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NIKE DI SAMOTRACIA
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Post n°70 pubblicato il 10 Febbraio 2008 da elenina_smile
Dal sito www.lefoibe.it "Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altipiano del Carso, le "foibe". Da http://www.israt.it/Israt/sportello/percorsi/morte_ipsia/morte-finale/nuova_pa4.htm Le Foibe ( dal latino "fovea", che significa "fossa"), non sono solo voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall'erosione di corsi d'acqua, che possono raggiungere anche i 200 metri di profondità, ma rappresentano anche delle inguaribili ferite nella memoria e nella coscienza di molti italiani. In quei luoghi dall'8 settembre del 1943 e fino a tutto il 1946, in Istria prima e poi nel territorio di Trieste e in gran parte della Venezia Giulia, i partigiani delle formazioni titine, cui erano in qualche caso aggregate formazioni partigiane italiane, usavano le foibe per eliminare, gettandoveli dentro, i "fascisti italiani, militari o civili che fossero. Ben di rado l'eliminazione fisica e il conseguente " infoibamento" avveniva mediante una semplice fucilazione. Comunemente, prima di essere gettati nelle fosse, gli uomini e le donne, rastrellati e strappati dalle loro case e condannati senza processo alcuno, erano evirati, stuprati, accecati, torturati. Alcuni furono legati a cadaveri con filo spinato e quindi gettati vivi nei crepacci. Il numero così delle persone sterminate non è mai stato accertato. Nelle foibe furono precipitati civili d'ogni credo e colore politico, colpevoli esclusivamente d'essere italiani. I colpevoli di tali crimini non sono mai stati perseguiti.
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28 SETTEMBRE 2007
...Non è ancora chiaro quale sia il bilancio reale della sanguinosa repressione: il numero delle vittime sarebbe in realtà assai più elevato rispetto alle cifre ufficiali. Lo ha denunciato l'ambasciatore d'Australia nell'ex Birmania, Bob Davis, intervistato dall'emittente radiofonica Abc. Secondo la giunta militare birmana, i morti ammonterebbero complessivamente a dieci, ma a detta del diplomatico di Canberra testimoni oculari avrebbero riferito ad alcuni suoi collaboratori di aver visto "rimuovere ieri dal teatro delle manifestazioni nel centro di Rangoon un numero di cadaveri significativamente superiore" a quello reso noto dal regime. Il computo reale, ha aggiunto Davis, sarebbe "parecchie volte il multiplo" delle dieci persone uccise "riconosciute dalle autorità"...