all'esterno. Finalmente, avrebbe avuto la gioia di vedere lui stesso quanto il suo amico gli aveva descritto. Si allungò per girarsi lentamente verso la finestra vicina al letto..... e tutto ciò che vide fu un muro! L'uomo domandò all'infermiera perché il suo compagno di stanza deceduto gli avesse dipinto tutta un'altra realtà. L'infermiera rispose che quell'uomo era cieco, e che non poteva nemmeno vedere il muro. "Forse ha solamente voluto darle coraggio", commentò.
EPILOGO Vi è una felicità straordinaria nel rendere felici gli altri, a discapito delle nostre proprie sofferenze. La pena condivisa riduce a metà il dolore, ma la felicità, una volta condivisa, si ritrova raddoppiata. Se volete sentirvi ricchi, non avete che da contare, tra tutta le cose che possedete, quelle che il denaro non può comperare. L'oggi è un regalo, ed è per questo che in molte lingue lo si chiama presente'. L'origine di questo messaggio (tradotto in varie lingue) è sconosciuta ma porta una grande felicità a tutti coloro che lo diffondono.
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COME OGNI ANNO ASPETTIAMO IL RITORNO DI GESU' CON IL SANTO NATALE. CARI AMICI NON OCCORRE ASPETTARE PER FORZA IL NATALE PER ACCOGLIERLO DENTRO DI NOI E NELLA NOSTRA VITA.,PER CHI VUOLE ACCOGLIERE GESU' E' SEMPRE NATALE OGNI ISTANTE.FATE DELLA VOSTRA VITA UN PERENNE NATALE TENENDO GESU' IN VOI SEMPRE.
ACCENDIAMO UNA STELLA NEL NOSTRO SPAZIO PER DIRE A GESU' VIENI AD ABITARE QUI DA ME.LA STELLA LUMINOSA DI GESU' ILLUMINERA' LA NOSTRA VITA
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Dice Gesù:
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Rispetta la libertà degli uomini.
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Non giudicare, ma affida tutti e tutto alla mia Misericordia.
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Non pensare troppo a te stessa perché a te ci pensa la Vita.
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Ripeti frequentemente che non appartieni a questo mondo.
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Cerca di conservare sempre la quiete nel cuore.
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Non dubitare mai della mia Presenza e ricorda che Io opero incessantemente anche se tu non ne hai la consapevolezza.
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Quando ti senti stanca ricordati che la croce la porto Io quindi invitami a riposare nel tuo cuore: in tal modo riposeremo insieme.
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Lasciati umilmente guidare e ricorda che alle richieste insistenti non si può rifiutare.
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Cerca sempre la mia Volontà come Unica, Giusta e Buona.
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Desidera Me, ascolta Me, nutriti di Me, riposa in Me. Vivi in Me, per Me e con Me.
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Io sono Tutto e sono infinitamente di più di quanto tu possa desiderare.
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Stai sempre con Me, cuore a Cuore: Io e te siamo UNO nell'Amore.
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Ricorda che ciò che ferisce maggiormente il mio cuore è la mancanza di fiducia.
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Non dubitare mai di Me. Ti ho dato la mia dolcissima Mamma, non avere paura.
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Non rifiutare i miei doni, non offendere la mia generosità. E' per Me una grande gioia colmare i miei figli di doni e desidero che li accolgano con gratitudine.
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Ama con il mio Cuore.
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Ama, solamente ama, sempre ama, ovunque ama.
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Amare non è difficile: accoglimi sempre in semplicità di cuore.
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Cercami di più in te stessa, nelle persone e negli avvenimenti.
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Parlami e pensami più spesso per abituarti all'esercizio della mia Presenza incessante.
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Se i tuoi fratelli ti manifestano desideri o necessità affrettatati a portarli in Cielo con la massima fiducia nel Padre Celeste.
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Porta in Cielo tutti i granellini d'amore che trovi sulla terra.
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Non disprezzare nulla perché tutto è utile.
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Benedici ogni persona che incontri e chiedi la pace del cuore per tutti gli uomini.
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Benedici il Signore tuo Dio per te e per l'umanità intera.
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Non cercare consolazioni in nessuna creatura: Io sono il tuo Consolatore.
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Ricorda che niente e nessuno può farti del male perché sei Mia.
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Se ti rendessi conto di quanto è infinita la mia Misericordia non avresti mai dubbi.
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Solo confidando in Me vincerai le tue incertezze.
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Non chiederti se le tue preghiere vengono esaudite. Tu prega con fede. Il Padre ti ascolta sempre.
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Non cercare fuori di te quello che è dentro di te.
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Piccola mia, non voglio più dubbi nel tuo cuore.
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Anche nel Cuore di Dio si accende l'ira, ma dura poco. Come puoi tu pretendere di non arrabbiarti mai? Lo sai che l'ira si spegne presto per lasciare posto alla pace del perdono.
MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 25 NOVEMBRE 2012
"Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera. Apritevi alla Santa confessione perché ognuno di voi accetti col cuore la mia chiamata. Io sono con voi e vi proteggo dall' abisso del peccato e voi dovete aprirvi alla via della conversione e della santità perché il vostro cuore arda d'amore per Dio. DateGli il tempo e Lui si donerà a voi, e così nella volontà di Dio scoprirete l'amore e la gioia della vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Messaggio a Mirjana 2 Novembre 2012
Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei apostoli. Prego mio Figlio affinché vi dia la sapienza e la forza divina. Prego affinché valutiate tutto attorno a voi secondo la verità di Dio e vi opponiate fortemente a tutto quello che desidera allontanarvi da mio Figlio. Prego affinché testimoniate l'amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data. Non affliggete il mio Cuore materno. Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli. Attraverso il digiuno e la preghiera mi aprite la via affinché preghi mio Figlio di essere accanto a voi ed affinché attraverso di voi il Suo Nome sia santificato. Pregate per i pastori, perché niente di tutto questo sarebbe possibile senza di loro. Vi ringrazio
Gesù luce della mia vita mantienimi sempre nel Tuo volerealla luce della Tua verità.fa che i miei occhi vedano..e non restino ciechi nella falsità del mondonon voglio vivere di illusionima della Tua verità.Cammina sempre con me irradiami della Tua luce affinchè chi mi stà intorno veda attraverso me Teluce del mondo che trasforma i cuori più duriche scioglie le anime più smarrite.usami Gesù ,per portare la Tua pace il Tuo amore la speranza e la certezza della Tua salvezza a chi nontrova la via per venire a Te.grazie Gesù.. ti amo.. e ti amerò per sempre.. sono tua per l'eternità..
(Carolina)
MARIA SII MIA MADRE
....Dolce Madre del cielo lontana sei dai nostri occhi. lontana sei da noi. contemplarti non è possibile.. ma Tu ci parli dal cuore , ci avvolgi con il tuo amore, nulla ci può mancare se ci doniamo a te, eccoci o Madre dolcissima. siamo qui ai tuoi piedi per dirti "Siamo tuoi ieri,oggi e sempre". Come potremmo stare senza di Te, camminare in questo mondo fatto di tenebre, se Tu non ci tieni per mano, senza il Tuo abbraccio pieno d'amore nei momenti fatti di lacrime, certi del tuo sorriso luminoso e rassicurante nei momenti difficili. senza il Tuo conforto nei momenti di dolore. No Madre cara, non possiamo e non vogliamo stare senza de Te. Vieni o Madre, avvolgici con il Tuo immenso amore, cammina con noi per le strade del mondo, fino al termine della nostra vita. (Carolina)
Madonna, t'aringrazio perché a ‘gnì viso
sai sempre accomodaje un ber soriso.
E sì, er soriso se po' dì ch'è importante,
però ha da entrà ner core de la gente.
Si poi lì drento c'enfili un po' d'amore
quello và più felice ar trascorere dell'ore.
Er monno come lo vedo, io l'arifò der tutto,
semplice, aricamato, bello oppuro brutto,
e io je dò cò la penna e puro cor pennello
e si nun basta c'ho da mettece er cervello.
Così, 'gni matina, la mente mia ce spera.
Spero d'arivède un mondo senza guera.
Spero, annando pè le strade, in tondo,
de vedè 'gnuno vicino a me, giocondo.
E quanno a casa mia scenne la sera,
rivorgo lassù sta semplice preghiera:
Pur'oggi, l'ho passato ne' la tua volontà,
e er monno chi lo vò vède, stà sempre llà.
De bbotti, ne sò scapitolati chiari e bbui
E Tu me dichi sempre:- Che fatti so dii tui?-
ce lo so, perch'è così che Tu hai vorzuto.
E all'abbioccamme, te dico cò ‘n saluto:
Pè mme, nun ho da chiede, io sò n'artista
E', che si er monno s'incattiva me rattrista.
Così, domani ar mio risvejo ce vojo ariprovà,
anche si Tu dall'arto nun m'o farai cambià.
Cor core io Te prego, de incideme sur viso
'n petalo de dolcezza e un ber soriso.
Giovanni Lo Curto
PROBLEMI DI DISLESSIA? VAI A QUESTO BLOG
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QUESTA FRASE?
UN DISLESSICO SI
Sant'Antonio è famoso nel mondo anche come il Santo che aiuta a trovare le cose smarrite. Dagli oggetti della vita quotidiana, a documenti importanti, alla stessa fede. La preghiera che segue è dedicata ad invocare l'aiuto di Sant'Antonio proprio nella ricerca di quanto è stato smarrito.
FAMMI TROVARE Glorioso Sant'Antonio, tu hai esercitato il divino potere di trovare ciò che era stato perduto. Aiutami a ritrovare la Grazia di Dio, e rendimi zelante nel servizio di Dio e nel vivere le virtù. Fammi trovare ciò che ho perso, così da mostrarmi la presenza della tua bontà. Preghiamo Sant'Antonio, glorioso servo di Dio, famoso per i tuoi meriti e i potenti miracoli, aiutaci a ritrovare le cose perdute; dacci il tuo aiuto nella prova; e illumina la nostra mente nella ricerca della volontà di Dio. Aiutaci a trovare di nuovo la vita di grazia che il nostro peccato distrusse, e conduci noi al possesso della gloria promessaci dal Salvatore. Ti chiediamo questo per Cristo nostro Signore. Amen. |
PREGHIERA DELLA CROCE
Preghiera della Croce
Croce del Santo Padre Benedetto,Croce santa,sii mia luce e non sia mai il demonio mio capo.Va indietro satana,non mi persuaderai mai di cose vane;sono mali le bevande che mi versi,bevi tu stesso il tuo veleno.
Preghiera di San Benedetto
O Glorioso Padre San Benedetto, che chiamasti con l’esempio tante anime a seguirti nella scuola del servizio di Dio e con la santa Regola donasti al mondo l’orante ed operante coscienza cristiana, volgi il tuo sguardo pietoso su tutti i tuoi devoti e difendili da ogni male, perché vivendo secondo Dio possano ricevere l’eterna ricompensa. Amen.
Frate Crispino Lanzi ofm capp.Inno alla Madonna
Madre mia, quanto sei bella!
Sei la gioia, sei l'amore!
M'hai rapito questo cuore.
Notte e giorno io penso a Te.
M'hai rapito questo cuore.
Notte e giorno io penso a Te.
Evviva Maria, Maria evviva,
evviva Maria e chi la creò
Quando il sole splende lucente,
le colline e i monti indora;
quando a sera si scolora
ti saluta il mio pensier.
quando a sera si scolora ti saluta il mio pensier.
Evviva Maria, Maria evviva,
evviva Maria e chi la creò
Tutt'insieme in Paradiso
griderem: Viva Maria!
Griderem: Viva Maria!
Viva Lei che ci salvò!
Griderem: Viva Maria!
Viva Lei che ci salvò!
Evviva Maria, Maria evviva,
evviva Maria e chi la creò
OFFRI TE STESSO
glitter-graphics.com PER CHI VIVI? Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva. Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere. "Per chi cammini, tu?", chiese il rabbino, incuriosito. Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: "E tu, per chi cammini?". Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino. E tu, per chi cammini? Per chi sono tutti i passi e gli affanni di questa giornata? Puoi vivere solo per qualcuno. Ad ogni passo, oggi, ripeti il suo nome. Mai avrai avuto una giornata così leggera. tratto da: Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Elledici 1990 L'offerta In una chiesa africana, durante la raccolta dei doni all'Offertorio, gli incaricati passavano con un largo vassoio di vimini, uno di quelli che servono per la raccolta della manioca. Nell'ultima fila di banchi della chiesa era seduto un ragazzino che guardava con aria pensosa il paniere che passava di fila in fila. Sospirò al pensiero di non avere assolutamente niente da offrire al Signore. Il paniere arrivò davanti a lui. Allora, in mezzo allo stupore di tutti i fedeli, il ragazzino si sedette nel paniere dicendo: "La sola cosa che possiedo, la dono in offerta al Signore". "Vi esorto dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a lui dedicato, a lui gradito. E' questo il vero culto che gli dovete" (Lettera di San Paolo ai Romani 12,1). tratto da: Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Elledici 1990
glitter-graphics.com I COLORI DEL SILENZIO Autore: San Giovanni della Croce Il silenzio è mitezza Quando non rispondi alle offese, quando non reclami i tuoi diritti Quando lasci a Dio la difesa del tuo onore, il silenzio è mitezza. Il silenzio è misericordia Quando non riveli le colpe dei fratelli, quando perdoni senza indagare nel passato, quando non condanni, ma intercedi nell?intimo, il silenzio è misericordia. Il silenzio è pazienza Quando offri senza lamentarti, quando non cerchi consolazione dagli uomini, quando non intervieni, ma attendi che il seme germogli lentamente, il silenzio è pazienza. Il silenzio è umiltà Quando taci per lasciar emergere i fratelli, quando celi nel riserbo i doni di Dio, quando lasci che il tuo agire sia interpretato male, quando lasci agli altri la gloria dell?impresa, il silenzio è umiltà. Il silenzio è fede Quando taci perché è Lui che agisce, quando rinunci ai suoni, alle voci del mondo per stare alla Sua presenza, quando non cerchi comprensione, perché ti basta essere conosciuto da Lui, il silenzio è fede. Il silenzio è adorazione Quando abbracci la croce senza chiedere: ?Perché? Il silenzio è adorazione.
S.MICHELE ARCANGELO
AVE A SAN MICHELE Ave, o Santo Arcangelo Michele, Principe gloriosissimo delle mi lizie celesti; il Signore è con te; tu sei benedetto tra tutti gli ange lici cori; e bendetta sia sempre la SS. Trinità, che di tanti doni, grazie, favori e privilegi ti volle arricchito. S. Michele Arcangelo, Protettore della Chiesa universale e patro no nostro singolarissimo, prega per noi, e soccorrici nelle nostre miserie. Liberaci dal demonio e da tutti i nostri nemici visibili ed invisibili, adesso e nel punto estremo della nostra vita; dopo la quale speriamo, grazie al tuo potente patrocinio, di essere liberati presto dalle pene del Purgatorio, e di venire da te stesso introdotti alla presenza di Dio nel Paradiso. Amen
Perché accendiamo candele in chiesa Signore, io non so pregare, non so che dire, non ho molto tempo. Il lume che offro è un pezzo del mio tempo, un po’ del mio bene,un po’ di me stesso. Che io lascio qui, davanti a te, Signore … Questo lume è la mia preghiera. Che io continuo andandomene … Letta in una chiesa di Carcassonne (Francia) accanto alle candele accese davanti al Crocifisso
PREGHIERA A MARIA
glitter-graphics.com PREGHIERA ALLA MADONNA DEGLI ANGELI Vergine degli Angeli, che da tanti secoli avete posto il vostro trono di misericordia alla Porziuncola, ascoltate la preghiera dei figli vostri che fiduciosi ricorrono a voi. Da questo luogo veramente santo e abitazione di Dio, particolarmente caro al cuore di San Francesco, avete sempre richiamato tutti gli uomini all'Amore. i vostri occhi, colmi di tenerezza, ci assicurano una continua, materna assistenza e promettono aiuto divino a quanti si prostrano ai piedi del vostro trono o da lontano si rivolgono a voi, chiamandovi in loro soccorso. Voi siete veramente la nostra dolce Regina e la nostra speranza. O Madonna degli Angeli, otteneteci, per la preghiera del Beato Francesco, il perdono delle nostre colpe, aiutate la nostra volontà a tenerci lontani dal peccato e dalla indifferenza per essere degni di chiamarvi sempre nostra Madre. Benedite le nostre case, il nostro lavoro, il nostro riposo, dandoci quella pace serena che si gusta fra le mura vetuste della Porziuncola dove l'odio, la colpa, il pianto, per il ritrovato Amore si tramutano in canto di letizia, come il canto dei vostri Angeli e del Serafico Francesco. Aiutate chi non ha sostegno e chi non ha pane, coloro che si trovano in pericolo o in tentazione, nella tristezza o nello scoraggiamento, in malattia o in punto di morte. Benediteci come vostri figli prediletti e con noi vi preghiamo di benedire, con uno stesso gesto materno, gli innocenti e i colpevoli, i fedeli e gli smarriti, i credenti e i dubbiosi. Bene- dite l'intera umanità, affinché gli uomini riconoscendosi figli di Dio e figli vostri ritrovino, nell'Amore, la vera Pace e il vero Bene. Amen.
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